Vangelo di domenica 24 ottobre 2010

di Mattia Branco · Pubblicato Ottobre 23, 2010 · Aggiornato Ottobre 23, 2010

Â a cura di Giuseppe Paolo

Dal Vangelo secondo LucaÂ

La parola del Signore che ci invitava, domenica scorsa, a perseverare nella preghiera – Dio ascolterÃ coloro che perseverano nella loro preghiera – risuona ancora alle nostre orecchie mentre il testo evangelico di oggi completa lâ€™insegnamento sulla preghiera: bisogna certamente pregare, e pregare con insistenza. Ma questo non basta, bisogna pregare sempre di piÃ¹. E il primo ornamento della preghiera Ã¨ la qualitÃ dellâ€™umiltÃ : essere convinti della propria povertÃ , della propria imperfezione e indegnitÃ . Dio, come ci ricorda la lettura del Siracide, ascolta la preghiera del povero, soprattutto del povero di spirito, cioÃ¨ di colui che sa e si dichiara senza qualitÃ , come il pubblicano della parabola.
La preghiera del pubblicano, che GesÃ¹ approva, non parte dai suoi meriti, nÃ© dalla sua perfezione (di cui nega lâ€™esistenza), ma dalla giustizia salvatrice di Dio, che, nel suo amore, puÃ² compensare la mancanza di meriti personali: ed Ã¨ questa giustizia divina che ottiene al pubblicano, senza meriti allâ€™attivo, di rientrare a casa â€œdiventato giustoâ€, â€œgiustificato

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ore 16.00 Santo Rosario nel cimitero

da Lunedi 25 in tutte e due le parrocchie Settenario per i defunti

In quel tempo, GesÃ¹ disse ancora questa parabola per alcuni che avevano lâ€™intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
Â«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e lâ€™altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosÃ¬ tra sÃ©: â€œO Dio, ti ringrazio perchÃ© non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adÃ¹lteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoâ€.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: â€œO Dio, abbi pietÃ di me peccatoreâ€.
Io vi dico: questi, a differenza dellâ€™altro, tornÃ² a casa sua giustificato, perchÃ© chiunque si esalta sarÃ umiliato, chi invece si umilia sarÃ esaltatoÂ».