+ VANGELO (Mc 12,28-34)

Venerdì 4 marzo 2016
III Settimana di Quaresima

+ VANGELO (Mc 12,28-34)
Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i Comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro Comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di Lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal Regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il demonio muto di ieri ci deve ricordare che l’amore per la verità è la carta d’identità del cristiano. La sincerità è assolutamente necessaria nei rapporti sociali, non esiste d’altronde nessuna autentica amicizia senza la trasparenza intellettuale.
Il problema di moltissime persone quando dialogano o devono dare risposte, è quello di ritrovarsi nella mente un altro pensiero che scatta, direi in automatico, e che cerca di sovrapporsi al primo pensiero presente.
Non è quel doppio pensiero che si crea volutamente per discernere e decidere cosa fare, invece la sua caratteristica è la negatività, quindi spinge a compiere qualcosa opposta al bene, ad evitare le virtù e a far trionfare i vizi.
Bisogna fare attenzione ai pensieri che arrivano alla mente, causati da noi stessi oppure dalle tentazioni dei diavoli.
Se si lascia prevalere il secondo pensiero negativo che favorisce i vizi, che cerca di arrecare danno alla stessa persona o ad altri, crolla la sincerità e non si può instaurare una amicizia profonda con nessuno. Oggi infatti è difficile trovare amicizie sincere. Ci si diverte e tutto sembra filare bene fino a quando qualcosa non spezza ciò che non era vera amicizia.
La sincerità va coltivata innanzitutto verso se stessi, verso Dio, poi verso gli amici che si frequentano e tutti quelli che incontriamo.
La sincerità è preziosa perché lascia il volto sereno e gioioso, la persona esprime la sua autenticità nello sguardo e negli occhi.
La sincerità rende una persona conforme alla verità, si ricopre appunto di veracità ed è leale e fedele fino in fondo. Questo dobbiamo considerare nel nostro essere cristiani, non è sufficiente la Messa festiva e non possiamo pensare di fare molto recitando alcune preghiere giornaliere.
Il muto di ieri, anche se posseduto dai diavoli, non poteva esprimere alcuna verità perché non parlava, ed è preferibile per tutti non parlare piuttosto che dire falsità o parole scorrette. Quando i diavoli lasciarono l’uomo, egli cominciò a parlare, lo stesso deve avvenire per chi non parla secondo verità.
La società si nutre di inganni ed egoismi, le bugie si pronunciano con naturalezza e la verità sembra essere diventata una vergogna. Noi che conosciamo Gesù sappiamo che solo la verità ci rende liberi, ogni forma di correttezza è gradita a Dio e in cambio ci dona la sua Grazia e i doni dello Spirito Santo.
Per vivere una vita autenticamente umana dobbiamo amare molto la verità, che è, in un certo modo, qualcosa di sacro, e pertanto esige che la si tratti con rispetto e con amore.
La verità è, a volte, così ottenebrata dal peccato, dalle passioni e dal materialismo che, se non la si amasse, sarebbe impossibile riconoscerla.
È facile, molto facile accettare la menzogna quando viene in aiuto della pigrizia, della vanità, della sensualità, del falso prestigio.
La sincerità conduce ad amare Dio con fiducia, a sentirlo vicino, a parlargli a cuore aperto. Sentirsi lontani da Dio è la prova che qualcosa di serio non va bene nella vita ed occorre fare l’esame di coscienza giornaliero per conoscersi bene.
Nel Vangelo leggiamo che Gesù risponde allo scriba spiegando che è possibile amare Dio sopra ogni cosa. “Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”.
Non si tratta di pensare per 24 ore a Dio, ma di compiere tutto per amore suo, e diventa automatico agire virtuosamente pensando a Gesù che ci ama infinitamente, che ci vede sempre e vuole ricolmarci di Grazie.
Nella giornata si trova il tempo da dedicare esclusivamente a Dio, partecipando alla Messa, recitando varie preghiere e invocandolo molto e spesso con le brevi giaculatorie piene di amore e fiducia. In queste preghiere sincere e amorevoli si apre il cuore a Lui.
Con la ripetizione di queste preghiere nel corso della giornata, si assaporerà con facilità l’Amore di Dio e si avvertirà la dolcezza della sua presenza. La preghiera piena di sincerità, rende presente Dio in ogni cosa che facciamo, nelle opere e nel linguaggio.
Così, la nostra vita diventa preghiera!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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