VIVIAMO MAGGIO CON MARIA
a cura di Giuseppe Paolo
Dalla rivista mensile religiosa “PAPA GIOVANNI†n. 4, realizzata dai ‘Sacerdoti del S. Cuore’ (Dehoniani) Collegio Missionario Via Barletta – 70031 Andria (Bari) Tel.: 0883.592345 – Fax.: 0883. 592014. c.c.p.: 5702  – Chi volesse ricevere la rivista mensile cartacea, può richiederla al Collegio Missionari succitati.
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VITA, DOLCEZZA E SPERANZA NOSTRA
Siamo a maggio, mese bello per la natura in fiore e perÂché dedicato a Maria, la Madre che, per la sua intima parÂtecipazione alla storia della salvezza, interviene efficaceÂmente per salvare tutti coloro che la invocano con animo retto. “Con la sua materna carità si prende cura dei fraÂtelli del Figlio suo ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata” (LG 62). Ma il ritmo freÂnetico del viveÂre, le molte preoccupazioÂni, le delusionie gli insuccessi, i diversi modi di pensare e di agiÂre intorno a noi ci fanno avverÂtire spesso un profondo senso di disorientaÂmento e di diÂspersione, ci fanno sentire diÂsuniti nel nostro intimo, creano in noi una sensazione di insicurezza, talÂvolta di inutilità , di scoraggiamento e di paura. È facile in questi momenti smarrire il senso di quanto viviamo e facÂciamo, può subentrare un vivere rassegnato o superficiaÂle, un vivere alla giornata. Ma è giusto rinunciare a troÂvare un senso più grande alla nostra vita e a ogni istante della nostra esistenza? Siamo in balia di avvenimenti e siÂtuazioni, oppure possiamo riscoprire nuovi modi di speÂranza e nuove energie di vita per essere protagonisti delÂla nostra storia? In questo mese di maggio con Maria di Nazaret ciascuno di noi può avere, nella fede, la certezza di essere dentro un disegno di salvezza e di realizzazione piena, fondato sulla fedeltà e sull’amore di Dio. Per queÂsto è importante lasciare illuminare la nostra vita e le siÂtuazioni che viviamo dalla parola di Dio. Fin dal primo momento Maria si affiderà a questo piaÂno di Dio, rendendosi totalmente disponibile e trovando in esso la luce e la forza in ogni situazione della sua vita. Essere cristiani significa, come Maria, accettare questo piano di Dio, con al centro Cristo; significa collocare e recuperare ogni nostro progetto, ogni situazione e framÂmento della nostra esistenza – anche i più oscuri e faticoÂsi – all’interno di un disegno ispirato e sostenuto dall’aÂmore fedele di un Dio che è Padre. E’ stupendo poter penÂsare, sapere con certezza e dire che non si è nati per caso, quasi fossimo il risultato di una serie di combinazioni; che il nostro nome è pronunciato dall’eternità ; che Dio ci conoÂsce e ci ama da sempre; che la nostra vita è affidata sì alla nostra responsabilità , ma non è solo nelle nostre mani: è anche sempre nelle mani di un Padre. Perciò i cristiani invocano Maria Santissima come ”viÂta, dolcezza e speranza nostra”, avvocata, ausiliatrice, socÂcorritrice, mediatrice. Essendo Madre spirituale di tutti coÂloro che Dio chiama alla salvezza, ella desidera tutti salÂvi e aiuta chi la invoca con fiducia e costanza. Come MaÂdre di misericordia e rifugio dei peccatori, salva anche coÂstoro, purché vogliano convertirsi. Bisogna invocare MaÂria, amarla. Attaccarsi al suo manto materno, prendere quella mano che ci porge e non lasciarla mai più. RaccoÂmandiamoci ogni giorno a Maria, nostra madre; ralleÂgriamoci, lavoriamo con Maria, soffriamo con Maria. DeÂsideriamo di vivere e di morire tra le braccia di Gesù e di Maria.
