SANTA MESSA DOMENICA 1 MAGGIO

LA PAROLA
1 maggio 2016
Domenica
S. Giuseppe lavoratore (mf)
6.a di Pasqua – II
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti
Liturgia: At 15,1-2.22-29; Sal 66; Ap 21,10-14.22-23; Gv 14,23-29

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, mio Dio, ti ringrazio di questa nuova mattina che mi offri. Sono curioso di sapere cosa mi porterà e impaziente di conoscere le tue nuove intenzioni nei miei confronti. Concedimi il tuo Spirito perché io sia capace di affrontare come tu desideri tutte le cose che mi aspettano. In questa domenica, vorrei particolarmente ascoltare cosa dice tuo Figlio. Fa’ che la sua parola diventi in me una fonte che zampilla, affinché possa trasmettere agli altri un po’ del tuo amore e della tua provvidenza. Esulto di questa giornata. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSO
Con voce di giubilo date il grande annunzio, fatelo giungere ai confini del mondo: il Signore ha liberato il suo popolo. Alleluia.

COLLETTA
Dio onnipotente, fa’ che viviamo con rinnovato impegno questi giorni di letizia in onore del Cristo risorto, per testimoniare nelle opere il memoriale della Pasqua che celebriamo nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (At 15,1-2.22-29)
E’ parso bene, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: “Se non vi fate circoncidere secondo l’usanza di Mosè, non potete essere salvati”.
Poiché Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano animatamente contro costoro, fu stabilito che Paolo e Barnaba e alcuni altri di loro salissero a Gerusalemme dagli apostoli e dagli anziani per tale questione.
Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: «Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d’accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo.
Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch’essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 66)
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.
Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti.

SECONDA LETTURA (Ap 21,10-14.22-23)
L’angelo mi mostrò la città santa che scende dal cielo.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino.
È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte.
Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello.
In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’Agnello.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.

VANGELO (Gv 14,23-29)
Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Parola del Signore.

OMELIA
«Qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?». Così leggiamo nel Deuteronomio e siamo ancora nel vecchio testamento, quando tutto scaturiva da una alleanza tra Dio e il suo popolo e come frutto della preghiera. Il Signore Gesù già con la sua incarnazione stabilisce una alleanza nuova, alleanza che diventerà comunione totale di vita con il dono del suo corpo e del suo sangue. È una comunione di amore infinito da parte di Cristo, intenso, speriamo il nostro. È una simbiosi, cioè Vita nella vita, quella divina che prende possesso della nostra persona. È quindi una elevazione ad una nuova dignità; siamo riassunti da Dio nell’ambito del suo amore di Padre come figli. Questa è la motivazione fondamentale che dovrebbe smuovere il nostro amore come espressione di infinita gratitudine per l’insperato recupero. L’effusione dello Spirito giunge a completamento dell’opera salvifica di Cristo. Diventiamo anche noi capaci di amare nella stessa dimensione di quello Spirito. È allora che la comunione diventa piena, stabile, intensa. È lo stesso Signore a darci questa esaltante certezza: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui». San Paolo così interrogava i primi cristiani: «Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?». È un interrogativo che conserva tutta la sua urgenza anche per noi, cristiani di oggi. Forse abbiamo ridotto le nostre comunioni a rari momenti della nostra vita, ad episodi liturgici senza giungere alla consapevolezza degli effetti che dovrebbero coinvolgere tutta la nostra vita. Pare che abbiamo, più o meno consapevolmente, creato una frattura tra il Dio della chiesa e quello della vita. Forse le nostre comunioni iniziano e finiscono tra i banchi di chiesa lasciandoci poi vuoti quando ritorniamo nelle strade del mondo. Quel Cristo che scende per noi sui nostri altari per diventare cibo e bevanda di salvezza, viene poi rilegato di nuovo in cielo se la nostra comunione non lo coinvolge nella realtà del vivere quotidiano. Viene da chiedersi in quanti cuori abita realmente la divinità e quanti di noi sono realmente tempio dello Spirito. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli Signore, l’offerta del nostro sacrificio, perché, rinnovati nello spirito, possiamo rispondere sempre meglio all’opera della tua redenzione. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”. Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Dio grande e misericordioso, che nel Signore risorto riporti l’umanità alla speranza eterna, accresci in noi l’efficacia del mistero pasquale con la forza di questo sacramento di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
“Il regno di Dio è in mezzo a voi” dice il Signore (Lc 17,21). Volgi dunque tutto il tuo cuore a Dio, dimentica questo mondo, e la tua anima troverà pace! Impara a rivolgerti innanzi tutto al cuore e vedrai venire a te il regno di Dio! Poiché il regno di Dio “è pace e gioia nello Spirito Santo” (Rm 14,17). Questa verrà a te, e ti farà sentire la sua consolazione, se tu hai preparato in te una dimora degna di lui. “Tutta la sua gloria e la sua bontà vengono dall’intimo” (Sal 45,14). È là che egli desidera abitare.
All’intimo dell’uomo Dio riserva visite frequenti, la sua compagnia e la sua consolazione, una grande pace e una familiarità che confondono.
Andiamo, preparati, affinché egli si degni di venire ad abitare in te! Poiché, “se uno mi ama – ha detto -, osserverà la mia parola, e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
Fai dunque posto a Cristo e chiudi la porta a tutti gli altri, tranne a lui! Possedendo Cristo tu sei ricco, e lui solo ti è sufficiente. È lui che veglierà per te e provvederà a tutto, in modo che tu non debba sempre ricorrere agli uomini. Poiché gli uomini cambiano spesso e tutt’a un tratto vengono meno, mentre Cristo rimane in eterno, e ci assiste instancabilmente sino alla fine. Non porre dunque la tua fiducia nell’uomo che è fragile, mortale, anche quando ci è utile e assai caro. Non intristirti se qualcuno si oppone a te e ti contraddice. Coloro che oggi sono con te potranno domani esserti contro, e viceversa! Poiché essi cambiano come il vento! Tu riponi dunque la tua fiducia in Dio!
Egli sia il tuo timore e il tuo amore. “Poiché Dio è amore” (Gv 4,16).
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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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