+ VANGELO (Gv 17,20-26)

Giovedì 12 maggio 2016
VII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 17,20-26)
Siano perfetti nell’unità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come Tu, Padre, sei in me e Io in Te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che Tu mi hai mandato. E la gloria che Tu hai dato a me, Io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e Tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che Tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono Io, perché contemplino la mia gloria, quella che Tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma Io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che Tu mi hai mandato. E Io ho fatto conoscere loro il tuo Nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e Io in loro». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri è stata approvata la legge sulle unioni civili, 372 deputati tra cui numerosi cattolici, hanno favorito una svolta che cambierà ulteriormente la società. Non sarà un cambiamento migliorativo, non si può migliorare una società dandole leggi prive di valori.
Va subito detto che le persone coinvolte, omosessuali e altri, hanno chiesto una legge che per loro è un diritto e noi rispettiamo la loro opinione. Se non si fosse trattata di una legge che perseguivano da anni, non avrebbero combattuto con tutte le armi né preteso che tutti l’accettassero.
Come noi rispettiamo le loro idee anche su queste unioni che contrastano pienamente il Vangelo, così loro devono usare grande attenzione riguardo le nostre posizioni di cristiani e possessori di una morale chiara, equilibrata, perfetta.
Da più parti questa legge sulle unioni civili viene considerata incostituzionale, inapplicabile, e l’aspetto curioso è che nasce zoppa, perché non si parla di figli. Inoltre, non c’è l’obbligo di fedeltà, e poi si può contrarre matrimonio omosessuale senza la separazione da un eventuale precedente matrimonio. Questa è bigamia!
Dove stanno portando l’Italia e quale fine vogliono farle fare?
È vero che gli interessati o gli amici degli interessati hanno cercato in tutti i modi l’approvazione dell’adozione dei figli anche da parte del convivente, e se non sono riusciti adesso ad ottenere un risultato completo, ritenteranno presto.
A gennaio scorso scrivevo che la loro strategia è quella di approvare un po’ alla volta, leggi contrarie alla morale cristiana e al buon senso.
Devo ripetere che se sono molto dispiaciuto per la condizione spirituale di quanti chiedevano questa legge per realizzare il loro sogno, ma che dalla sacra Scrittura viene considerato immorale; penso anche a tutte quelle persone che vedono questa legge come una vittoria e la liberazione da vincoli da loro considerati inaccettabili: ma che fine faranno?
Non condanno quanti usufruiranno di questa legge perché c’è chi li dovrà giudicare, penso alle conseguenze delle loro scelte di vita e al completo allontanamento da qualche spiraglio di salvezza eterna. Loro gioiscono per un po’ di gratificazione personale e non si preoccupano assolutamente delle conseguenze che ricadranno per non avere rispettato i Comandamenti.
Possiamo pregare per loro, ma come si potranno convertire quanti intenzionalmente scelgono di vivere in opposizione a Dio?
È evidente che chi ha voluto questa legge e chi è favorevole, non tengono minimamente in considerazione la Parola di Dio.
Anche tra i cristiani ci sono posizioni di grandissima apertura, non si curano di Gesù e del suo Vangelo. Qualcosa nella loro vita non và!
La società è composta da una vasta varietà di persone con caratteri molto personali, è difficile trovare due identici e molto spesso l’apparenza inganna principalmente i diretti interessati. Per esempio, molti sono iperattivi, fanno molte cose, vogliono fare sempre di più, ma hanno fatto dei controlli per verificare se è in atto una depressione latente?
Ci sono persone che si trovano in piena depressione e a prima vista sembrano l’esatto contrario, infatti, sono rapide, dinamiche, sempre in movimento, molto loquaci. L’aspetto che mostrano è apparentemente il simbolo del vitalismo. Vivono nella piena convinzione di stare benissimo perché compiono molte cose e non vogliono fermarsi mai.
La loro vita sembra dire agli altri che sono felici, non conoscono la tristezza né sono mai cadute in depressione… ed invece sono schiacciate da una mente che continua a mulinare e fantasticare, a pensare spesso l’immaginario, a trovare nuove proposte per dire sempre qualcosa in più degli altri. Per manifestare che sfornano idee come fa il fornaio con il pane.
Mentre il pane nutre e dà gioia anche per la sua fragranza, invece le idee di quanti si trovano nella fase depressiva latente, sono una minaccia principalmente per essi e poi per quanti vivono con loro. Non intendo reazioni incontrollate o invasate, mi riferisco a quanto affermano l’opposto dalla realtà con una forte convinzione tanto da coinvolgere anche gli altri.
Mi riferisco soprattutto a quelli che hanno un’agenda piena di impegni o sono attivi nell’ambiente lavorativo o professionale.
Di sicuro chi prega bene e riesce a controllare la sua volontà non arriverà mai ad una forma di depressione latente, ma devono vigilare.
La mancanza della preghiera è la paralisi della vita dell’anima, diventa come atrofizzata e non capisce più qual è la direzione della verità e della giustizia. Questa società è piena di uomini, donne e soprattutto giovani, molto dinamici, inarrestabili e incontrollati. Sono sicuri di stare davvero bene, oppure la mancanza di Dio che si vuole rimpiazzare con i vizi, li fa cadere nell’abbattimento e reagiscono con un dinamismo atipico?
Questo discorso non riguarda quelle persone che controllano la volontà, conducono una vita regolare, lavorano fuori o in casa e non hanno interiormente una forte agitazione che diventa ansia incontrollata. Non siete voi a cui mi rivolgo, ma ho trattato l’argomento per dissipare i dubbi di molti cattolici, convinti che quelli che non pregano, fanno di più e riescono in molte cose.
Voi non conoscete i drammi interiori di chi non prega, il vuoto che copre tutto l’interno, la confusione mentale perpetua, l’agitazione che porta a sbagliare sempre, le idee sempre pronte per dare un proprio indirizzo alle iniziative familiari o nell’ambiente di lavoro.
I cattolici devono vigilare per non arrivare a questa depressione che si presenta sotto forma di successo ma è l’inizio di una malattia seria!
La nostra cura è Gesù Eucaristia, lo Spirito della Madonna ci avvolge, però dobbiamo pregare di più e riflettere sulle cose di Dio.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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