DOCUMENTO DI SINTESI SUI PROBLEMI E SULLE ESIGENZE DI INTERVENTO INERENTI LA RIVIERA DOMITIANA.

La vicenda della Costa Domitiana nel pensiero del SIB, Sindacato Italiano Balneari è l’indicatore più breve, dimostrato e drammatico della noncuranza o forse della rinuncia delle Autorità e delle Istituzioni che avrebbero dovuto conservare il mare e la costa ai casertani ed ai tanti forestieri  attratti dal contesto ambientale tipicamente mediterraneo  con un  passato ridente per le spiagge, le pinete e la macchia incomparabili . Un ginepraio di competenze e di rinvii relativi alla balneabilità, alle concessioni, alla difesa del suolo e delle acque  nonché alla vigilanza sugli arenili e ai tributi sembra faccia schermo e sottragga di volta in volta i singoli interlocutori a un costruttivo dialogo. I Comuni, le Province, la Regione, ognuno per proprio conto e ognuno racchiuso nelle proprie competenze, ancora oggi ,sembrano un muro di gomma apparentemente cedevole ma egualmente impenetrabile . Il risultato è  che l’inerzia ed il gioco delle competenze irrisolte non accettate o non interpretate ha condotto a morte il mare di Caserta e lo ha sottratto ai cittadini mettendo in ginocchio le imprese del settore .Di tutto ciò non se ne sentiva il bisogno! Alla disoccupazione , alla chiusura di grossi impianti produttivi, alla povertà di un reddito tra i più bassi del nostro Paese, si aggiunge la constatazione di non avere interlocutori credibili e determinati. La vicenda della costa non è un argomento nuovo. Chi doveva vigilare, concedere, revocare, intervenire nella rapina delle spiagge , nell’erosione della costa ,nella verifica dei depuratori , nella semplificazione burocratica, nell’assistenza ad una convulsa immigrazione certo non è stato all’altezza dei compiti assegnati. Chi deve dare ora una risposta a centinaia di imprenditori, a migliaia di lavoratori,messi in ginocchio dalla noncuranza , dall’aggressività di speculatori, dalla inconsistenza dei tavoli di confronto ? A proposito di questi ultimi sia il SIB sia l’ASCOM di Caserta che li accoglie nella propria organizzazione si chiedono come sia possibile non organizzare la filiera istituzionale delle competenze tra Comuni, Provincia,  Regione e come queste istituzioni non riescano a dare il senso del disastro alle Autorità governative.

Marcello Giocondo Presidente SIB

 

A queste istituzioni essi chiedono il rapido coordinamento per non lasciare morire definitivamente le imprese e i mestieri legati al mare sulla Riviera Domitiana.

Anche le cose più semplici sembrano e chiaramente legate all’emergenze sembrano negate. L’elenco delle richieste inviato alla  Regione Campania, alla Provincia di Caserta e Napoli alle Camere di Commercio di Caserta e Napoli, ai Prefetti di Napoli e Caserta, e ora anche ai Comuni competenti nello scorso mese di maggio recava queste priorità:

  1. 1.      Dichiarazione dello stato di crisi del settore;
  2. 2.      Defiscalizzazione degli oneri sociali;
  3. 3.      Sospensione quinquennale dei Canoni demaniali con il solo Canone ricognitorio nei casi più gravi, o con l’applicazione della Legge Finanziaria 296/2006 che prevede la riduzione al 50% per i casi meno gravi;
  4. 4.      Sospensione dell’efficacia degli Studi di Settore;
  5. 5.      Istituzione di un Credito D’Imposta nelle strutture balneari;
  6. 6.      Fruizione degli incentivi di Legge per le aree disagiate;
  7. 7.      Sostegno regionale alla destagionalizzazione dell’attività;
  8. 8.       Formazione del personale sull’ampliamento delle attività imprenditoriali;
  9. 9.      Riduzione della TIA ( Tarsu ) e dell’ICI al solo periodo di attività;

10.   Elaborazione e diffusione di una efficace comunicazione mediatica finalizzata al recupero dell’immagine della Riviera  Domitiana.

 

Ad esse se ne aggiungono altre – la prima è che l’informazione relativa alla balneabilità  sia veicolata tempestivamente – i dati pubblicati, appena nei giorni scorsi dalla stampa sono quelli del tracollo 2009.  Quelli del 2010 non sono ancora disponibili e dovrebbero essere più positivi  in ragione dell’attivazione dei depuratori con l’attivazione  e pertanto se ne chiede la tempestiva  diffusione, al fine di non aggiungere altri danni . Ciò significa che occorre organizzarsi anche nella prontezza della comunicazione utile a dare tranquillità a quanti vorrebbero utilizzare gli arenili casertani. Sul fronte tributario,infine,  occorre immediatamente concordare con le Autorità governative la possibilità di far versare solo i canoni ricognitivi , specie per gli imprenditori più vessati dalle condizioni ambientali , quali quelli compresi tra Baia Verde – Destra del Volturno – Pescopagano – Stercolilli,  per i quali anche una semplice moratoria tributaria può segnare la differenza tra sopravvivenza e possibilità di continuare il proprio lavoro . Anche una pubblicità istituzionale immediata e capillare, sulla qualità delle strutture delle imprese, potrebbe dare un piccolo ma necessario contributo alla sopravvivenza. Su questi temi dunque i balneari ritengono che le istituzioni debbano confrontarsi e coordinarsi superando gli schemi interpretativi burocratici per utilizzare l’autorevolezza politica loro conferita dai cittadini e dalle imprese e mettere mano a progetti di risanamento complessivo dell’area Domitiana di intesa con le Comunità locali e con gli imprenditori.

Castel Volturno li 13/Luglio/2010

                                                                                  Sindacato Italiano Balneari – Caserta

                                                                                                          Il Presidente

                                                                                                   Marcello Giocondo

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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