+ VANGELO (Gv 3,13-17)

Mercoledì 14 settembre 2016

XXIV Settimana del Tempo Ordinario

 

Esaltazione della Santa Croce

 

+ VANGELO (Gv 3,13-17)

Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo.

 

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al Cielo, se non Colui che è disceso dal Cielo, il Figlio dell’Uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’Uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La disputa sulla necessità di morire in Croce come un malfattore, è stata portata avanti per molti anni da numerosi studiosi, con tesi anche sorprendenti e questo spiega che la conoscenza di Gesù è vista sempre da angolature diverse se non opposte.

Rimango sorpreso quando si discute un comportamento di Gesù e si esprimono sentenze prive di fondamento, dato che solo Dio può essere vero Giudice di se stesso. Quale spiegazione può dare un uomo con tutte le sue miserie su un gesto del Signore? Se ha scelto la Croce per redimere il mondo vorrà dire che non c’era una decisione migliore di questa.

Quando si discute un insegnamento di Gesù o si pone un veto su un suo comportamento, l’uomo si sostituisce a Dio e si crede dio.

Prima di recitare l’Angelus del 9 agosto 2009, Papa Benedetto XVI disse queste parole: “I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere su che cosa è bene e che cosa è male, di dare la vita e la morte”.

Molti si sostituiscono a Dio e prendono decisioni assurde in un clima di confusione totale, anche se sono trenta o quaranta alti ufficiali a decidere con i vari presidenti delle Nazioni guerreggianti, che hanno optato per soluzioni militari tragiche. Gli Stati Uniti sono i veri maestri di strategie militari opposte al buon senso e anche alla convenienza.

L’uomo si sostituisce a Dio in ogni ambito della vita sociale e anche nella Chiesa, con atteggiamenti dispotici, irrazionali, privi di Fede. Uno dei tanti è stato il Vescovo emerito di Civitavecchia Mons. Grillo. All’inizio delle lacrimazioni reagì senza Fede, animato esclusivamente da una mentalità pagana, da uomo senza Dio per essere chiari.

Osteggiò come poté quel fenomeno senza prima verificarne la provenienza, senza avere uno straccio di prova in mano. Proibì ai parroci di avvicinare la famiglia Gregori, voleva rompere la statua della Madonna, proibì sconsideratamente ai Gregori di partecipare alla Messa domenicale… parlava ovunque contro le lacrimazioni come per partito preso.

Infatti, doveva essere proprio così, faceva parte del gruppo dei Prelati disinvolti e lontani da Gesù. Egli non chiese nella preghiera di conoscere la verità e non era disponibile a cambiare parere, in pratica per lui il discorso delle lacrimazioni era già chiuso quando si era ancora all’inizio.

Sul Vescovo Mons. Grillo mi piacerebbe scrivere un testo per diffonderlo a quei Prelati che agiscono animati dall’istinto privo di Fede e di ragionevolezza, e le loro azioni sono sempre contro la Chiesa e le sante iniziative anche dei laici, perché il loro spirito è troppo impregnato di materia. Sono molto legati alla mondanità e non lasciano più agire lo Spirito Santo.

Lo scritto su Mons. Grillo lo considero necessario perché proprio lui ebbe una conversione incredibile, divenne un instancabile difensore delle lacrime della Madonna, fino a sfidare con le sue sante opere quei cardinali di Roma che volevano far zittire la Madonna, che con le lacrime di Sangue parlava all’umanità, soprattutto richiamava gli uomini di Chiesa a ritornare a Dio.

Mons. Grillo rappresenta un caso di Prelato che si converte in età matura e abbandona ogni legame con i Prelati modernisti per obbedire alla Madonna e facilitare con un coraggio che mai aveva conosciuto, tantissimi pellegrinaggi a Civitavecchia.

Parlo di conversione in età matura di Mons. Grillo senza voler offendere, dalle sue dichiarazioni ne ho tratto questa sicura convinzione. Si è trovato a muoversi su due fronti opposti: prima come persecutore della lacrimazione, poi come instancabile difensore.

All’inizio agiva come tanti nella Chiesa, animato dalla sua convinzione umana e dubbiosa. Poi, dopo avere assistito ad una lacrimazione mentre teneva tra le mani la statua, Mons. Grillo nacque veramente nello Spirito. “In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio” (Gv 3,3).

L’esperienza fu scioccante e in un attimo ritornò ad avere quella Fede pura del tempo dell’ordinazione sacerdotale, o quando piccolo recitava il Santo Rosario con la mamma e la nonna. C’è da aggiungere che teneva la statua nelle mani controvoglia, solo perché la sorella lo aveva pressato. Quel momento in cui prese tra le mani la statua, è stato uno dei migliori della sua vita.

Divenne un vero apostolo della Chiesa, un valorosissimo combattente dell’esercito mariano e aiutò la Madonna nella salvezza delle anime.

La carezza che la Vergine Maria compiaciuta ha dato a lui, viene avvalorata dal giorno in cui Mons. Grillo è morto: il 22 agosto 2016, festa di Maria Regina. Una ricorrenza mariana per un Vescovo che nell’ultimo decennio circa del suo sevizio pastorale, ha obbedito veramente a Cristo e ha servito con grande amore la Chiesa.

Ha dovuto portare la sua croce per le persecuzioni a cui fu sottoposto per avere abbandonato il partito modernista ed essere passato tra le milizie della “Donna vestita di Sole”. C’è sempre un prezzo da pagare quando si vive pienamente la vocazione sacerdotale, ma non manca mai il coraggio che infonde lo Spirito Santo.

Approfondiremo con attenzione l’autentico fenomeno di Civitavecchia, per i molti insegnamenti svelati dalla Madonna. Ci sono anche profezie molto forti sulla Chiesa. Conosceremo quanto è stato detto e comprenderemo meglio la ragione delle lacrime di Sangue versate dalla statua della Madonna.

La festa dell’esaltazione della Santa Croce mette in evidenza l’Amore smisurato di Dio per ognuno di noi. La Croce ci mostra un Dio che ci ama senza limiti e dice a tutti che per Amore si è sacrificato al posto nostro, per aprirci il Paradiso e facilitarci il cammino per raggiungerlo.

La Croce per noi cristiani ha un significato soprannaturale, per gli atei e quelli che non hanno compreso il Vangelo, è solo un oggetto da portare al collo o da disprezzare se si trova appesa in un luogo pubblico. Una impiegata statale fuori di sé… ha obbligato una cattolica a togliersi il Crocifisso per non turbare la sensibilità di una musulmana lì presente. L’ottusità.

Guardare il Crocifisso è uno dei modi migliori per adorare Gesù e ringraziarlo, anche per superare le prove riflettendo su Chi è inchiodato.

Non dobbiamo avere paura di testimoniare la sublimità e la nobiltà della Croce. Da lì Gesù regnava e perdonava: solo un Dio poteva farlo.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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