VANGELO (Mt 14,13-21)

Lunedì 3 agosto 2015
XVIII settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 14,13-21)
Alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, avendo udito della morte di Giovanni Battista, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, Lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, Egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed Egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questo episodio ci ricorda chiaramente quanto avvenuto agli israeliti nel deserto, quando mangiavano la manna e si lamentavano. Mangiavano gratuitamente non il cibo che piaceva a loro, anche se la manna era buona, però gli ebrei ricordavano le cibarie in Egitto e le preferivano, anche sotto la condizione di schiavitù.
Spesso si preferisce vivere in condizioni pietose pur di soddisfare le passioni disordinate e divertirsi senza criterio, dissennatamente. Mentre la principale preoccupazione deve riguardare lo stato interiore, quindi l’anima, la sua pace e gioia, l’armonia che inonda tutta la persona.
In questo modo possono coesistere le due cose: l’anima che dimora in Dio e i momenti piacevoli di allegro divertimento.
L’anima che si nutre della Parola di Dio è sempre allegra e trasmette molta serenità a tutta la persona. Le cause che disturbano l’anima, oltre i peccati, sono i desideri imperniati sui vizi, i pensieri negativi che navigano incontrollati nella mente.
Gli ebrei si lamentavano con Mosè per il cibo che continuavano a mangiare nel deserto, un cibo gustoso perché mandato da Dio, considerato da loro invariato perché lo mangiavano da anni, ma non consideravano che non erano più schiavi in Egitto e che si avvicinavano verso la Terra promessa.
Non valeva la pena tollerare la manna per arrivare in una nuova Terra dove “scorre latte e miele?”.
Questa la promessa di Dio che leggiamo nel Libro dell’Esodo: “Sono sceso per liberarlo dalla mano dell’Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Hittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo” (Es 3,8).
Ma gli uomini non erano capaci di rinnegarsi e si lamentavano, fino a costringere Mosè e rivolgersi a Dio e a chiedere di morire per non sentire più il lamento del popolo. Mosè avvertiva con profonda amarezza la delusione degli ebrei, seppure ingiustificata e impulsiva, ma lui aveva un cuore buono e chiese a Dio di morire per non ascoltare più quella gente.
«Mosè disse al Signore: “Perché hai trattato così male il tuo servo?”. “Se mi devi trattare così, fammi morire piuttosto, fammi morire!”».
Dio non aveva trattato male nessuno, Mosè e il popolo non comprendevano l’insegnamento indispensabile per diventare un vero popolo. Era questa la strada che dovevano compiere gli israeliti per lasciare la vecchia mentalità e cominciare una nuova vita, osservando i 10 Comandamenti.
I lamenti degli ebrei erano quindi immotivati, anche se per loro erano corretti.
È sempre così quando non si conosce la volontà di Dio e si cercano soluzioni umane. Nelle scelte di vita in cui non conta l’esperienza ma necessita la Luce soprannaturale, solamente quelli che pregano sono sicuri di non sbagliare, tutti gli altri azzardano e quasi sempre sbagliano.
Per questo milioni di credenti andavano da Padre Pio a chiedere consigli, anche moltissime anime molto avanti nel cammino di Fede. Umilmente si confrontavano con un Santo e le risposte rispecchiavano sempre la volontà di Dio.
Non ottenevano nulla invece gli orgogliosi e gli ottusi che pretendevano le Grazie senza compiere penitenze, senza rinnegarsi, senza cambiare stile di vita.
La mentalità umana è miope nelle cose spirituali, giudica dalle apparenze e non può capire la verità di Dio. Gli umili comprendono la verità.
Nel Vangelo di oggi vediamo che la folla al seguito di Gesù non si lamentava, mangiava pani e pesci e rimaneva contenta. Per ottenere quel cibo erano avvenuti alcuni scambi di richieste e Gesù aveva incaricato i discepoli a provvedere. Gesù non ascoltava le rimostranze dei discepoli che mostravano cinque pani e due pesci, praticamente nulla per migliaia di persone.
Gesù non reagisce come Mosè, non si lamenta né recrimina ma opera un portentoso miracolo, mostrando ancora una volta di essere Dio onnipotente.
Il miracolo si è compiuto dopo l’ascolto forzato dei discepoli, quindi, non si ottiene nulla se non si esegue la volontà di Dio. Le parole di Gesù potevano fare ridere tutti i suoi discepoli: «“Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare”. Gli risposero: “Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!”. Ed Egli disse: “Portatemeli qui”».
La docilità dei discepoli alle parole sorprendenti di Gesù, è l’atteggiamento migliore per diventare veri amici del Signore.
Dopo avere ordinato alla folla di sedersi sull’erba, “prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla”. Gesù anticipa il miracolo dell’Eucaristia perché spezza il pane e lo benedice, sfama migliaia di persone e poteva sfamarne a milioni, il cibo si sarebbe moltiplicato all’infinito.
“Tutti mangiarono a sazietà”. Gesù oggi vuole sfamare tutti quelli che Lo cercano con cuore puro e Lo adorano più di ogni cosa.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *