FONTEGRECA: UN TUFFO NEL PASSATO DELLE SUE SPOSE
Hanno sfilato in passerella anche il Sindaco, Antonio Montoro, e sua consorte, Carmela Imundi, che, partecipi di un’atmosfera di altri tempi ed emozionati dal ricordo del loro fatidico “siâ€, hanno omaggiato la platea non solo dell’abito da sposa, preludio del loro percorso coniugale, ma anche della ritrovata armonia popolare esaltata da momenti di autentica integrazione sociale. Il pubblico, preso dal clima festoso, ha esternato la sua approvazione con lunghi applausi che denotavano anche uno stato d’animo visibilmente commosso da parte di mamme e papà che osservavano i propri figli “entrare nei panni dei genitoriâ€. L’iniziativa è stata supportata da un’impeccabile e meticolosa gestione organizzativa realizzata grazie all’incessante e tenace lavoro delle donne componenti della pro loco che da “dietro le quinte†hanno curato ogni aspetto tecnico e pratico per la buona riuscita della manifestazione. E come spetta ad ogni sposa che si rispetti la serata ha visto la sua conclusione nella simbolica partenza degli sposi che, a bordo di una vecchia Fiat cinquecento e sotto la cornice di magici fuochi pirotecnici, si sono congedati dal pubbli co per vivere felici e contenti il loro sogno d’amore dietro lo strascico del tintinnio di barattoli e palloncini festosi. Entusiasta il presidente della pro loco, Vincenzo Barone, ha dichiarato:“Un semplice passaparola ha fatto sì che venissero a bussarci alla porta, per farci dono del loro prezioso abito, donne di tutte le età , desiderose di ridare vita al loro sogno di tanti anni or sono, e non solo. La nostra finalità è stata quella di far vedere com’è cambiata, negli anni, la donna e la sua posizione nella società pur valorizzandone quegli aspetti irrinunciabili che la rendono unica e preziosa. Figlia, poi madre, poi nonna, casalinga o lavoratrice, sia essa operaia, oppure manager, comunque sempre impegnata socialmente e culturalmenteâ€. E alla domanda: cosa c’entra l’abito da sposa? Ha risposto: “Perché il matrimonio sembra essere comunque il naturale epilogo di ogni ‘favola’, antica o moderna, in Chiesa come in municipioâ€. L’amministrazione comunale che ha affiancato l’organizzazione, plaude all’iniziativa come riferisce l’assessore alla cultura, avv. Elisabetta Cambio, la quale asserisce: “una manifestazione contrita di un significativo momento aggregativo, attenta alla cultura, alle tradizioni, alla donna quale soggetto componente, in primo piano, della comunità civile, lavorativa e familiare. Un defilè unico nel suo genere che vuole essere anche un omaggio alla bellezza dei nostri giovani, suggestionata dal nostro centro cittadino e da un clima di elevata partecipazione popolare, rappresenta sicuramente un obiettivo che ben si associa al rilancio della famiglia in virtù di una sana riflessione sul ruolo del matrimonio nella vita della comunità ecclesiale e civileâ€.
Pietro Rossi