+ VANGELO (Lc 6,39-42)

Venerdì 13 settembre 2019

XXIII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 6,39-42)

Può forse un cieco guidare un altro cieco?

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Tema molto interessante quello che ci propone Gesù, esso tocca tanti aspetti della vita e per cieco Egli intende chi non riesce a vedere ciò che è evidente, la realtà come è veramente. Non si riferisce alla cecità fisica. È cieco anche chi non accetta l’esistenza di Dio nonostante le incalcolabili prove. Chi è accecato dall’amor proprio e non si preoccupa della sua anima.

La Parola di Dio suscita grande meraviglia, lo stupore è sempre presente perché da alcune parole si possono trarne molti insegnamenti e ci si incanta quando la meditiamo, per la ineffabile Volontà di Dio nell’infondere ispirazioni. La sua Parola è un pozzo ricolmo di tesori spirituali e anche chi attinge molte volte dalla stessa frase, ne trae sempre qualcosa di prezioso.

La Parola di Dio vissuta fedelmente dà la vista anche a quanti sono ora intellettualmente ciechi ma illusi di vedere!

Chi si trova nella cecità mentale sbaglia cammino e cade molto spesso perché non vede il Bene ed è avvolto dal Male. Ogni peccatore ha la possibilità di vedere con la Luce di Gesù, è proprio Gesù a voler illuminare tutti e per questo ha insegnato per tre anni la necessità della conversione.

Ci vuole poco infatti, ma sono miliardi le persone che rimangono a un passo dalla loro conversione a Dio e sono bloccati dalle debolezze e dalla vita che conducono, dall’attaccamento ai piaceri mondani, schiacciati dalle tentazioni, tenute alla catena dai diavoli inferociti.

Rimangono nello stato di sottomissione ai pensieri opposti al Vangelo e che non possono affatto arrivare da Gesù.

In un altro passo il Signore parla dei ciechi e inveisce contro i farisei. Oggi sono molti i farisei ciechi che dicono di vedere.

Leggiamo questa affermazione di Gesù che và esaminata attentamente: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi» (Gv 9,39).

Quelli convinti di non vedere sono i buoni e gli umili, convinti di non fare molto per Gesù e la Madonna, ma con il Loro aiuto vedono bene.

Quelli che presumono di vedere sono i falsi sapienti di questo mondo che ritroviamo in ogni settore della vita sociale e religiosa. Essi non riescono a distinguere l’immaginazione dalla realtà e seguono i loro pensieri senza discernimento alcuno, convinti di fare sempre bene.

La citazione si unisce al Vangelo di oggi, anche se la parabola odierna di per sé è completa, proprio perché è una parabola di Gesù. La citazione di San Giovanni aggiunge una ulteriore spiegazione alla parabola del cieco che si lascia guidare da un altro cieco, o del cieco che presume di guidare bene un altro cieco.

Questo si riferisce a chi ha autorità in ogni settore della vita, anche i genitori e quanti esercitano in qualche modo una autorità sugli altri.

Tutti abbiamo necessità della Luce di Gesù per vedere anche nelle tenebre di questo mondo egoista e falso, senza la sua Luce tutto appare diverso da come è realmente, viene interpretato secondo la propria visione della vita e lo spirito che si possiede.

«Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?».

Questo vale anche per i Sacerdoti colpiti dal modernismo, che acceca l’intelletto e non permette più di «sentire» Dio e di percepire la Verità.

È impossibile guidare santamente i credenti se proprio il Sacerdote non vive santamente la sua vocazione.

È una dolce violenza da fare giornalmente, pensando che quanto si lascia è poca cosa rispetto a tutto l’Amore che ci dona Gesù.

Tutti i cristiani devono considerare che il vero cammino spirituale ha assoluta necessità della Luce di Gesù per seguire Lui che è la Via.

Per comprendere l’importanza della presenza del suo Amore in noi, l’intelletto deve prima arrivare a vedere la realtà come è veramente, ed è concesso dallo Spirito Santo. I suoi doni sono indispensabili per crescere nel suo Amore e vengono concessi a quanti li chiedono con una preghiera costante.

Si devono superare le percezioni personali fondate sull’impulsività e sulla ricerca incontrollata di assecondare i vizi.

Senza la Luce di Gesù si cade ripetutamente nei giudizi fino a diventare incapaci di considerare i propri errori e si giustifica di continuo la vita disordinata. Si cade di male in peggio quando si perde la Luce di Gesù e si vive accecati da una potente luce che annebbia la mente.

Anche se Gesù consiglia di guardare cosa abbiamo nell’occhio prima di condannare gli altri, il riferimento è al giudizio e non alla verità.

I giudizi bisogna evitarli sempre e sono da condannare, mentre la verità và detta, soprattutto quando bisogna consigliare, avvisare quelli meno attenti per riportarli nel giusto cammino. Altrimenti nel fosso infernale vanno a finire in molti.

Se noi mettiamo in pratica il Vangelo non dobbiamo temere nel parlare secondo verità, gli altri devono invece correggersi, evitando qualsiasi insegnamento contro il Catechismo della Chiesa e rettificando lo stile di vita se è causa di scandalo.

Invece, succede proprio il contrario. Sono i modernisti ad attaccare i buoni cattolici che seguono il Vangelo insegnato dalla Chiesa e osservano fedelmente i Comandamenti. Noi che siamo fedelissimi a Gesù veniamo attaccati in molti modi perché obbediamo a Dio.

Nel mondo c’è di tutto: chi non vede più il bene da fare e il male da evitare; chi vive nel buio totale; chi non riesce ad amare nessuno!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *