CASERTA. MARTEDI’, 7 C.M., PRESSO L’ORDINE DEI MEDICI SI PARLERA’ DI MALATTIE PROFESSIONALI

20171104_115313 (2)

di Paolo Pozzuoli

“Le Malattie Professionali in Provincia di Caserta: Riflessioni e Prospettive” è il tema del corso che verrà svolto martedì prossimo, 7 novembre, presso la sede dell’Ordine dei Medici. Il corso, organizzato dall’INAIL in collaborazione con l’AS.ME.CO. (Associazione MEDICI COMPETENTI Campani), ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI-CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI CASERTA e ASSOCIAZIONE TESEO, è destinato a medici che potranno usufruire di accreditamento ECM. Dopo il saluto delle autorità: Daniele Leone, Grazia Memmolo, Francesco Ucciero (Dirigente regionale INAIL Campania, Dirigente e Vicario INAIL della sede di Caserta, rispettivamente), Domenico Fregomeno (Presidente ASMECO) e Maria Erminia Bottiglieri (Presidente Ordine Medici-Chirurgi e Odontoiatri di Caserta), il corso entrerà nel vivo – sessione unica di cui sono moderatori Alfredo Grassi (Dirigente medico INAIL di Caserta), Nicola Sannolo (Ordinario Medicina del Lavoro  f.r. Università della Campania), Francesco Burlin (Dirigente medico sede INAIL di Napoli) – con le relazioni di Valentina Ricchezza (Magistrato, Giudice del Lavoro)  su “Le malattie professionali: l’attuale orientamento della giurisprudenza di merito”,  Anastasia Giuffrida (Direzione territoriale del lavoro) su “La realtà produttiva della Provincia di Caserta”, Sergio Spiritigliozzi (Dirigente medico sede INAIL di Caserta) su “Le malattie professionali denunciate nella Provincia di Caserta: il dato INAIL”, Maria De Angelis (Dirigente medico sede INAIL di Aversa) su “Le denunce delle malattie professionali: osservazioni e criticità territoriali”, Giancarlo Ricciardelli (Direttore servizio igiene e medicina del lavoro ASL di Caserta) su “Segnalazioni delle malattie professionali pervenute all’ASL di Caserta: le osservazioni dell’organo di vigilanza”, Pasquale Antonio Di Palma (Dirigente medico INAIL SSC) su “Malattie professionali presunte: adempimenti e obblighi assicurativi”. Si continua con una tavola rotonda su “L’impegno degli stakeholder per una efficace tutela del lavoratore tecnopatico” cui sono previsti partecipazione interventi di: Raffaele d’Angelo (Coordinatore regionale Con.T.A.R.P. Campania), Corrado Pietrantuono (Coordinatore medico-legale INPS Campania), Enrico Vallini (Direzione generale EPACA), Maria Erminia Bottiglieri (Presidente Ordine Medici-Chirurgi e Odontoiatri di Caserta), Monica Lamberti (Docente Medicina del Lavoro  Università della Campania), Rosa Giglio (Servizio igiene e medicina del lavoro ASL di Caserta). Infine chiusura del corso con le consuete conclusioni ed il questionario ECM. Non possiamo esimerci dal fare tanto di cappello al dr. Alfredo Grassi, organizzatore del corso dalle tante valenze. È questa la prima volta nella storia dell’INAIL di Caserta che viene realizzato un corso di medicina e per giunta fuori le mura ‘domestiche’; ed è anche la ricorrenza del primo anniversario che vede Alfredo Grassi ai vertici dell’area medica casertana dell’INAIL. In riferimento al tema che verrà trattato riteniamo poter aggiungere che le malattie professionali ‘nate’ prima

della Carta Costituzionale (entrata in vigore il 1 gennaio 1948) e della Legge che ha istituito il servizio sanitario nazionale (n.833 del 23 dicembre 1978) sembrano muoversi su un percorso riservato, distinto e distante da quanto sancito dalla stessa Carta agli artt. 35 e 37 che, tutelando “il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni” e assicurando “alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione” e tutelando “il lavoro dei minori con speciali norme”, tutela, di fatto, la salute di ogni cittadino della Repubblica. E, per la normativa vigente, la salute di lavoratore deve essere salvaguardata da ciascun datore di lavoro. Emblematiche, in proposito, le malattie accusate da una commessa occupata in un negozio di abbigliamento insistente su un’area dove operava una stazione di servizio e la silicosi diagnostica al guardiano (… postazione lontana sia dagli uffici che dalla produzione) di uno stabilimento per la produzione di lastre di vetro. Invero, le malattie professionali sono state sempre trattate, considerata la specificità tecnopatica, con una oculatezza straordinaria e delicata. Infatti, la malattia professionale, strettamente legata alle attività lavorative che presuppongono un rischio lavorativo, di per sé non solo non è tutelata ma non fa nemmeno rumore. Lenta com’è nella sua evoluzione, manifestandosi soltanto a distanza di tempo, viene consequenzialmente diagnosticata con notevole ritardo. È, come dire, il terminale di una causa di cui non si può più avere cognizione degli elementi che l’hanno provocata, attesa la ‘fuga’ dal nostro territorio di stabilimenti industriali, letteralmente volatilizzati senza lasciare traccia alcuna – ma, impunemente, solo malattie – e dare quindi la possibilità di risalire alle sostanze patogene. Concludiamo rilevando la pregevole collaborazione assicurata dall’Associazione dei  Medici Competenti della Campani, che rappresentano, considerato il particolare compito che svolgono presso le aziende, un prezioso punto di riferimento per i dirigenti medici dell’INAIL. I quali – ci si perdoni l’ardire – in relazione alle malattie professionali denunciate (in origine soltanto sei, poi, nel corso degli anni passate a 20, 40, 49 e sempre più ‘aggiornate’, di pari passo con l’evoluzione lavorativa, registrate anche malattie da caolino, una sostanza sempre usata nella produzione dei materiale igienico-sanitari; vero è che quelli non erano ancora tempi in quanto la ‘conoscenza’ di particolari sostanze patogene usate nel corso dell’attività lavorativa era riferibile soltanto e solamente alla silicosi; in proposito,  il dr. d’Angelo dovrebbe ricordare uno dei primi accertamenti presso la Vavid, effettuato con i soli mezzi a disposizione: idonei a rilevare il rischio silicotigeno) dovrebbero recarsi sui luoghi di lavoro per offrire tutto quanto di competenza e poter suggerire eventuali modifiche ai processi produttivi e dispositivi di protezione adeguati ed efficaci.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *