+ VANGELO (Lc 10,13-16)

Venerdì 6 ottobre 2017

XXVI Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 10,13-16)

Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta Me, chi disprezza voi disprezza Me. E chi disprezza Me, disprezza Colui che mi ha mandato». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

L’iniziativa che si svolgerà in Polonia domani 7 ottobre, festa della Madonna del Rosario, alle ore 14 è importante per varie ragioni. È stato organizzato un evento che vede coinvolto tutto l’episcopato polacco e questo è già un grande segno di unione per invocare l’aiuto della Madonna.

Ci sono comunque ragioni molto serie che pullulano in Polonia e a quanto sembra suscitano terrore nella popolazione.

Tra agosto e settembre 2017 la Russia ha svolto esercitazioni militari in Bielorussia, nel Mar Baltico, nella Russia occidentale e nell’enclave russa di Kaliningrad, quindi ai confini orientali della NATO. Una prova di forza da parte di Putin nei confronti degli Stati Uniti, dopo che nei mesi precedenti 4mila soldati americani erano stati inviati nei Paesi Baltici che comprendono Lituania, Estonia e Lettonia.

Estonia e Lettonia confinano con la Russia, la Lituania con la Bielorussia, alleata della Russia. Le esercitazioni di circa 100mila soldati russi si sono svolte nelle vicinanze di queste tre Nazioni, dove la NATO ha postazioni militari.

L’iniziativa del Rosario di domani non è frutto di qualche fervore improvviso, la Polonia si trova dinanzi al pericolo di una probabile invasione della Russia come è avvenuto già in passato, una considerazione concreta se si considera che è stata una Nazione dominata dal comunismo sovietico fino al 1990. I polacchi non vogliono ritornare a rivivere quei decenni di oppressioni e limitazioni.

Nella recita del Rosario di domani verrà chiesto alla Madonna la protezione di questa Nazione ancora cattolica.

Il fermento è attivo in molti, non si pregherà solo alle 14 anche se è questa l’ora indicata per la recita comune del Rosario, fin dal mattino si organizzeranno adorazioni dell’Eucaristia e preghiere per allontanare il pericolo della guerra.

La Conferenza Episcopale polacca “ha messo a disposizione tutte le Chiese sul confine del paese per permettere a chi vorrà di partecipare in mattinata alla celebrazione dall’Eucaristia e all’adorazione del Santissimo Sacramento prima della recita del Rosario, che comincerà alle 14, lasciando così tempo a tutti di disporsi sui confini per la preghiera mariana”.

Tutti noi ci uniremo al Santo Rosario ed inviteremo tutti i conoscenti a pregare per la pace nel mondo e per i bisogni della Chiesa.

Quanto sta avvenendo di drammatico in tutto il mondo, la perdita dei valori, l’egoismo esagerato, è facilitato dalla mancanza di una preghiera cattolica forte e spirituale. Moltissime Chiese rimangono chiuse durante il giorno, pochissimi cattolici partecipano alla Messa feriale e una bassa percentuale rispetto al passato a quella festiva.

Molti Ministri di Dio sono presi dalle cose del mondo e hanno abbandonato la preghiera e questo emerge dalla perdita del senso del sacro.

Quando è assente la preghiera i diavoli diventano molto forti e guidano le persone che diventano burattine, convinte di agire in piena autonomia. È solo illusione, i diavoli sono pure abilissimi nel lasciare questo inganno della mente.

Gesù oggi ci parla delle disobbedienze alla Legge di Dio, del peccato commesso senza limiti e come conseguenza dei crimini degli uomini, raffigura sciagure causati proprio dai peccati. Non è Dio a volere la malattia o la guerra, Dio vuole la pace in tutti i cuori e il raggiungimento della felicità in questa vita. Allontanarsi da Lui comporta conseguenze pericolose.

I guai lanciati da Gesù contro tre città disobbedienti e indifferenti a Lui, che avevano visto i suoi miracoli ed ascoltato i meravigliosi insegnamenti, Corazìn, Betsàida e Cafàrnao, sono attirati dall’immoralità del popolo. Questi guai sono irrevocabili se Egli eleva le due città superbe, altère, spavalde, come Tiro e Sidone, al di sopra delle tre città dove era stato.

Gli abitanti di Tiro e Sidone pensavano di essere indistruttibili, non avevano timore di Dio e le ricchezze dovute al commercio li avevano illusi di essere più grandi di Dio. Erano pieni di superbia, delirio di onnipotenza, ma il Signore le distrusse con il soffio della sua bocca. Gesù le cita per far sapere che le due città pagane nel Giudizio riceveranno meno condanne perché non conobbero Cristo.

Il Primo Venerdì del mese è l’occasione per riparare i peccati contro il Sacratissimo Cuore di Gesù e per consacrarci a questo mite Cuore.

Oggi la prima lettura tratta dal Libro del Profeta Baruc, narra la desolazione degli ebrei quando per mezzo di questo Libro rinsavirono e riconobbero i loro peccati. Il loro dolore fu irrefrenabile, piangevano tutti per la disobbedienza a Dio e comprendevano che i loro peccati erano la causa dei loro mali e li avevano allontanati dalla Legge di Dio.

Leggiamo nel primo capitolo il lamento del popolo e la confessione dei loro peccati. Nei versetti dal 17 al 22 si scopre che è sempre l’uomo la causa dei suoi mali, per le scelte sbagliate, gli inganni dei sensi, la perdita della preghiera e l’attaccamento ai peccati, che allontanano da Dio.

“Abbiamo offeso il Signore, gli abbiamo disobbedito, non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio per camminare secondo i decreti che il Signore ci aveva messi dinanzi. Da quando il Signore fece uscire i nostri padri dall’Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore nostro Dio e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce.

Così, come oggi costatiamo, ci son venuti addosso tanti mali insieme con la maledizione che il Signore aveva minacciata per mezzo di Mosè suo servo, quando fece uscire i nostri padri dall’Egitto per concederci un paese in cui scorre latte e miele.

Non abbiamo ascoltato la voce del Signore nostro Dio, secondo le parole dei Profeti che Egli ci ha mandato: ma ciascuno di noi ha seguito le perverse inclinazioni del suo cuore, ha servito dei stranieri e ha fatto ciò che è male agli occhi del Signore nostro Dio”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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