Litorale Domitio, Strade dissestate

litorale domizio Come è stato possibile evidenziare, tramite l’articolo/comunicato de L’Italia dei diritti a proposito di un disabile ferito (Disabile cade in una buca a Viterbo, Anselmi lancia l’allarme), la situazione del manto stradale italiano non è delle migliori. Anzi, è disastrosa.

Numerosi sono gli incidenti quotidiani di automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni per l’inadeguatezza delle arterie viaria. Asfalto dissestato, buche profonde, guadi provocati dalle buche, segnaletica carente e/o abbattuta sono le realtà vissute quotidianamente dallla popolazione italiana in tutte le sue parti, chi più chi meno.

La mia riflessione odierna ricade su un fenomeno particolare ovvero quello di rattoppare le buche successivamente alle pioggie stagionali o agli incidenti stradali, come a mettere una pezza a ciò che è successo. Strategie migliori non vengono adottate se non in particolari momenti (disastri abbastanza gravi). E’ l’Italia della “cura” e non della “prevenzione”. Ora, in Provincia di Caserta, non per falsa modestia, stiamo sicumente inguaiati. Se non più della Provincia di Viterbo almeno alla pari con essa. La Statale Domiziana viene rattoppata di continuo dal personale Anas, nonostante sia stata riasfaltata poche ore prima del Giro d’Italia dell’anno 2009 (maggio 2009, fu riasfaltata a tempo di record da parte degli addetti ai lavori con tanto di segnaletica orizzontale ridipinta). Non vivono una vita migliore le strade provinciali, per tacere delle comunali.

Questo problema si congiunge con le difficoltà della mobilità della popolazione urbana, che richiede ogni giorno nuove arterie per giungere a destinazione nelle tempistiche stringenti della globalizzazione. Le strade di colpo sono diventate più piccole, non perché si siano ristrette, ma perché è cresciuta l’esigenza dell’interconnessione.

Visto che non si hanno i soldi per manutenere le strade già esistenti, visto che le nuove arterie si possono fare attendere anche un ventennio (vedi Variante Anas della Domiziana), visti i frequenti intasamenti della maggiore arteria litoranea nel periodo estivo o i rallentamenti nel nodo viario di Mondragone (divenuto nel tempo una vera strozzatura del sistema stradale provinciale) viene da chiedersi perché non pensare a dei sistemi di mobilità alternativa.

Faccio degli esempi. In estate la Regione pensa bene di risparmiare e taglia i treni da e per Napoli (con tutte le stazioni annesse) sacrificando sull’altare del bilancio le necessità turistiche di un intera zona e macerandola con gli olezzi dei motori accesi. Tali turisti per raggiungere il Basso Lazio o le località turistiche del litorale devono utilizzare per forza di cose l’automobile, bloccando tutto.

Stessa cosa per i camion. Una migliore gestione degli internodi, specialmente nei periodi caldi permetterebbe di diminuire la pressione dei mezzi pesanti sulle strette strade del litorale nei momenti di maggiore congestione evitando blocchi produttivi. Basta un poco di organizzazione, nulla più. Mica troppo.

Andando sulle questioni ancora più problematiche si nota come le stazioni ferroviarie siano quasi del tutto abbandonate dalle Amministrazioni comunali, privando di collegamenti pubblici questi centri in quasi tutte le stagioni ed in special luogo in estate. Una maggiore interconnettività con tali centri consentirebbe di concedere ulteriori servizi (pagati) agli utenti, soddisfacendoli e rendendoli in grado di non utilizzare necessariamente l’automobile.

Gli stessi autobus non si sa quando passano, se passano e se ci sono in tante aree del territorio. Se non riescono la Provincia e la Regione a tenere in piedi un servizio tanto essenziale le Amministrazioni pubbliche ed i cittadini hanno il diritto di pressare affinchè il settore venga riformato e lasciato anche ai privati per mio dire. Si ha l’esigenza della mobilità. Le strade fanno schifo e bisogna trovare risorse per migliorarle e soprattutto per rendere meno necessario l’ampliamento delle stesse e dei parcheggi. Questo è il mio punto di vista dite la Vostra.


Postato da Elio Romano su Corriere medio tirreno il 1/15/2010 01:09:00 PM

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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