1 MAGGIO 2016 – VI DOMENICA DOPO PASQUA (C)

Domenica 1 Maggio 2016
1 maggio 2016 – VI Domenica dopo Pasqua (C)
Immersi nel tempo, per guadagnare l’eternità! (Gv 14, 23)
“Commento di don Franco Galeone”
(francescogaleone@libero.it)

* Non vidi alcun tempio nella Città santa (Ap 21, 22). Nella Nuova Gerusalemme, nell’al di là, non vi è tempio, chiesa, religione … Affermazione importante! La vita eterna non ha più bisogno di ciò che sulla terra è stato strumento e segno. Ma già sulla terra bisogna sempre fare il passaggio dai segni visibili (le religioni, le chiese) alle realtà invisibili (la fede, Dio). Anche il tempio di Gerusalemme era necessario e relativo insieme: segno visibile della presenza di Dio in mezzo al popolo, era un punto di riferimento importante per l’unità degli ebrei, ma rischiava di dare false sicurezze, di dare a Dio un culto solo esteriore. Anche le nostre chiese, nelle quali il popolo di Dio si raccoglie, sono relative e propedeutiche al nuovo culto voluto da Dio, quello nello spirito e nella verità. Dio cerca, vuole tali adoratori. Verrà il tempo in cui Dio non sarà più adorato sul monte Garizim o a Gerusalemme o al Vaticano, ma nello spirito e nella verità. Le chiese, non animate dalla fede, sono solo i sepolcri di Dio. Anche oggi il rischio è attaccarsi a cose marginali, dimenticando l’essenziale. Così, ci sono persone che vanno a messa, obbediscono al precetto, ma non si preoccupano della giustizia, di cambiare vita. Altri credono di essersi confessati bene, solo perché hanno “detto” i peccati, senza preoccuparsi del pentimento!
* Se uno mi ama, osserverà la mia parola. L’amore a Gesù si realizza e si verifica nella osservanza o nella sequela. Questo significa il verbo greco τηρήσει, il verbo tipico della osservanza, del compimento. Gesù non chiede osservanze rituali o religiose, ma l’osservanza della sua parola. Questo significa che il centro del cristianesimo è l’amore, è quello che Gesù ha lasciato detto, cioè la sua etica. L’etica non è una conseguenza ultima o marginale del Vangelo. L’etica è il centro del Vangelo. Abbiamo creduto che essenziali fossero il Credo, i dogmi, la verità, le osservanze rituali e religiose. Tutto questo è importante, certamente. Ma a patto che l’osservanza delle norme rituali e religiose … ci renda persone oneste, buone, sincere. Alcuni credenti, molto religiosi, offendono i doveri fondamentali di giustizia: si credono al di sopra e al di fuori di ogni legge! L’etica è la pietra dura sulla quale ci spacchiamo i denti tutti i giorni, e sarà l’esame finale della nostra vita. Chi vive secondo il Vangelo sine glossa non può avere due etiche, servire due padroni: Dio e il denaro.
* Vi do la mia pace, dice Gesù. Ma non c’è pace oggi nel mondo, nelle famiglie, negli individui. Eppure se ne parla, la si invoca con passione e con speranza. Troppo spesso ignoriamo che la pace comincia dalla riconciliazione con noi stessi, dall’accettazione dei nostri limiti e delle nostre sconfitte. Forse è la tempesta continua delle ambizioni, l’ansia di possedere sempre di più, di non lasciarsi superare, di non essere all’altezza dei modelli in circolazione. Da qui nevrosi, rabbia, violenza, che si trasferiscono nella vita di coppia, nel rapporto tra figli e genitori. Siamo Incapaci di amarci e di accettarci. Quando l’insofferenza prolungata non si risolve, esplode in violenze morali e fisiche di cui conosciamo ogni giorno nuovi orrori. Il nostro Paese non è in guerra. Ma non siamo neppure un Paese in pace. I focolai non sono più nelle trincee ma nelle retrovie, nei rapporti interpersonali ostili, nelle famiglie dove le guerre silenziose lacerano i genitori, i figli. È facile scendere per le strade e inneggiare alla pace. Ma non basta! Occorre ogni giorno, nel silenzio del cuore, riconciliarci con noi stessi e con chi ci sta accanto. La pace si radica nel cuore dell’uomo, e da qui si diffonde nelle strutture della vita. Misericordia, con noi e con tutti!
* Vi rallegrereste che io me ne vada. È una delle frasi più paradossali del Vangelo. Pensate che gioia doveva essere vivere accanto a Gesù, poterlo vedere e toccare. Ed ecco la notizia che stavano per perderlo. Gli apostoli erano sgomenti, tacevano. Per la prima volta nel Vangelo essi non fanno domande sciocche. Occorreva veramente una grande fede. Alcuni trovavano le sue parole dure, oscure, paradossali, non lo ascoltavano più e se ne andavano. Altri lo hanno udito, ma non lo hanno compreso; lo hanno conosciuto, ma non lo hanno riconosciuto. Altri ancora lo hanno toccato, ma non sono stati guariti. Anche allora, come oggi, occorreva avvicinarlo con rispetto, con fede, come quella donna, sola tra la folla, che si stringeva attorno a Gesù. Non ha toccato che la frangia del suo mantello, ma lo ha fatto con fiducia. Sì, quel tempo in cui Gesù era presente per la fede, quel tempo è anche il nostro. Abbiate fiducia! Sperate! La sua pazienza è più forte della vostra resistenza. La sua fedeltà è superiore a tutte le vostre infedeltà. Se tu sei potente nel male, Dio è onnipotente nel bene. Oh! Finiremo bene per lasciarci commuovere. Questa è l’opera dello Spirito nella chiesa e nella nostra vita. Qualcuno lavora, ci guida verso la BUONA VITA!
סדר סעודת האדון
רומא מנהג לפי
Eucaristia del Signore – Rito romano – Lingua originale di Gesù di Nazaret. Un tempo di forte spiritualità per riflettere sul profeta Isaia
אִמְרוּ֙ לְנִמְהֲרֵי־לֵ֔ב חִזְק֖וּ אַל־תִּירָ֑אוּ הִנֵּ֤ה אֱלֹֽהֵיכֶם֙ ה֥וּא יָב֖וֹא וְיֹשַׁעֲכֶֽם ׃
Dite agli smarriti di cuore: Coraggio! Non temete! Ecco il vostro Dio! Egli viene e vi salverà (Is 35,4). Ogni ultimo sabato del mese, ore 17.00, Parrocchia “Gesù Buon Pastore” (Sala G. Moscati) – Caserta. Prossimo incontro: sabato 28 maggio.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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