GRAZZANISE: “CASO MARANO”: DALLA DIFFIDA ALLA DENUNCIA ALLA PROCURA

 

Consiglieri Minoranza

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                            COMUNICATO UFFICIO STAMPA 8 – 22 maggio 2010

                             La minoranza consiliare irriducibile sulla richiesta di revoca dell’incarico al

                             responsabile d’area della Polizia municipale

                             Nessuna risposta “ufficiale” del sindaco all’invito/diffida di Nuovi Orizzonti

GRAZZANISE – Alla richiesta di ritiro del decreto-Marano rivolta dai consiglieri della minoritaria Nuovi Orizzonti al sindaco Pietro Parente non ha fatto seguito alcuna risposta “ufficiale”. Soltanto dai giornali s’è appreso del suo motivato “no”, con l’aggiunta di un’obiezione sulla veridicità di alcuni rilievi esposti nel documento protocollato al Comune dagli stessi consiglieri il 12 maggio scorso. Ma il capogruppo dell’opposizione, Federico Conte, era stato chiaro:“Nel caso in cui non dovesse essere accolta la nostra diffida/invito, abbiamo espressamente anticipato che inoltreremo la documentazione al Prefetto e alla Procura della Repubblica”. E puntualmente così è avvenuto, a conferma della rocciosa determinazione che sul “caso Marano” si è assunta dai banchi della minoranza. “In data odierna, 22 maggio 2010 -ha infatti dichiarato Conte- in assenza di riscontri ufficiali alla nostra diffida da parte dell’Amministrazione Parente, il Gruppo consiliare “Nuovi Orizzonti” ha denunciato all’Autorità giudiziaria, tramite la locale stazione dei Carabinieri, l’incresciosa situazione relativa al decreto sindacale di nomina del sig. Luigi Marano quale responsabile d’Area della Polizia locale del Comune di Grazzanise. Si è provveduto oggi al deposito della denuncia solo dopo aver notiziato dell’atto di diffida S. E. Ill.ma il sig. Prefetto di Caserta in data 20 maggio 2010”. Nella diffida/invito di Nuovi Orizzonti, acclarato che i Vigili urbani dispongono già della figura del comandante nella persona del sig. Alessio Di Nardo, si faceva osservare che “la Polizia municipale, una volta eretta in Corpo, non può essere considerata una struttura intermedia in una struttura burocratica più ampia”, né per tale incardinamento essere posta alle dipendenze di un dirigente amministrativo collocato al vertice di siffatta struttura. E vi si ribadiva che soltanto “il comandante deve avere la responsabilità del Corpo e rispondere direttamente al sindaco delle relative attività”. Inoltre, vi si rilevava che l’incarico conferito al sig. Marano “nell’ambito della Pubblica Amministrazione non può essere espletato a titolo gratuito, poiché non previsto dalla normativa, così come risulta impossibile rinunciare aprioristicamente al trattamento economico dovuto per legge, configurandosi tale accordo non come atto in deroga al Ccnl Regioni-Enti locali, bensì quale atto contrario al richiamato contratto di categoria”. Tali osservazioni evidentemente non sono bastate a far recedere il sindaco, il quale, secondo notizie di buona fonte, nella settimana appena trascorsa avrebbe tuttavia contattato Di Nardo. Adesso, apertosi un nuovo contenzioso -su materie ulteriori rispetto a quello acceso in passato, sullo stesso “caso Marano”, dalla civica Liberazione Democratica ed ancora non definitivamente risolto-, la parola passa alle suddette competenti Autorità.

 

 

                                                                                                         Il responsabile dell’ufficio-stampa

                                                                                                                     Raffaele Raimondo