Taverna Catena abbandonata

 

Garibaldi e V.Emanuele

Ci vuole la bravura e la curiosità intellettuale di un grande giornalista d’inchiesta, come Sergio Rizzo (autore con GianAntonio Stella di un volume dal titolo illuminante:”Vandali” – Rizzoli) per farci accorgere ed indignarci sullo stato di abbandono e di degrado del nostro patrimonio storico e culturale. Stavolta è stata portata alla ribalta nazionale la vergognosa condizione in cui si trova Taverna Catena, uno dei luoghi simbolo della nostra storia unitaria. Per la verità da anni su questo scempio si batte inascoltato  S. Cervo, con appelli e denunce documentati. Ancora una volta gli enti locali – a partire dal comune di Vairano Patenora, dalla Provincia di Caserta fino alla Regione Campania – hanno dato prova dello loro disattenzione ed incapacità ad affrontare questi problemi. La lista dell’abbandono si potrebbe allungare in maniera sconcertante, ad esempio con lo stato pietoso in cui è ridotto lo splendido Real Sito  di Carditello, con lo scempio dei Tifatini che fanno da corona ai Ponti della Valle, con le tante chiese in rovina (documentate da una ricerca fotografica di Giulio Festa, e via dicendo).

E tutto ciò avviene in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, le cui risorse sia pure limitate molto spesso sono state utilizzate da un comitato istituzionale a livello provinciale in modo folkloristico e poco redditizio.

Per questi motivi appare quanto mai interessante la proposta avanzata sul Corriere del Mezzogiorno dal sindaco di Castolmorrone Pietro Riello di promuovere una rete con un consorzio dei comuni interessati  per costruire un distretto culturale e storico, con un itinerario turistico unico tra siti borbonici ed unità nazionale (sulla scia di una proposta elaborata da Aislo con una ricerca-azione commissionata dalla Provincia e rimasta nel cassetto). Per far fronte alla disastrosa politica dei tagli sociali e culturali del Governo, ai comuni rimane solo la strada di unificare le forze ed integrare le risorse per l’uso comune dei beni più preziosi, a partire da quelli storici e culturali come fattori di attrazione dei flussi turistici (per andare oltre la Reggia, grazie anche a progetti con i tour operator e le grandi reti associative e cooperative nazionali), di studiosi e ricercatori, di attività educative per le scuole. A tal fine occorre prendere subito l’iniziativa per organizzare un incontro con i comuni più direttamente coinvolti: da Castel Morrone a Caserta, da Maddaloni a Capua e S. Marica Capua Antica, da Teano a Vairano Patenora.

A supporto di questo percorso mi piace ricordare che in recente convegno organizzato dal comune di Fiesole il 2 giugno scorso è stata lanciata la proposta di dare continuità ad ottobre alle iniziative con alcune scuole di Caserta e Teano, con scambi a Fiesole Firenze, prendendo a spunto il ricco volume speciale della prestigiosa rivista “Testimonianze” (fondata da padre Ernesto Balducci) dedicato al “Mosaico Italia” e dalla lettura della Carta di Teano. L’altra strada è stata tracciata dalla Facoltà di Lettere SUN, grazie ad un protocollo d’intesa con alcune associazioni territoriali (come il Comitato pro Teano, Aislo, Carta 48 e Centro Daniele), per dare vita ad un ricco percorso di studio e di ricerca con le nuove generazioni. Infine, va ricordata la importante manifestazione che sta portando avanti l’on. Gerardo Bianco con l’Associazione degli ex Deputati, che verrà organizzata a Caserta per una riflessione su Mezzogiorno e storia d’Italia, con il contributo e la partecipazione dei più autorevoli studiosi, patrocinata dalla Presidenza della Repubblica.

Attraverso queste iniziative, ancora una volta la data del 26 ottobre potrà essere l’occasione non solo di tipo celebrativo ma di ricerca ed approfondimento sui valori e sulla storia dell’unità d’Italia, per riproporre una riflessione critica – a partire dal Mezzogiorno e dal disagio sociale – ma nell’ottica di rilanciare un nuovo patto unitario e di riconciliazione nazionale (come ci ricorda sempre il presidente Napolitano).

Pasquale Iorio                                                                                                Caserta, 7 giugno 2011

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *