+ VANGELO (Lc 6,6-11)

Lunedì 10 settembre 2018

XXIII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 6,6-11)

Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù conosceva i pensieri dei suoi nemici e comprendeva facilmente la loro intenzione di accusarlo per eliminarlo. Questo è l’agire dei malvagi che si incontrano in ogni tempo, soprattutto nel nostro tempo è decisamente aumentata la malizia di far del male, spesso causata dall’invidia o dalla insoddisfazione e depressione.

Agire contro Dio e l’amore verso ogni prossimo che conosciamo o incontriamo, non viene indicato da un lampeggiatore luminoso né si trova nel cellulare un messaggio con la comunicazione di avere commesso opere sbagliate, anche maliziose.

Quindi, dobbiamo conoscerci bene per comprendere da quale spirito siamo mossi in ogni azione, quale intenzione è presente nella mente per parlare in un determinato modo o compiere delle opere che riconsiderate nella preghiera, sono sbagliate e frutto di una celata ingiustizia.

Gesù non ha avuto paura di guarire la mano all’uomo ammalato, ha agito con amore sapendo di ricevere attacchi dai suoi nemici.

Questo è il puro agire per amore, senza altri pensieri, è presente solo la volontà di fare del bene.

Nella testimonianza incredibile e assolutamente veritiera di Gloria Polo c’è un capitolo che riguarda l’amore al prossimo e lo leggiamo.

http://www.webalice.it/ingcom/Kyrie_file/GloriaPolo.pdf

«Mai, mai, ebbi amore, né compassione, per il prossimo, per i miei fratelli di fuori. Non pensai mai, nel modo più assoluto, ai malati, alla loro solitudine, ai bambini senza la mamma, agli orfani… Con tanti bambini che soffrono, tanta sofferenza, potevo dire: “Signore, concedimi di accompagnarli nel loro dolore”. E invece no. Niente! Il mio cuore di pietra, mai si ricordò della sofferenza altrui. La cosa più terribile era che non feci mai niente per amore al prossimo!

Per esempio, pagavo la spesa del supermercato a molta gente, che non aveva i soldi e si trovava in necessità, ma non lo facevo per amore: avevo il denaro, e non mi costava niente. Io davo perché mi piaceva che tutti vedessero il gesto, e dicessero che ero buona, che ero una santa.

E come sapevo approfittare delle necessità delle persone! Non davo niente gratuitamente! Infatti dicevo: “Io ti faccio questo, ma tu in cambio fammi il favore di andare, al mio posto, al collegio dei miei figli, alle riunioni, perché io non ho tempo… Portami le buste della spesa alla macchina… Fammi questo, fammi quello…”.

Così, manipolavo tutti: facevo le carità per avere in cambio dei favori, e mai perché la persona aveva bisogno. In più, adoravo avere dietro di me un sacco di gente, che dicesse quant’ero buona e generosa, perfino santa: perché c’era chi diceva addirittura questo, ed era gente che mi conosceva bene!

Nell’esame che Gesù mi fece dei 10 Comandamenti, vidi come dall’avidità uscivano tutti i miei mali. Fui accecata da questo desiderio d’avere denaro, molto denaro, perché pensavo che sarei stata felice quanto più ne avessi avuto.

Peccato che, proprio il periodo in cui avevo molti soldi, fu quello peggiore per la mia anima, al punto da volermi suicidare.

A dispetto della mia ricchezza, mi sentivo sola, vuota, amareggiata, frustrata. Quest’avidità, questo desiderio di denaro, fu la strada che mi condusse, per mano del maligno, ad allontanarmi e a staccarmi dalla mano del Signore.

Egli mi disse: “Tu avevi un dio, e questo dio era il denaro, e a causa sua ti condannasti. Per colpa sua, sprofondasti nell’abisso, e ti allontanasti dal tuo Signore”.

Quando mi disse “dio denaro”… Noi eravamo arrivati, sì, ad avere molti soldi, ma ultimamente eravamo in rosso, pieni di debiti, e non avevamo più un centesimo. Allora gridai: “Ma quale denaro?! Quello che ho lasciato sulla terra, non sono altro che debiti!…”.

Nel mio esame sui 10 Comandamenti, non ne passai uno! Terribile!!! Che spavento!!! Vivevo in un autentico caos! …Ma come? …Io?! Io, che mai avevo ucciso?! Che non facevo male a nessuno?! Ecco quello che pensavo… E invece sì, avevo ucciso tanta gente!».

La Madonna vuole che portiamo addosso la Medaglia Miracolosa benedetta per avere la sua protezione e non sbagliare direzione nella vita.

Ho trovato la Medaglia originale in alluminio e non si annerisce come quella di zama, una lega metallica composta da zinco, alluminio e magnesio. La nuova Medaglia originale è quella classica e rimane sempre lucida.

Richiedetene molte e diffondetele a tutti i vostri conoscenti. Farete grandi opere di carità e vi renderanno ancora più forti dinanzi alle tentazioni.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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