 Ave, Regina dei Cieli. Ave, Signora degliAngeli. PorÂta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce. Gioisci, Vergine gloriosa, bella fra tutte le donne. Salve, o Tutta Santa, prega per noi Cristo Signore.
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1 maggio: IL RUOLO DI MARIA
Maria, madre di Gesù e madre nostra, mediante la sua molteplice intercessione, ci ottiene continuamente le grazie della salvezza eterna. Questa è la voce costanÂte della Chiesa che si ripete nel tempo, invocando Maria con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice. Noi sappiamo e con San Paolo professiamo che “uno solo è Dio e uno solo è il mediaÂtore tra Dio e gli uomini: l’uomo Gesù CriÂsto. Egli ha dato la sua vita come prezzo del riscatto di tutti noi”. In questa azione redentiva di Cristo, unico mediatore, qual è il ruolo di Maria, che noi invochiamo come nostra Avvocata e Mediatrice? In ciascuna di queste tappe della Redenzione, Maria ha svolto una funzione del tutto eccezionale. Ella, umile serÂva del Signore e madre del Redentore, è stata anche la “compagna generosa del Figlio nella sua opera di mediaÂzione”, cooperandovi con la sua obbedienza e con la sua fede, con la sua speranza e con la sua carità materna. La mediazione di Maria a favore degli uomini nasce dal beÂneplacito di Dio e sgorga dai meriti di Cristo. Maria attinge la sua efficacia dalla mediazione di CriÂsto, agisce in piena sintonia con il volere del Figlio, “si prende cura dei fratelli del Figlio suo, ancora pellegrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella Patria Celeste”.
Fioretto: Nei momenti di debolezza, quando mi sentirò confuso e scoraggiato devo ricordarmi che Maria è rifuÂgio e aiuto dei cristiani.
Giaculatoria: Ausilio dei cristiani, Vergine clemente preÂga per noi. Volgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi.
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2 maggio: MEDIATRICE DI GRAZIE
Anche noi, sia pure in misura ben diversa, partecipiaÂmo alla mediazione di Cristo presso il Padre, con la nostra preghiera e con la santità della vita. Tuttavia, Maria parÂtecipa a questa mediazione di Cristo, con una pienezza tale da non ammettere paragone con nessun’ altra creatuÂra: “La mediazione di Maria è strettamente legata alla sua maternità divina, possiede un carattere specificamente materno, che la distingue da quello delle altre creature”. Maria è talmente unita e conforme ai sentimenti del CriÂsto che nessun aspetto della sua mediazione presso il Padre, a nostro favore, è estraneo alla sua comprensione di Madre.
  Nella comunicazione delle grazie, Maria interviene in piena solidarietà con il Figlio: Ella desidera ciò che il Figlio desidera, vuole ciò che il Figlio vuole, compie ciò che il Figlio compie. Maria ci è stata data come Madre mediatrice di grazie, non perché Dio sia da noi lontano e inaccessibile, ma perché possiamo comprendere quanto ci è vicino e accessibile nella figura materna di Maria.
  La Madonna, nella sua opera di mediazione, insieÂme al Figlio, ci aiuta a sentire Dio più vicino, ci muove ad avvicinarci a Lui con maggior fiducia, ci spinge a viÂvere la nostra adozione a figli di Dio, conformando la noÂstra vita al modello esemplare, che è Cristo, modello da invocare e da imitare, se vogliamo un giorno essere ereÂdi della sua stessa gloria nella casa del Padre.
Fioretto: Non solo nei momenti di disperazione o di doÂlore, ma in ogni evento della mia vita chiederò l’aiuto e la protezione alla Madre di Dio.
Giaculatoria: Gesù, Giuseppe e Maria siate la salvezÂza dell’anima mia.
