+ VANGELO (Mt 21,23-27)

Lunedì 14 dicembre 2015
III Settimana di Avvento

+ VANGELO (Mt 21,23-27)
Il battesimo di Giovanni da dove veniva?

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose loro: «Anch’Io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’Io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’Io vi dico con quale autorità faccio queste cose». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Queste parole arroganti che rivolgono a Gesù, dimostrano la superiorità morale che i capi dei sacerdoti ebrei del tempio presumevano di possedere. Il ruolo che rappresentavano dava loro questa presunzione di superiorità, e si atteggiavano a supreme autorità giudicanti.
“Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?”. Con queste parole minacciavano il Signore.
Gesù insegnava solamente l’amore e la misericordia, non affermano nulla contro i veri responsabili del paganesimo che si era incancrenito nei cuori e nelle menti. Intanto, per loro Gesù era una grande minaccia, sia per il nuovo insegnamento fondato sull’amore, sia per il risveglio delle coscienze che avveniva quando si ascoltavano i suoi insegnamenti.
La stessa paura la provano oggi nella Chiesa quelli che non vivono secondo il Vangelo autentico e cercano di far tacere la Verità.
È una contraddizione lampante impedire ai cattolici di fare buon apostolato o di correggerli se cercano di portare a Messa o alla Confessione i peccatori. È un paradosso che avviene dove c’è la mentalità pagana travestita da santo zelo. Può chiamarsi zelo l’impedimento di recitare il Santo Rosario prima dell’inizio della Santa Messa?
Si conoscono e crescono tante nuove proibizioni nelle parrocchie verso i fedeli più fervorosi, il loro impegno addirittura arreca fastidio…
Al contrario, è urgente formare i fedeli con più incontri settimanali anche di un’ora ciascuno per istruirli, per formarli alla sana dottrina.
Moltissimi cattolici sono presi da numerosi impegni e non curano la formazione teologica, ma essi sono chiamati a conoscere la nostra dottrina secondo le loro capacità e per quanto è possibile. La parrocchia deve formare i credenti, non deve solo distribuire Sacramenti, non è una stazione di rifornimento.
Se poi manca la Grazia e la Fede è debole, non avviene neanche il rifornimento spirituale.
Le parrocchie devono diventare luoghi di formazione, la Chiesa non deve essere solamente la Casa di Dio e vi si reca per adorare l’Eucaristia, partecipare alla Messa, ascoltare 15 minuti di omelia settimanale. Le parrocchie aperte alla nuova evangelizzazione sono cariche di frutti spirituali e si vedono i parrocchiani più formati, virtuosi e vicini a Gesù.
Perché se non conosciamo bene la nostra dottrina, cosa possiamo trasmettere agli altri o come possiamo difendere la Chiesa che rimane sempre Santa? Ogni giorno bisogna dedicare del tempo alla formazione spirituale, con buone letture e una meditazione attenta per focalizzare le Verità rivelate da Gesù e praticare le virtù con maggiore facilità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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