Veritas:” Ho portato all’attenzione la volontà di una parte minoritaria del PdL”

 

Il secondo paragrafo della Costituzione all’art. 1 effettivamente inneggia ad una sovranità popolare, ma questo sig. Vittorio è fuor di ogni logica e nel pieno rispetto della legge pertanto il mio intento non ha fini di contestazione ne di criticità su questo punto. La mia volontà commentativa a cui Lei ineriva, aveva come obbiettivo di gettare una luce su alcuni aspetti che dovrebbero essere di comune senso etico nel loro interfacciarsi politico. Ho portato all’attenzione la volontà di una parte minoritaria del PdL , attraverso la voce del Presidente della Camera e altri, di affrontare temi che in fondo, non tutti hanno condiviso e/o accettato. Lei afferma una leadership forte come quella di Berlusconi è un bene in un momento cosi delicato come questo finanziariamente parlando? Ma questo è indubbio….incerta è invece la visione che un certo centralismo carismatico alla lunga sfoci in un dispotismo autentico. Molti nel governo attuale hanno avuto non poche difficoltà , su alcune tematiche ( vedi lodo Alfano), a prender una posizione che difendesse o rafforzasse le tesi di chi le sosteneva, proprio per la caparbietà o la non poco lungimiranza con cui esse sono state sfacciatamente proposte. La quaestio non è mettere in dubbio il leader, ma far si che il liberismo e la democraticità delle decisioni o dell’attività politica globalmente intesa nel PdL, e a cui lo stesso si appella nelle varie occasioni pubbliche , per sottolineare l’etica di una concezione del fare, non sia solo fiato sprecato per i giornali o per attacchi gratuiti e a volte poco appropriati all’istituzioni di turno, il cui frutto finale poi sia una inutile demagogia. La politica deve essere confronto , dialogo e interazione, non può tradursi in monologhi e atti di fiducia a gogò. In tutto ciò dove sta’ la libertà tanto decantata? Non mi si rimproveri di essere passato con i comunisti o di parlare come loro, pongo delle quesiti che rientrano in una dinamica di normale svolgimento politico. Non condividere non vuol dire passare con l’avversario.
Silvio c’è? un cattivo slogan secondo me , che accentua un moto di autoreferenzialità dannoso a chi lo propone e odioso ai sensi di chi lo recepisce. Berlusconi, da quando è entrato in politica, è divenuto l’uomo più inquisito d’Italia. Passi la magistratura politicizzata e pure un certo accanimento mediatico, ma di fatto quando si prodiga lo slogan dei non indagati in parlamento o al governo, colui che dovrebbe per primo battersi il petto e fare un passo indietro risulta essere proprio lui. Oggi, con lo scandalo Grandi Opere che interessa Scajola, Verdini ecc, alcuni come il ministro hanno deciso di dimettersi altri no. Neanche in questo c’è una linea del partito con cui si stabilisca una morale da tenere, uno sbando completo. Ma d’altronde io credo, se il capo non lo fa, perché io?Fini potrà rappresentare pure una minoranza del partito, ma non credo che ciò si rifletta in toto anche nell’elettorato.
Tuttavia il mio astensionismo sarà dovuto, non tanto alle vicende nazionali, quanto locali e dei politici di riferimento. Ad oggi a quasi 2 mesi dalle elezioni solo Caserta non ha ancora una giunta in grado di garantire una governabilità del neo esecutivo. Perché? Come mai? E’ una questione di trattative dovute alla forza che un partito ha manifestato e pretende il giusto riconoscimento intermini di incarichi o semplicemente un tentativo di boicottaggio di un Presidente come Zinzi (UdC)la cui candidatura è stata sponsorizzata da un signore tal Bocchino Italo , di area finiana, e contestatore primo del Premier?
È forse questo quello che intendeva quando parlava di una forza di governo e di una personalità forte?
Ci faccia sapere e ci dica esso risulta essere in ultima analisi buona per il nostro territorio.
Saluti Veritas.

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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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