Cancello Arnone. Il racconto del pellegrinaggio di domenica 14 ottobre 2012.

                                         di Pasquale Leggiero

Nuova Tomba di P.Pio

Domenica scorsa da Cancello Arnone è partito un pellegrinaggio, per recarci sia a San Giovanni Rotondo, sia al santuario dell’Incoronata, ma andiamo con ordine. Di mattina presto si è partiti alla volta di San Giovanni, dove giunti verso le 10,30 ci è stato detto di trovarci alle tredici al luogo della navetta che ci riportava verso il pullman. Qui la prima cosa abbiamo visitato la nuova chiesa, per qualcuno si è trattato di una scoperta, visitando molti luoghi di San Pio tra cui: l’ex tomba, la cella, l’esposizione delle sue reliquie, l’esposizione della statua, che sembra in carne ed ossa, di Giovanni Paolo II e alla fine non ci è mancata l’esposizione del presepe. Ci sarebbe piaciuto assistere alla santa messa, ma eravamo sempre in ritardo dal farlo e siamo riusciti solo a confessarci. Poi giunto l’orario ci si è recati alla navetta e di conseguenza al nostro bus, ove si è partiti alla volta del Santuario della Madonna dell’Incoronata, giunti qui si è pranzati e recati, finalmente, alla Santa Messa. Il sacerdote celebrante, durante l’omelia, afferma che nonostante siano passati cinquant’anni dal concilio vaticano II, esso è ancora tutto da scoprire. Poi concentra la sua omelia sul brano del vangelo e spiega che Gesù non c’è l’ha con i ricchi, perché si possono avere milioni e fare qualcosa per i più poveri e avere spiccioli e pensare solo a se stessi. A questo punto è il ricco a essere povero, mentre il povero diventa il ricco non gradito a Dio. Il curato spiega che Sant’Agostino insegna che ci vuole: umiltà, umiltà e umiltà. La messa prosegue con il resto e con i canti e ad ogni canto tutti sbattono le mani, quasi a fare da musica. Al termine della messa si fa visita al resto del Santuario e dopo si pensa alle compere. A fine giornata ci ritiriamo a casa stanchi ma contentissimi dell’esperienza vissuta. Il nostro augurio è che questi eventi possano aversi più spesso

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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