Verona-AGLIANICO DEL TABURNO ROSATO DOCG E FALANGHINA DEL SANNIO DOC

COMUNICATO STAMPA – 27 Marzo 2012


AGLIANICO DEL TABURNO ROSATO DOCG E FALANGHINA DEL SANNIO DOC: OSPITI
ILLUSTRI, AUTORITA’ ED ADDETTI AI LAVORI ALLO STAPPO DELLE PRIME
BOTTIGLIE

I vini sanniti convincono per qualità e per la capacità di interpretare
un territorio.
Domani ultima giornata per la quarantaseiesima edizione dell’evento
veronese.

Ospiti illustri, rappresentanti istituzionali e tanti addetti ai lavori
hanno presenziato al battesimo delle prime etichette dell’Aglianico
del
Taburno Rosato Docg e della Falanghina del Sannio Doc che sono state
presentate in anteprima nazionale al Vinitaly, il salone
internazionale del
vino e dei distillati che si chiude domani a Verona.
Ad aprire l’incontro è stato il presidente della Camera di Commercio
sannita, Gennaro Masiello che ha ringraziato tutti coloro che sono
stati
impegnati nella stesura ed approvazione dei nuovi disciplinari di
produzione. “Gli attori della filiera sannita, con in prima linea
tutti i
produttori, anche quelli non presenti a Verona, – ha aggiunto il
presidente Masiello – sono stati protagonisti in questi ultimi anni di
un
percorso di crescita interessante. Ora la sfida maggiore sarà quella di
fare conoscere, attraverso il vino, la nostra identità, profondamente
legata al nome del territorio. In questo complesso lavoro si dovrà
continuare a presentarsi con prodotti che mirano sempre più
all’eccellenza”.
Il consigliere regionale con delega all’agricoltura Vito Amendolara ha
sottolineato l’importante processo di cui si è reso protagonista il
Sannio “che con convinzione ha puntato sui prodotti autoctoni, sulla
chiave identitaria dei vitigni autoctoni di cui è particolarmente
ricco,
lavorando anche sul lato della professionalità degli addetti ai
lavori”.
L’incontro ha poi lasciato spazio ad argomenti prettamente tecnici,
partendo dalla degustazione della Falanghina del Sannio spumante Doc
affidata
ad Antonello Maietta, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale
Sommelier. “La qualità – ha spiegato – non è tale solo perché
riconosciuta dai fregi Doc o Docg. La terra sannita è terra di
eccellenza, come ben mostra la versatilità del vitigno falanghina.
Oggi sono di
moda le bollicine, tutti producono spumanti, ma non sono molti i
territori capaci di esprimere vitigni autoctoni che si prestano a
questi
percorsi produttivi. Si tratta di un problema che non interessa il
Sannio”.
A seguire la presidente regionale dell’Ais, Nicoletta Gargiulo, a cui è
toccato guidare la degustazione della prima annata della Falanghina
del
Sannio Doc. “Siamo di fronte – ha illustrato alla platea – ad un
vitigno da cui si producono vini che non solo convincono per qualità
eccelsa, ma
che costituiscono sicuramente il miglior abbinamento con la cucina
tradizionale campana. La forza delle etichette falanghina è anche
nella loro
grande versatilità a tavola”.
E’ toccato al curatore nazionale della guida Slow Wine, Fabio
Giavedoni, presentare l’eccellenza dell’Aglianico del Taburno nella
sua
declinazione Rosato Docg. “Il rosato, più delle bollicine – ha
dichiarato – in questo momento è un vino trendy. L’Aglianico del
Taburno in
versione rosa convince al di là della moda, perché siamo di fronte ad
un vitigno capace di esprimere pienamente il territorio anche
attraverso
questa tipologia. Anche quando passeranno le mode questo prodotto
continuerà ad avere una grande valenza”.
La cronaca della giornata è andata avanti con l’accoglienza dei
visitatori nella area di Piazza Santa Sofia che ha ospitato la
presentazione del
progetto ‘Andare per vigne’ dell’associazione Aglianico del Taburno e
quelle dei vari eventi legati al vino che si svolgono in terra sannita.
Domani ultima giornata della manifestazione veronese, con le numerose
aziende sannite che faranno degustare i propri nettari agli addetti ai
lavori nell’area allestita nel padiglione Campania dalla Camera di
Commercio, attraverso la propria azienda speciale Valisannio.

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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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