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3 maggio: MADRE MIA, FIDUCIA MIA
Alla Madonna ci rivolgiamo per ottenere varie grazie: la salute per noi o per i nostri cari, la pace inÂteriore e con i nostri fratelli, l’amore al raccogliÂmento, al silenzio… Maria ce le ottiene: Maria ci otÂtiene tutto quello che serve per la nostra santificaÂzione, per la nostra vita, per la nostra gioia. Ecco perÂché i Santi riponevano in lei ogni loro fiducia. Se ci rechiamo a san Giovanni Rotondo, sopra la porta delÂla cella di Padre Pio si legge questa scritta: “Maria è tutta la ragione della mia speranza” (S. Bernardo). Ma, attenzione: Maria ci ottiene ogni grazia, perché le attinge alla sorgente unica, che è solo Gesù! Gesù ce le ha meritate con la sua vita, col suo sacrificio, col suo sanÂgue; ma ha incaricato la sua divina madre di distribuirle. Ma qual è la grazia delle grazie? Che Maria susciti in noi un grande, sconfinato amore per il suo dilettissimo Figlio Gesù. Perciò dobbiamo ravvivare la nostra fede: perché Gesù adesso non si scopre con gli occhi della carne, ma solo con quelli della fede. Altrimenti non possiamo capire come Maria MaddaÂlena, come i due discepoli di Emmaus non abbiano potuÂto riconoscere Gesù che parlava loro. Gli occhi della carÂne vedevano un ortolano, un viandante sconosciuto: ed eÂra Gesù, che si fa riconoscere (come dice S. Paolo) solo con gli occhi della fede. Questa è la differenza tra noi, poÂveri di fede, e i santi. Noi, dopo mezz’ora, un’ora di adoÂrazione ci stanchiamo… I Santi riuscivano a trascorrere giornate intere, notti intere in chiesa, senza nemmeno acÂcorgersene.
Fioretto: Non devo far passare giorno senza rivolgere un pensiero a Maria: “Madre mia, fiducia mia!”.
Giaculatoria: “O luce amabile degli occhi nostri, porÂgete suppliche per i figli vostri”.
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 4 maggio: MADRE DEI POVERI
Nei giorni in cui la nostra vita procede senza alcuna diffiÂcoltà materiale certamente il nostro cuore è rivolto a ben alÂtri interessi. Ci sentiamo autonomi e autosufficienti. Non abÂbiamo bisogno di niente e di nessuno. Ma basta un disguido, una malattia o un problema economico per farci riflettere, sentire una nullità . E in questi momenti che comprendiamo la povertà , la miseria e la disperazione di chi non ha un bocÂcone per sé o per i propri figli. Maria ci viene incontro con la sua vita vissuta nella semÂplicità e povertà di Nazaret. Perciò Maria è madre dei poveÂri. Del povero che non ha casa, del povero che non ha pane, che non trova lavoro, che sta alla porta della chiesa. Maria è madre dei poveri perché li soccorre, muove i cuori e la maÂno in loro favore, li consola. Li incoraggia, li guida, e li amÂmaestra con la sua vita, col suo esempio. Mostra loro la casa umile e povera di Nazaret; fa vedere l’umile grotta di BeÂtlemme, l’esilio verso l’Egitto… insegna un segreto per sopÂportare la povertà e tramutarla in vera ricchezza. Se sono poÂvero e mi rivolgo a Maria, la povertà non sarà per me una croÂce. Se desidero che Maria mi ami vuoterò il mio cuore di tutÂte le cose terrene, per riempirlo dell’unico grande tesoro: GeÂsù. Maria paziente e materna continua a offrire a tutti il dono che fa ricchi: Gesù. Bisogna invocare Maria, amarla. AttacÂcarsi al suo manto materno, prendere quella mano che ci porÂge e non lasciarla mai più. Raccomandiamoci ogni giorno a Maria, nostra Madre, rallegriamoci, lavoriamo con Maria, soffriamo con Maria. Desideriamo di vivere e di morire tra le braccia di Gesù e di Maria.
Fioretto: Pregherà di più, cercherò di arricchire queÂsto mio povero cuore pieno solo di miserie e di aspirazioni terrene.
Giaculatoria: “Dischiudimi, o Maria, del ciel le porte quando sarà vicino alla morte”.
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