+ VANGELO (Lc 10,25-37)

Lunedì 9 ottobre 2017

XXVII Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 10,25-37)

Chi è il mio prossimo?

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa così». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

In una società impegnata nella diffusione dell’ideologia della morte con l’eutanasia, l’aborto, le droghe e quanto arreca la morte fisica oltre quella spirituale, Gesù ci dice che invece noi dobbiamo coltivare il senso della vita, che può cogliere solo il cristiano impegnato nel cammino spirituale.

Tutti gli altri sanno, più o meno… di vivere, ma non posseggono la pace e la gioia della vita, che arrivano solamente dalla preghiera a Gesù e a Maria Santissima. Una persona senza la vera pace è come una bandierina al vento, vive senza una base morale indispensabile per discernere il bene dal male e superare le prove che si susseguono.

Al dottore della Legge che pone a Gesù una domanda importante: “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna”, il Signore indica come deve comportarsi e conclude invitandolo a compierlo per vivere. “Fa questo e vivrai”.

Chi osserva i Comandamenti rimane una persona viva anche nello spirito e i suoi pensieri sono sempre diversi da quelli dei pagani.

Tutto nel mondo è orientato alla rassegnazione, è finita la speranza per quelli che non seguono veramente Gesù, anche perché l’informazione è pilotata e tutti i Tg selezionano i fatti e fanno conoscere solamente quanto non arreca preoccupazione nei cittadini.

Non fanno conoscere il male presente in questa società ed è un danno non quantificabile anche per i non credenti, i quali permangono nelle loro posizioni pagane e si rallegrano di vivere “bene” nel loro ateismo. Considerano il loro distacco dal Cristianesimo come qualcosa di positivo…

Cosa ne sanno delle selezioni giornalistiche operate nelle televisioni di tutto il mondo, volute da una sola “mente” che controlla tutto?

Come noi cristiani seguiamo il Vangelo e conosciamo il pensiero di Gesù, allo stesso modo qualche milione di persone segue fedelmente e occultamente un piano segreto che porterà l’anticristo a mostrarsi al mondo come un salvatore, dopo avere determinato lui stesso insieme ai potenti, situazioni allarmanti che arrecheranno grande paura alla popolazione mondiale, ed essa si illuderà di avere trovato proprio in lui l’uomo della salvezza.

È l’inganno più riuscito della storia umana, nessuna strategia è mai stata così studiata minuziosamente e sarà realizzata pienamente.

Vicini a Gesù i cristiani rimangono nella pace, in mezzo a una lotta comprensibile tra la ragione che riflette e la Fede che rassicura.

Guardiamo cosa fece il buon Samaritano, che è Gesù, con l’uomo caduto in mano dei briganti: Egli si prese cura, lo protesse.

“L’uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto”. Diversi uomini si accorsero del ferito che stava per morire ma si volsero altrove. Il buon Samaritano scendeva e vedendo il ferito lo prese con sé fino alla sua guarigione.

Oggi il buon Samaritano continua a scendere dal Cielo per risanare quelli che hanno ferite morali e fisiche, e guarisce gli ammalati anche ridotti all’estremo. Egli guarda ogni persona che soffre e desidera la sua guarigione ma attende le invocazioni di aiuto, le sue preghiere.

La parabola del buon Samaritano è in profonda armonia col comportamento di Cristo stesso, poiché tutta la sua vita sulla terra è stata un continuo avvicinarsi all’uomo per curare i suoi mali materiali o spirituali.

Noi dobbiamo avere la stessa compassione di Gesù, così da non passare mai oltre quando ci imbattiamo nella sofferenza altrui.

Impariamo da Gesù ad avvicinarci con sollecitudine, senza frettolosità, a chi, portando i segni evidenti della sua situazione infelice, sta chiedendo aiuto fisico o spirituale. Nella carità premurosa gli altri vedranno Gesù stesso che si fa presente nei suoi discepoli, in noi.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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