+ VANGELO (Gv 10,22-30)

Martedì 5 maggio 2020

IV Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 10,22-30)

Io e il Padre siamo una cosa sola.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se Tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che Io compio nel Nome del Padre mio, queste danno testimonianza di Me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e Io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù fa una netta distinzione tra coloro che fanno parte della sua schiera da quanti invece si rifiutano di esserlo e non Lo seguono, anche se partecipano ai riti che vengono compiuti nel suo Nome. «Non fate parte delle mie pecore».

Gesù si rivolge a quanti strumentalizzano la sua Persona e parlano nel suo Nome ma nel cuore hanno tanto odio e avversità contro Dio.

L’ipocrisia presente dove si è perduta la Fede in Gesù Cristo si manifesta nonostante un intensificato controllo di gesti e parole, emerge sempre la verità dell’assenza di Dio. Non solo lo sguardo cupo o falsamente allegro, ciò che colpisce i buoni è l’emanazione di negatività da parte di quanti dissimulano e raccontano bugie su Gesù e la nostra dottrina.

Quelli senza Dio non si curano affatto del suo Giudizio e delle punizioni che adesso si preparano e che forse non patiranno in questa vita ma di sicuro nell’aldilà, mentre i veri credenti in Dio si mantengono fedeli anche nelle prove e nelle sofferenze causate dai cattivi.

«Non fate parte delle mie pecore». È un’affermazione diretta, non c’è diplomazia che tenga, Gesù conosce bene i cuori dei suoi traditori.

È semplice distinguere chi predica Gesù nella verità da chi Lo strumentalizza, sono le opere e le parole a testimoniarlo, anche quando sono astutamente velate. Hanno l’intelletto oscurato e non si preoccupano di Dio, trascurano che nessuno può nascondersi dalla vista di Dio.

Oggi ascoltiamo o leggiamo interviste di supposti cattolici che impressionano tutti ma confondono i più deboli, parole che si prestano a varie interpretazioni e sempre contro la Sacra Tradizione della Chiesa.

Per la dimenticanza di Dio e delle sue Leggi, finiscono per sperperare i doni ricevuti nel Battesimo e la loro Fede è solo di facciata.

Non possono fare parte delle sue pecore per l’abbandono della Fede in Cristo, parlandone come un semplice profeta e non il Figlio di Dio. Questa è l’apostasia annunciata dalla Vergine Santa nel 3° Segreto di Fatima.

L’apostasia allontana drasticamente dal Vangelo e non c’è più alcun interesse fino a sentirsi nemico del Vangelo, rifiutano anche di inginocchiarsi dinanzi all’Eucaristia. Da diversi decenni si è diffusa la pratica modernista di ignorare l’Eucaristia.

Il cuore si è rivolto altrove e adora il Male, l’esistenza di Dio diventa insopportabile e si lotta nei modi più malvagi.

Si cade in questa situazione drammatica volontariamente.

Questo può succedere anche durante un ritiro o l’ascolto di una omelia che presenta insidiose e pericolose aperture moderniste e si introducono eresie con parole dolci, come la non esistenza del peccato o addirittura il valore del peccato che diventa un Bene in quanto si deve necessariamente praticare per farne esperienza.

Tanti cristiani sono colpiti da questi nuovi insegnamenti, ammaestramenti subdoli che diventano una spinta al tradimento di Gesù, cadono nella trappola e crollano di seguito le loro sante devozioni. Lentamente perdono la fiducia e anche la stima verso Gesù, fino a ritrovarsi spogliati di ogni minimo sentimento spirituale e allora sono in grado di commettere errori gravi.

Questo scivolamento è diverso dal peccato che commette il cristiano per debolezza e fa parte della vita umana, anche se il cristiano rimane forte nella Fede e con amore segue Gesù. Il cammino del cristiano coerente è più impegnativo e per questo riceve protezioni, Grazie, aiuti nei momenti terribili.

I modernisti al contrario non meritano nulla da Dio perché diventati loro avversari, si considerano appagati sotto i peccati scelti da loro e saranno i loro peccati a schiacciarli improvvisamente. I modernisti non ascoltano la voce del Signore e seguono un’altra voce che li conduce inevitabilmente alla rovina. I loro sorrisini modernisti e le alleanze contro Gesù diventeranno smorfie di dolore eterno.

Il cristiano coerente cade nel peccato e si rialza con il pentimento e la Confessione, non perde la Fede e sa che Gesù lo ama sempre!

«Le mie pecore ascoltano la mia voce e Io le conosco ed esse mi seguono». Noi ascoltiamo la voce di Gesù ogni volta che preghiamo, osserviamo i Comandamenti, compiamo opere buone, resistiamo alle tentazioni, Lo adoriamo con convinzione, ci lasciamo guidare dalla Vergine Santa.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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