CASERTA –Il Natale degli uomini e delle donne con le stellette. 8.000 attualmente sono in missione all’estero.

 

 

di Nunzio De Pinto

 Natale è un giorno che da sempre dedichiamo a celebrare la speranza assieme alla vita che nasce. E da sempre amiamo ricordarlo uniti alle nostre famiglie nelle nostre case. Ma c’è qualcuno che stanotte non sarà qui con i suoi cari a celebrare la liturgia della nascita di “Gesù Bambino”: questi sono gli uomini e le donne delle nostre Forze Armate che, in circa 8.000, sono nelle più disparate parti del Mondo per assicurare il mantenimento della pace e della libertà oppure sono impegnati nelle Operazioni, su territorio nazionale, di “Strade Sicure” e Strade Pulite”. Oggi loro non possono raggiungere le loro famiglie, né le loro famiglie possono raggiungerli. Per questo stanotte il nostro pensiero deve essere rivolto anche a loro, perché essi possano sentire il nostro affetto, perché, sebbene siano i più lontani, possano sentire attraverso il nostro pensiero il segno della vicinanza dell’Italia e di tutti gli italiani, il segno della unità con la grande famiglia della Difesa e delle Forze Armate. In fondo, il Natale di chi indossa una divisa può essere davvero molto diverso. A differenza del militare di ieri, egli opera ora “in mezzo a qualcuno” e non “di fronte a qualcuno”, “a favore” e non “contro” gli altri. Tutto ciò implica un mutamento sostanziale del ruolo delle Forze armate, che assumono compiti più vasti e differenziati rispetto al passato, come è avvenuto, ad esempio, in occasione dei recenti interventi esterni in Kosovo, Iraq, Afghanistan e Libano. In un recente messaggio ai contingenti militari all’estero, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sottolineato che l’impegno dei militari italiani nelle missioni internazionali a sostegno della pace “ci dà il senso dell’orgoglio nazionale”. Le parole del Capo dello Stato avranno di certo scaldato il cuore dei circa 8mila uomini e donne dell’Esercito Italiano che stanno trascorrendo il Natale, e festeggeranno il nuovo anno, lontano dai confini nazionali. Il loro compito non è di quelli semplici. Essi operano in un contesto di elevata conflittualità in cui all’iniziale impiego di unità con capacità combat, deve necessariamente seguire una fase di stabilizzazione e ricostruzione dell’intero tessuto sociale. Ciò si ottiene mediante il ripristino ed il mantenimento della viabilità, il pattugliamento di importanti snodi stradali, la ricostruzione di ponti, ospedali, scuole ed altre infrastrutture di primaria necessità. Ma soprattutto, parlando alla gente con il linguaggio della solidarietà. Al momento, l’Esercito fornisce circa il 70% della forza dei contingenti italiani e considerando la turnazione dei reparti ogni 4 mesi, l’impegno che la Forza Armata pone a disposizione delle missioni internazionali di osservazione sotto l’egida dell’ONU o dell’Unione Europea è di circa 20mila soldati l’anno. I principali impegni sono in Libano con 2500 militari, nell’ambito della missione Unifil 2 (United Nations Interim Forces in Lebanon) ed in Afghanistan con circa 2.850 soldati, impegnati per le operazioni Isaf (International Security Assistance Force) e Prt (Provincial Reconstruction Team). Buon Natale Ragazzi e Ragazze, il Paese è vicino a Voi.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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