VILLETTA GIAQUINTO: “SOSTEGNO PER IL COMITATO DI GESTIONE PARTECIPATA”, È L’APPELLO DI FRANCESCO APPERTI, CANDIDATO SINDACO DI SPERANZA PER CASERTA IOLE VACCARO

 

E’ di poche ore fa l’annuncio su Fb di Francesco Apperti: <<“Cittadini azionisti” villetta Giaquinto riaperta! Per adesso solo di domenica. Sta nascendo il comitato per la gestione partecipata di questo bellissimo spazio PUBBLICO che rischia di morire di degrado, incuria ed indifferenza. Sosteniamolo!>>

Di cosa si tratta? Ricostruiamo la vicenda.

Il 7 agosto del 2015 un ordinanza, la n° 22, del Comune di Caserta, firmata dal Commissaro Straordinario Maria Grazia Nicolò inibisce l’accesso al pubblico alla Viletta Giaquinto “Villaggio del Bambino” in via Galilei fino al ripristino delle condizioni minime di sicurezza.

Si legge nell’ordinanza, scaricabile dal sito del Comune, che la chiusura della Villetta è motivata da un ispezione della Polizia Municipale che ha rilevato atti vandalici a danno della suddetta e che la rendono pericolosa poichè mancante delle norme di sicurezza. Si legge inoltre che fino al completo ripristino della struttura e della messa in sicurezza, essa resterà interdetta al pubblico.

Dopo l’ordinanza del Commissario Nicolò un folto gruppo di cittadini casertani è insorto perché si è visto depredato dell’ultima isola di verde pubblico ma caricato di una problematica antica mai risolta.

Il 16 gennaio i comitati studenteschi e movimenti sociali, hanno guidato una manifestazione di protesta dal titolo esplicito ”Corteo : la Reggia la inauguriamo noi”, proprio nel giorno della visita di Matteo Renzi alla Reggia di Caserta, manifestazione alla quale hanno partecipato Francesco Apperti, Candidato Sindaco di Speranza per Caserta, Mimmo Marzaioli e Pietro Scola.

”L’idea è quella di proporre una sorta di autogestione – racconta Apperti – con accordo formale da stipulare con il comune, in modo da recuperare e rendere di nuovo fruibile alla cittadinanza uno dei pochi, forse l’unico spazio pubblico per bambini nell’area urbana del centro di Caserta”. Era palese che tutte le persone impegnate per Villetta Giaquinto, erano assenti all’arrivo di Renzi, come per una sorta di protesta implicità.

Il 6 febbraio di quest’anno francesco Apperti ha reso poi pubblica una lettera aperta dal testo seguente:

Carissimi,

In questa mia breve esperienza da candidato Sindaco, una delle questioni che più spesso mi viene posta, sia da giornalisti che da semplici cittadini, è “come penso di far fronte alla gestione e manutenzione della città, degli spazi verdi e comuni che tanto affermo di avere a cuore, con la ben nota situazione in cui versano le casse dell’Ente?”

La risposta è nel metodo, nel principio di sussidiarietà richiamato dalla Costituzione Italiana, all’art.118 che voglio riportare per intero: “Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà”.

Da troppi anni, a Caserta, il cittadino è un semplice “utente” della città. Distratto, disinformato, e per questo poco sensibile alle sorti di ciò che gli sta intorno. C’è bisogno di cittadini più “azionisti”, che investano nella città, non risorse economiche, ma tempo, passione, competenze. Finora in questo comune l’art. 118 si è applicato al contrario.

Basti pensare alle esperienze virtuose del Comitato Città Viva, “sfrattato” nonostante i suoi laboratori gratuiti per bambini e ragazzi, lo sportello informativo per il sostegno al reddito per decine di famiglie, che lì hanno avuto modo di conoscersi, di socializzare e di riscoprire la gioia di mettersi a disposizione della città e della comunità. Sfrattati perché l’ex asilo di via Barducci è in vendita, insieme a tanti pezzi di patrimonio dell’Ente, per sanare le ferite del dissesto. Fortunatamente è stata trovata una soluzione temporanea in un’ala inutilizzata della scuola media Ruggiero, per non perdere il filo e sperare in un futuro migliore.

Basti pensare anche alle difficoltà ed agli ostacoli incontrati dai ragazzi del collettivo SCIRA – Studenti Casertani In RivoltA – che, alcuni mesi fa, hanno rischiato di esser denunciati per aver riqualificato lo scempio del prato incolto tra la Flora e la Reggia, piantando anche simbolici alberelli, e che oggi si sono “messi in testa” di restituire alla città Villetta Giaquinto, bellissimo parco pubblico immerso nel cuore della città tra via Galilei, via San Carlo e Corso Trieste, purtroppo da anni caduto progressivamente in rovina ed alla fine “chiuso per degrado”.

Domani, domenica 7 febbraio, alle 10.00, un folto gruppo di cittadini si riunirà davanti ai cancelli del “Parchetto delle Amache” (così lo hanno affettuosamente ribattezzato i ragazzi di SCIRA), senza poter entrare per continuare il lavoro di riqualificazione, perchè “il parco è inagibile” (la risposta dei dirigenti comunali, che pare si siano impegnati a renderlo accessibile in breve tempo). Ed allora si inizierà a pulire e manutenere la facciata esterna e la cancellata, sperando che la richiesta già avanzata al Commissario Nicolò, su un possibile accordo per una gestione partecipata dello spazio, trovi accoglimento e non si fermi di fronte al fatto che il parco è inserito nel cosiddetto “piano chioschi” dalla giunta Del Gaudio, i cui protagonisti con miopia politica non ammettevano la possibilità di avere uno spazio pubblico curato e sicuro senza la compresenza di un privato e del relativo profitto.

Eppure esiste, non distante da noi, un esempio virtuoso, e su scala anche nettamente più grande, di una base solida cittadini organizzati in diverse forme che riesce nell’impresa titanica di salvare un bene di inestimabile valore come la Reggia di Carditello dalla vendita a privati, che poteva significare per la “Reale Delizia” il colpo fatale dopo decenni di mortificazioni. Certo, a Carditello la partita non è terminata, ma la strada intrapresa, grazie anche alla fortunata coincidenza del breve ministero dell’eccellente Massimo Bray, è quella giusta. Applicabile, con forme, tempi e strategie diverse, ma con il minimo comun denominatore della partecipazione inclusiva ed attiva, dal pezzettino di verde nascosto tra i palazzi fino ai sogni di 33 ettari racchiusi da un maledetto muro.

E così è stato, dopo tante battaglie, il comitato Villetta Giaquinto, nel frattempo costituitosi, ha avuto ragione della sua battaglia; il 12 febbraio è stato ricevuto dal dirigente Ing. Iovino e domenica 14 febbraio Villetta Giaquinto, da mesi chiusa a causa di atti vandalici e incuria istituzionale, è stata riaperta alla cittadinanza. Sono quindi iniziate le operazioni di pulizia da parte dei cittatini “attivi”

Questo comitato di gestione, che leggiamo sul profilo Fb di Apperti, sta nascendo in queste ore, forse è la migliore delle soluzioni, ad un incuria che prima di tutto è civile, e solo poi amministrativa. Quando la res pubblica è gestita da persone che si sentono chiamate a farlo, senza alcun obbligo e senza guadagno, c’è da scommetterci sulla sua riuscita.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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