Sparanise-Calenia

SEZIONE DI SPARANISE   Una risposta compatta, con dignità.   Gli avvenimenti di questi ultimi giorni meritano un approfondimento.  A Taranto c’è un’industria, l’Ilva che inquina. A Sparanise c’è una centrale, la Calenia che inquina.  A Taranto l’Ilva dà lavoro a 15.000 famiglie. A Sparanise la Calenia non dà lavoro a nessuno, anzi licenzia.  A Taranto l’Ilva rischia la chiusura, perché inquina.  Della centrale Calenia di Sparanise nessuno si interessa, né la magistratura, né l’Arpac, né il Ministero dell’Ambiente, né il Presidente della Repubblica, né l’amministrazione comunale.  E noi cittadini – a differenza che a Taranto – subiamo passivamente!  Come ristoro per tutto il 2012, spettano a ciascuno di noi circa 20 euro, una vergogna per chi ha sottoscritto i patti e per chi non fa nulla per cambiarli. Una miseria per chi li accetta.Questo il ristoro per ospitare sul nostro territorio un mostro cheogni anno incassa milioni di euro!  Indubbiamente, la centrale inquina. Ma, non sappiamo nemmenofino a che punto dobbiamo preoccuparci per la salute nostra e dei nostri figli. La Calenia ha messo le cose in modo che non ce ne possiamo rendere conto: i dati non sono a nostra disposizione e quelli noti non sono attendibili.  Nei mesi scorsi abbiamo condotto una battaglia sulle centraline e sul monitoraggio delle emissioni nocive.  Abbiamo dimostrato che è indispensabile dotare il territorio di Sparanise di un sistema di monitoraggio, gestito dal Comune. E abbiamo anche affermato che i soldi possono essere reperiti dai contributi della Calenia.  E’ il momento! Il ristoro dei cittadini finanzi la centrale per il monitoraggio delle emissioni nocive!  Certamente, in una situazione di crisi e di disoccupazione anche 20 euro fanno comodo. Sappiamo quante famiglie vivono nella disperazione. A questi cittadini non chiediamo nulla.  A coloro che, invece, possono fare il sacrificio, chiediamo di rinunciare al ristoro.  Significherebbe dare una prima risposta a tutti, e principalmente alla Calenia.    C’è, però, un problema. Dal regolamento è previsto che le somme non riscosse dai cittadini siano utilizzate dalla giunta senza precisi vincoli. Questo non ci va bene! Perché la giunta già amministra gli altri considerevoli contributi della centrale e, secondo noi,  non li amministra bene. E’ necessario perciò dare indicazioni precise e vincolanti.  Mentre chiediamo ai cittadini il sacrificio dei 20 euro, chiediamo all’amministrazione comunale di nominare una commissione autonoma che gestisca con una precisa finalità i contributi non riscossi.     Sparanise, 4 agosto 2012                                                       Il coordinatore della sezione                                                                                                     Gabriele Addonisio                                                                                                                                                     SEZIONE DI SPARANISE   Una risposta compatta, con dignità.   Gli avvenimenti di questi ultimi giorni meritano un approfondimento.  A Taranto c’è un’industria, l’Ilva che inquina. A Sparanise c’è una centrale, la Calenia che inquina.  A Taranto l’Ilva dà lavoro a 15.000 famiglie. A Sparanise la Calenia non dà lavoro a nessuno, anzi licenzia.  A Taranto l’Ilva rischia la chiusura, perché inquina.  Della centrale Calenia di Sparanise nessuno si interessa, né la magistratura, né l’Arpac, né il Ministero dell’Ambiente, né il Presidente della Repubblica, né l’amministrazione comunale.  E noi cittadini – a differenza che a Taranto – subiamo passivamente!  Come ristoro per tutto il 2012, spettano a ciascuno di noi circa 20 euro, una vergogna per chi ha sottoscritto i patti e per chi non fa nulla per cambiarli. Una miseria per chi li accetta.Questo il ristoro per ospitare sul nostro territorio un mostro cheogni anno incassa milioni di euro!  Indubbiamente, la centrale inquina. Ma, non sappiamo nemmenofino a che punto dobbiamo preoccuparci per la salute nostra e dei nostri figli. La Calenia ha messo le cose in modo che non ce ne possiamo rendere conto: i dati non sono a nostra disposizione e quelli noti non sono attendibili.  Nei mesi scorsi abbiamo condotto una battaglia sulle centraline e sul monitoraggio delle emissioni nocive.  