Manifesto politico: Speranza Provinciale ritira totalmente l’appoggio a Rivoluzione Civile
Il Movimento “Speranza Provincialeâ€Â riconoscendosi nel progetto nazionale di “Cambiare si può†vi aveva aderito e già il 2 gennaio aveva offerto il proprio sostegno alla lista “Rivoluzione Civile†che ai principi di partecipazione e autodeterminazione di “Cambiare si può†diceva di ispirarsi. Purtroppo le indegne pratiche realizzate da “Rivoluzione Civile†per la compilazione delle liste in tutta Italia ci costringono a ritirare totalmente il nostro appoggio poiché tutti gli impegni alla promozione della partecipazione, della democrazia e della trasparenza sono stati traditi. Le tante assemblee locali avevano individuato persone candidabili e degne di rappresentare le storie e le emergenze territoriali e invece un anonimo gruppo di direzione, senza alcun confronto o pratica democratica, ha cancellato i risultati delle assemblee e si è arrogato il diritto della compilazione delle liste attraverso un perverso sistema di terzine bloccate nelle quali piazzare in modo plurimo sul territorio nazionale un ristretto gruppo di burocrati di partito e di personalità mediatiche, tra queste ultime solo alcune degne, totalmente avulse dalle realtà locali e comunque imposte. Non era questo che si proponeva “Cambiare si può†e non è questa la politica che può accettare “Speranza Provincialeâ€. I partiti aderenti a “Rivoluzione Civile†avevano dichiarato che avrebbero fatto un passo indietro e invece con i loro famelici apparati ne hanno fatto tre avanti. Il fatto che pur designati dalle assemblee locali e sostenuti da autorevoli personalità del mondo della cultura e di quello religioso impegnato nella promozione della giustizia sociale, in Lombardia sia stato escluso il dottor Agnoletto o in Campania il prof. Tanzarella o nelle Marche tutti i marchigiani è una prova della grave colpa di arroganza e autosufficienza dei decisori di “Rivoluzione Civileâ€. Per la circoscrizione Campania 2 è certo mortificante che ben 4 provincie non abbiano avuto la possibilità di esprimere nemmeno un\a candidato\a nei primi 4 posti (pur avendo tutte e quattro ottime e riconosciute figure candidabili) e che al 5° venga imposta, dall’arroganza del sindaco di Napoli De Magistris, tale Clementina Ferraiolo, ben nota per i suoi numerosi rapidi cambi di partito e ora transitata nei cosiddetti Arancioni, sulla quale la presidenza di “Cambiare si può†di Caserta il 16 gennaio 2013 scrivendo al coordinamento nazionale e alla segreteria Ingroia aveva espresso “il completo dissenso, in quanto non rappresentativa delle istanze sociali del nostro territorioâ€. Ora non ci si illuda che averci fatto trovare davanti al fatto compiuto ci costringa ad una rassegnata adesione! Non è di questa girandola di colori e di partiti che ha bisogno l’Italia, né le nostre province campane possono accettare i vergognosi colpi di mano di De Magistris. A prevalere ancora una volta sono stati i tavoli ristretti, il chiuso delle stanze, le candidature imposte per raccomandazione, la notorietà e la visibilità mediatica, le contrattazioni e le segreterie dei partiti, a discapito di una società che continua a reclamare lavoro, giustizia sociale, rinnovamento, democrazia e vera rappresentanza. Così “Rivoluzione Civile†ha riproposto in tutta Italia metodi logori, scelte verticistiche e di apparato segreto, il vecchio trucco delle rinunce per determinare gli eletti, continuità con il passato anziché discontinuità . I territori sono stati mortificati, i nomi indicati dalle assemblee dal basso sono stati collocati in posizioni non utili o cancellati e le volontà assembleari sono state stracciate. Altro che alternativa! E’ ancora la vecchia politica, che a parole si dice di voler cambiare, che detta regole ed assume decisioni. E’ uno spettacolo già visto! A tutto ciò Speranza provinciale dice no, perché è convinta che il fine, fosse anche il migliore, non giustifica i mezzi cattivi utilizzati dai vertici antidemocratici di “Rivoluzione Civileâ€.
Noi riaffermiamo con Cecilia Strada che “Rivoluzione Civile†è stata una “occasione sprecataâ€, e con Malerba diciamo che: “Non è rimasto nulla di civile nel soggetto politico di Ingroia. E’ una discarica di poltronati e riciclati†e siamo d’accordo con quelli del Popolo Viola: “L’Ingroiellum è l’estremizzazione del Porcellum: un capolista civetta candidato ovunque e posti divisi con il metodo mastelliano delle quoteâ€. Del resto la distanza che Borsellino e tante associazioni hanno preso dalla Lista ci conferma nella nostra decisione di ritirare il nostro appoggio a “Rivoluzione Civileâ€.
Come “Speranza Provinciale†siamo in linea con quanto recentemente affermato dai referenti nazionali di Cambiare si può: “pur astenendoci prima delle elezioni da una iniziativa politica diretta ci impegniamo fin d’ora a formulare, all’indomani del voto, un programma articolato per una ripresa del progetto Cambiare si può adeguato alla nuova fase politicaâ€. E’ questo l’ impegno di collaborazione che rappresenta il nostro futuro.
Caserta, 28 gennaio 2013