VANGELO (Lc 11,5-13)

Giovedì 9 ottobre 2014 

27ª Settimana del Tempo Ordinario
 
+ Chiedete e vi sarà dato.
 
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, Io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». Parola del SignoreGesù che parla alla gente

 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Nel mondo oggi è presente molto egoismo ed è difficile vedere qualcuno disponibile nei confronti di chi non gli potrà dare nulla in cambio. La buona convivenza porta anche la disponibilità ad aiutarsi a vicenda, sia se si abita in un palazzo di città sia se si vive in campagna. Ovunque ci sono vicini, non sempre sono buoni e sinceri, ma noi dobbiamo chiederci in che modo ci disponiamo di fronte ad essi.
La mentalità di oggi si preoccupa solamente delle proprie cose, non c’è una spontanea carità nel dare qualche aiuto o nel compiere sacrifici anche verso chi non è un amico. Solo ai veri amici viene fatto qualche favore ma se non c’è da impegnarsi particolarmente, mentre è più difficile vedere persone che aiutano gli estranei. Lo fanno in pochi, la maggioranza non si accorge nemmeno dell’esistenza del prossimo.
Un dottore della legge si alzò per mettere Gesù alla prova e chiese: «”E chi è il mio prossimo?”. Gesù riprese: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti… Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione”» (Lc 10,29-30.33).
Il buon Samaritano che abbiamo individuato nel Signore è il nostro modello, solo agendo come Lui pratichiamo la vera carità.
Nel Vangelo di oggi Gesù spiega come si deve pregare e porta un esempio di vita quotidiana, un episodio che avviene spesso tra amici, quando viene a mancare qualcosa. Ad uno mancava il pane, non solo, ma era anche tardi per disturbare qualcuno, ma gli amici non sono autentici quando si mettono sempre a disposizione? Qui l’uomo che dormiva si è sentito importunare e così ha mostrato chiaramente di non essere un vero amico.
L’uomo che si trova nel bisogno, supplica per avere il prestito di tre pani ma l’altro risponde infastidito. Solo l’insistenza nel bussare e nel supplicarlo fa alzare dal letto l’indolente, è costretto per non sentire i colpi alla porta e le alte voci che chiedevano i tre pani per mangiare.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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