CASERTA –Alla Lombardo Radice le Forze Armate incontrano gli studenti

 

 

di Nunzio De Pinto

 Mercoledì scorso, con inizio alle ore ore 10.00, presso l’Aula Magna del II^ Circolo Didattico “G. Lombardo Radice” di via Roma, ha avuto luogo l’incontro fra una rappresentanza dell’Esercito Italiano e gli studenti casertani nell’ambito delle manifestazioni del 4 Novembre al fine di richiamare l’attenzione degli alunni sull’anniversario dell’Unificazione dell’Italia nel 150° Anniversario. “Le Forze armate verso il 150/o anniversario dell’Unità d’Italia” è stato l’argomento al centro di conferenze organizzate in centinaia di scuole (nel 2009 sono stati coinvolti 294 istituti e 37.740 studenti) ed anche gli ufficiali che hanno partecipato all’incontro alla Lombardo Radice hanno illustrato ai giovanissimi studenti l’importanza delle celebrazioni e le diverse tappe che hanno contraddistinto l’unificazione d’Italia. Al 4 novembre la Repubblica Italiana affida in primo luogo la ricorrenza dell’Unità nazionale oltre alla festa delle Forze armate. Ci vollero infatti 4 anni di guerra sanguinosa, 650mila morti, mezzo milione di mutilati, una tragica e bruciante ritirata a Caporetto, anni di trincea sotto i mortai e poi la riscossa del Piave, per fare, del nostro, un popolo e dell’Italia una nazione unita. Lo dobbiamo a quelle migliaia e migliaia di giovani italiani che neppure cento anni fa, a vent’anni, hanno lasciato famiglie e lavoro e sono morti in trincea o negli assalti per difendere un’idea prima ancora che una terra. A coloro che pongono in dubbio che l’Italia sia una e la ritengono piuttosto la somma di provenienze regionali magari mettendo sul piatto una contabilità arida a credito fra il dare e l’avere fiscale, dobbiamo oggi ricordare che sono ancora migliaia i ragazzi campani, sardi, pugliesi, lucani, abruzzesi, siciliani, calabresi sepolti nel sacrario del Monte Grappa senza che nessuno abbia neppure il pudore di riconoscere quel debito mai saldato. Certo la carta costituzionale sancisce nel suo primo articolo l’unità, ma la radice è scritta in primo luogo in quella storia. Il 4 novembre fu anche festa della vittoria, quella del bollettino “firmato Diaz” che leggiamo negli atri di tante scuole, quando ancora le scuole recavano simboli di unità e non di parte, ma quella vittoria divenne da subito festa per la fine di un incubo, come ogni volta che una guerra termina e ritorna la pace, si ristabilisce la legge della dignità, si vince la paura, si può guardare al futuro per sè e per le persone care, si torna ad amare la vita. Ed è su questi concetti che bisogna ragionare con i giovani di oggi che di quella guerra come di tutte quante le altre non sanno nulla.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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