Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’Uomo deve soffrire molto.
XXV Settimana del Tempo Ordinario
+ VANGELO (Lc 9,18-22)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’Uomo deve soffrire molto.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con Lui ed Egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che Io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che Io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’Uomo -disse- deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Finché la coscienza rimane «addormentata» non hanno una visione chiara del loro stato interiore, c’è un velo che copre il loro mondo invisibile, e all’esterno mostrano un aspetto che il più delle volte non è autentico e costruito con la ripetizione di tanti atti insinceri.
Tantissime persone invece vivono questa esperienza con serenità e sono forti quando scoprono le miserie presenti, non si abbattono e cominciano a pregare con maggiore partecipazione.
È questo l’atteggiamento che piace a Gesù e alla Madonna, in questo caso Loro possono agire nelle anime che «rinascono» spiritualmente.
Mentre non apprezzano molto quelle persone che calcolano tutto, anche le questioni di Fede e valutano più il tornaconto che l’osservanza.
Gesù e la Madonna cercano anime buone e semplici per agire in esse e trasmettere i Loro sentimenti, per rivestirle di virtù. Loro insegnano a pregare bene.
Le risposte migliori che cerchiamo arrivano quando preghiamo bene durante la giornata. Non illudiamoci di fare molto quando invece la preghiera è veloce e solo quando si ha tempo… Molto spesso non arrivano gli aiuti spirituali a causa di una preghiera debole e non si compie un cammino di Fede sincero.
Sicuramente non è un atteggiamento di amore ricorrere a Gesù e alla Madonna solo quando c’è una necessità, Loro comunque accolgono amorevolmente tutti quelli pentiti che ritornano a pregare, il problema è che quanti non sono abituati a pregare bene, nelle sofferenze non sono in grado di sostenere una preghiera prolungata.
Non hanno la stessa capacità di pregare come quelli che, tra alti e bassi, rimangono comunque sempre fedeli alla preghiera giornaliera.
La presenza di Dio in noi permane sempre se si prega con costanza e fiducia.
L’allontanamento da Gesù comporta conseguenze disastrose, sia per l’interruzione dell’aiuto da parte di Dio, sia per la rovina del cristiano a causa dei peccati che deturpano sempre più l’anima. La ripetizione di molti peccati immorali, danneggia gravemente la vita spirituale e i demoni trovano la porta aperta per entrare e arrecare gravi danni spirituali e fisici!
L’errore più grande di moltissimi uomini e donne di oggi è quello di non vivere il momento presente e corrono senza discernere. Verrà il tempo in cui finirà il tempo per pregare e chiedere perdono a Gesù dei peccati commessi. Chi è umile chiede perdono adesso!
Ci sono molti fattori che primeggiano e guidano la vita istintiva dei più volubili: interiori, economici, sociali, professionali, politici, di vantaggi discutibili. Riescono a rimanere saldi nelle loro posizioni religiose e morali solo quelli che ricordano che Gesù Cristo è vivo e vede tutto.
Lo ricordano con amore, perché Lui è l’Amore e desidera solo il nostro bene e la nostra felicità. Dio Padre non mette paura, Lui è la Bontà.
Rientrare in sé per capire quanto tempo viene dedicato a Gesù e alla Madonna, è la migliore scelta della vita. Non possiamo fare a meno di Loro.
Ognuno deve trovare il coraggio di guardarsi dentro per capire la strada su cui cammina e il fine prioritario della vita.
Spesso gli uomini non si impegnano nel loro compito specifico: il padre o la madre può trascurare i figli per seguire ideali sbagliati o le proprie passioni dilettevoli; lo studente talvolta si allontana con l’immaginazione dalla lezione che deve preparare e non approfitta del tempo di cui poi, forse con preoccupazione e inquietudine, avvertirà la mancanza.
Sono solo due esempi di migliaia di situazioni che riguardano un po’ tutti, come la madre molto impegnata e non educa bene i figli, i figli che sciupano il tempo trascurando i genitori, i Ministri sacri che dimenticano la loro missione e sprecano tanto tempo in cose non importanti.
Il tempo è prezioso, il tempo passa, il tempo è una fase di esperimento circa la nostra sorte decisiva e definitiva.
Dalla prova che noi diamo della fedeltà ai nostri doveri, dipende la nostra sorte futura ed eterna. Siamo di passaggio su questa terra!
Il tempo è un dono di Dio, lo si usi bene finché c’è tempo!
Il tempo è una interrogazione di Dio alla nostra libera e, si può dire, fatale risposta.