+ VANGELO (Lc 5,1-11)

Giovedì 6 settembre 2018

XXII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 5,1-11)

Lasciarono tutto e lo seguirono.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la Parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e Lo seguirono. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il potere dell’obbedienza lo scoprono i cattolici impegnati in un serio cammino spirituale e quanti sono in qualche modo «costretti» dalle loro sofferenze, a seguire consigli benedetti di Sacerdoti vicini a Gesù, che molti amano identificare aggiungendo il termine illuminati.

Tutti quelli che vivono nella Grazia di Dio sono illuminati dalla Luce divina, effettivamente bisogna distinguere quelli che ricevono conoscenze soprannaturali non accessibili né conoscibili dall’uomo, non determinate dalla volontà umana e questi sono doni di Dio.

L’obbedienza dà forza e frutti spirituali perché si innesca il procedimento del rinnegamento, e proprio con il rinnegarsi si entra nel cammino spirituale, si perde gradualmente l’inclinazione al male, rafforzando saldamente la volontà e scegliendo ciò che giova ed è buono per sé e gli altri.

Alla prima richiesta di Gesù agli Apostoli di gettare le reti, «prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca», Pietro essendo un esperto pescatore fece sapere quello che già il Signore conosceva, cioè che non avevano preso nulla durante la notte, ma Gesù sapeva altrimenti non gli avrebbe detto di gettare le reti.

Gli avvenimenti si susseguono e vengono intrecciati da Gesù, è Lui a dirigerli come vuole.

Gesù salì sulla barca di Pietro «e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca».

La barca di Pietro rappresenta la futura Chiesa, e oggi la nostra Chiesa è vera se si insegnano le parole di Gesù, si compie la sua Volontà.

Dopo gli insegnamenti alle folle, Gesù invitò Pietro e diede il comando citato che ha lasciato sbalordito il pescatore. Pietro si è sentito obbligato a far sapere al Signore che nella notte avevano faticato invano, non avevano preso neanche un pesciolino.

Senza Gesù, senza la sua presenza in noi, senza la sua Volontà nella nostra vita, fatichiamo invano e si perseguono strade e scelte sbagliate.

«Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla».

Questa la prima parte della risposta di Pietro, egli effettivamente non vuole correggere Gesù ma «avvisarlo» di quanto era successo nella notte. Aveva dimenticato che Gesù già sapeva, Egli conosceva i pensieri degli uomini e scacciava i diavoli, guariva tutte le malattie e dominava la natura.

Per questo, dopo avere evidenziato cosa avevano fatto durante la notte, Pietro completò la sua risposta affermando: «… ma sulla tua parola getterò le reti». Una disponibilità sinceramente obbediente, ma quella precisazione iniziale ha fatto perdere il valore pieno della sua obbedienza.

Comunque, Pietro e gli altri avevano attenuanti valide e comprensibili, come la stanchezza per la notte insonne, che diventa più acuta quando non si pesca nulla. Inoltre, le reti erano state lavate e preparate per la notte seguente, soprattutto l’ora non opportuna per la pesca.

Pietro aveva valide ragioni per esprimere la delusione della notte trascorsa inutilmente nel mare, avrebbe preferito riposarsi.

Lo sguardo di Gesù, il tono del comando imperioso e insieme amabile, la straordinaria attrattiva che Cristo esercita sulle anime nobili, indussero docilmente Pietro a imbarcarsi di nuovo. L’unico motivo per riprendere il mare è Gesù: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».

«Ma sulla tua parola», la parola di Gesù: ecco la ragione suprema.

Gesù invitò gli Apostoli a pescare di giorno e la pesca fu abbondantissima. Vuol dire che tutti i cristiani sono chiamati tutti i giorni e per tutto il giorno, quando dialogano con quelli che vivono lontani da Gesù, a parlare di Lui e dell’importanza della Confessione, dell’aldilà, luogo che tutti conosceremo.

In Molte situazioni, quando compare quella stanchezza che nasce dal non veder frutti nella vita interiore o nell’apostolato, quando pare che tutto sia stato un fallimento e abbiamo tanti motivi umani per abbandonare l’impresa, dobbiamo ascoltare la voce di Gesù che ci dice: «Prendi il largo…».

Ricomincia… nel mio Nome!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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