Abbiamo dimostrato che è indispensabile dotare il territorio di Sparanise di un sistema di monitoraggio, gestito dal Comune. E abbiamo anche affermato che i soldi possono essere reperiti dai contributi della Calenia.  E’ il momento! Il ristoro dei cittadini finanzi la centrale per il monitoraggio delle emissioni nocive!  Certamente, in una situazione di crisi e di disoccupazione anche 20 euro fanno comodo. Sappiamo quante famiglie vivono nella disperazione. A questi cittadini non chiediamo nulla.  A coloro che, invece, possono fare il sacrificio, chiediamo di rinunciare al ristoro.  Significherebbe dare una prima risposta a tutti, e principalmente alla Calenia.    C’è, però, un problema. Dal regolamento è previsto che le somme non riscosse dai cittadini siano utilizzate dalla giunta senza precisi vincoli. Questo non ci va bene! Perché la giunta già amministra gli altri considerevoli contributi della centrale e, secondo noi,  non li amministra bene. E’ necessario perciò dare indicazioni precise e vincolanti.  Mentre chiediamo ai cittadini il sacrificio dei 20 euro, chiediamo all’amministrazione comunale di nominare una commissione autonoma che gestisca con una precisa finalità i contributi non riscossi.     Sparanise, 4 agosto 2012                                                       Il coordinatore della sezione                                                                                                     Gabriele Addonisio                                                                                                                                                     SEZIONE DI SPARANISE   Una risposta compatta, con dignità.   Gli avvenimenti di questi ultimi giorni meritano un approfondimento.  A Taranto c’è un’industria, l’Ilva che inquina. A Sparanise c’è una centrale, la Calenia che inquina.  A Taranto l’Ilva dà lavoro a 15.000 famiglie. A Sparanise la Calenia non dà lavoro a nessuno, anzi licenzia.  A Taranto l’Ilva rischia la chiusura, perché inquina.  Della centrale Calenia di Sparanise nessuno si interessa, né la magistratura, né l’Arpac, né il Ministero dell’Ambiente, né il Presidente della Repubblica, né l’amministrazione comunale.  E noi cittadini – a differenza che a Taranto – subiamo passivamente!  Come ristoro per tutto il 2012, spettano a ciascuno di noi circa 20 euro, una vergogna per chi ha sottoscritto i patti e per chi non fa nulla per cambiarli. Una miseria per chi li accetta.Questo il ristoro per ospitare sul nostro territorio un mostro cheogni anno incassa milioni di euro!  Indubbiamente, la centrale inquina. Ma, non sappiamo nemmenofino a che punto dobbiamo preoccuparci per la salute nostra e dei nostri figli. La Calenia ha messo le cose in modo che non ce ne possiamo rendere conto: i dati non sono a nostra disposizione e quelli noti non sono attendibili.  Nei mesi scorsi abbiamo condotto una battaglia sulle centraline e sul monitoraggio delle emissioni nocive.  Abbiamo dimostrato che è indispensabile dotare il territorio di Sparanise di un sistema di monitoraggio, gestito dal Comune. E abbiamo anche affermato che i soldi possono essere reperiti dai contributi della Calenia.  E’ il momento! Il ristoro dei cittadini finanzi la centrale per il monitoraggio delle emissioni nocive!  Certamente, in una situazione di crisi e di disoccupazione anche 20 euro fanno comodo. Sappiamo quante famiglie vivono nella disperazione. A questi cittadini non chiediamo nulla.  A coloro che, invece, possono fare il sacrificio, chiediamo di rinunciare al ristoro.  Significherebbe dare una prima risposta a tutti, e principalmente alla Calenia.    C’è, però, un problema. Dal regolamento è previsto che le somme non riscosse dai cittadini siano utilizzate dalla giunta senza precisi vincoli. Questo non ci va bene! Perché la giunta già amministra gli altri considerevoli contributi della centrale e, secondo noi,  non li amministra bene. E’ necessario perciò dare indicazioni precise e vincolanti.  Mentre chiediamo ai cittadini il sacrificio dei 20 euro, chiediamo all’amministrazione comunale di nominare una commissione autonoma che gestisca con una precisa finalità i contributi non riscossi.     Sparanise, 4 agosto 2012                                                       Il coordinatore della sezione                                                                                                     Gabriele Addonisio

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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