+ VANGELO (Mt 19,27-29)

Martedì 11 luglio 2017

XIV Settimana del Tempo Ordinario

 

San Benedetto

 

+ VANGELO (Mt 19,27-29)

Voi che mi avete seguito, riceverete cento volte tanto.

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità Io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’Uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio Nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

La saggezza non è la furbizia dei furbacchioni di questo mondo e questo noi lo sappiamo. Sono loro a non comprendere la disastrosa condizione spirituale in cui vivono, come avviene a tutti coloro che hanno una bassa conoscenza personale e giustificano ogni scelta e ogni forma di linguaggio.

Conoscersi interiormente è una conquista straordinaria e non si raggiunge senza la volontà di voler rinascere nello Spirito.

Ogni persona vive, agisce, parla, secondo ciò che è interiormente, all’esterno può anche fingere ciò che non è, anche se questo comportamento non sempre è ricercato intenzionalmente. Se diventa un’abitudine si ripeterà sempre, allora è il caso di capire chi siamo davvero davanti a Dio.

Non bisogna pensare solo agli elementi negativi presenti nella nostra persona, in molti casi una persona non è contenta di sé ma possiede talenti importanti che non riesce a far sviluppare. Occorre la Grazia di Dio per scoprire soprattutto gli aspetti buoni della propria persona, non ci sono solo elementi negativi in ognuno.

La paura di molti cristiani di avvicinare un Padre spirituale è quella di sentire parole non belle, critiche sui comportamenti attuati. Non è così, un Padre spirituale non condanna né dice parole che abbattono, al contrario, egli incoraggia e dà forza spirituale per superare le difficoltà e le prove. Deve anche spronare i deboli e pigri, ma il suo agire è ispirato dal desiderio di vedere migliori tutti quelli che segue.

L’aiuto importante dato dal Padre spirituale deve essere prudente e oculato, egli deve sempre agire con saggezza ed equilibrio.

Vuole condurre quanti lo avvicinano a questa condizione spirituale, per agire sempre con prudenza e oculatezza, con saggezza ed equilibrio.

Se nel mondo si aggirano furbi e imbroglioni, noi dobbiamo mostrare con la nostra vita coerente che non sono migliori, né le loro opere possono essere approvate perché nascono dalla menzogna. Anche se l’abitudine ad agire in questo modo li ha resi operatori del male, hanno sempre la possibilità di pentirsi e condannare le loro opere.

Quindi, un buon cristiano che vive nella confusione intellettuale può non riconoscere i suoi talenti nascosti e ha bisogno di una guida. Poi, i furbi di questo mondo sono convinti di farla sempre franca e non si preoccupano di essere scoperti. Sono furbi, abili e maliziosi, non possono essere in comunione con Gesù e non osservano le regole del Vangelo.

Ho scritto che ognuno pensa di fare bene tutto quello che compie nella vita perché non si conosce, non si confronta con la sua coscienza e sarebbe anche difficile farlo senza una profonda conoscenza dei metodi per disciplinarsi.

La vita spirituale si coltiva con dei passaggi accorti e non improvvisati, occorre la conoscenza del cammino che si deve percorrere. Dove si dirige un cristiano che si limita a pregare e non si preoccupa di conoscere il cammino della vita interiore? Non è presente a se stesso, non vive alla presenza di Dio, ossia, non pensa che Dio vede e ascolta tutto.

San Benedetto scrisse una importante Regola che serviva ai monaci, ma quanto chiedeva ai monaci vale per tutti i cristiani. “Ascolta”. Chiedeva di ascoltare solo Dio e non i pensieri viziosi, né quelli che apparentemente giustificano tutto. Questo è il metodo per vincere la superbia, l’orgoglio, la pigrizia spirituale, l’invidia, la gelosia e ogni pensiero negativo.

Chi ascolta nel suo intimo la voce della coscienza che spinge al bene ed evita ogni forma di male, è vittorioso in ogni attacco diabolico.

Per ascoltare occorre fare silenzio, solo nel silenzio lo Spirito Santo agisce e illumina, ispira e fa vedere il vero cammino spirituale.

Il silenzio interiore e anche quello esteriore quando è possibile, ma si deve anche cercare, è determinante per ascoltare la Voce di Dio.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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