GRAZZANISE: LA “STAFFETTA PARTIGIANA” ANGELINA DI NARDO SI E’ SPENTA A 92 ANNI

Dopo una lunga vita trascorsa nel culto della libertà e dei valori morali e civili                                                                                                                           GRAZZANISE: LA “STAFFETTA PARTIGIANA” ANGELINA DI NARDO SI E’ SPENTA A 92 ANNI

               Giovanissima partecipò alle operazioni del “Gruppo Autonomo Partigiani Basso Volturno”

 

GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Alla veneranda età di oltre 92 anni è venuta a mancare Angelina Gioconda Di Nardo che, giovanissima, con grande coraggio prese parte, dopo l’8 settembre 1943, all’ardimentosa azione del “Gruppo Autonomo Partigiani Basso Volturno”. Sorella di Pasquale Di Nardo, ex presidente provinciale e consigliere nazionale dell’ANPI, fu protagonista di primo piano durante le operazioni di contrasto alle infuriate truppe tedesche presenti sul territorio che va dai Regi Lagni alle colline a nord del Volturno, spesso assumendo le funzioni di impavida “staffetta”. Di quelle complessive vicende il fratello descrisse gli sviluppi anche in un testo inserito nel libro “Grazzanise: ieri e oggi. Quale sviluppo?” pubblicato nel 1985. Angelina, invece, all’indomani della Liberazione, volle tornare alla riservatezza della donna semplice, custodendo nel suo cuore le tracce indelebili del periodo in cui, necessariamente guardinga, si spostava in bicicletta e, in altre circostanze accompagnando il padre Alessio, era ancora lei che nascondeva addosso i messaggi da consegnare al “gruppo partigiano” costretto dagli eventi a cambiare continuamente posizione. Forte nel suo animo l’amor di patria come la prontezza a sacrificarsi per la libertà e il ritorno alla democrazia. Seppe affrontare pericoli di ogni genere. Determinata, istintiva, ricca di valori morali e fondamentalmente buona d’animo, Angelina in una fase storica breve ma difficile rese una testimonianza che a giusta ragione può essere considerata esemplare.

Vedova di Vincenzo Petrella, viveva con la figlia Antonietta e, fra le varie faccende domestiche, trovava il tempo di coltivare la sua passione per il ricamo e, soprattutto, il suo granitico culto della famiglia tradizionale. Allettata da diversi mesi, è rimasta però lucida fino all’ultimo istante di vita.

Il suo sereno trapasso nel pomeriggio di martedì 16 aprile a Grazzanise, dove era nata il 12 agosto 1926. Il rito funebre sarà celebrato domani, 18 aprile, Giovedì Santo, alle ore 12,30, nella chiesa di San Giovanni Battista.

Con la sua partenza per l’eternità si è chiusa un’altra pagina di storia locale che però merita di rimanere nella memoria dei grazzanisani di questo tempo e delle generazioni future. Ella, quasi come una ricompensa esistenziale, ebbe allora la fortuna di salvarsi ed ora di morire longeva. Purtroppo non avvenne così per molti suoi coetanei uccisi durante il bombardamento piombato sul paese nella notte fra il 30 settembre e il 1° ottobre 1943 o nei tremendi episodi che si verificarono in quel piovoso autunno. Uno fra i tanti rievocati dal fratello Pasquale: “Nonostante le difficoltà per la pioggia e il fango, la lotta continuava spostandosi verso Casal di Principe nella zona di Santa Maria la Fossa dove due nostri giovani, Antonio Papa e Antonio Aurino, si allontarono dal gruppo e armati andarono verso i Regi Lagni. All’altezza del ponte Annecchino incontrarono una pattuglia di nazi-fascisti che li attaccarono e caddero da eroi. La lotta si spostava di nuovo, questa volta nelle campagne tra Bosco Alto e Bosco Basso di Grazzanise”.

Adesso che non c’è più, l’intrepida “staffetta” Angelina ci appare ancor più ammirevole, anche per la sua silente umiltà, e le vicende di cui fu valorosa interprete brillino per sempre nel riconoscente ricordo di noi concittadini!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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