Ridiamoci sopra

a cura di Felice Gambale

Un uomo entra nell’Ufficio postale e inizia a fare una lunghissima
fila allo
sportello.
Mentre è in fila però sorge un piccolo problema: deve espellere
dell’aria!
Allora l’uomo escogita una soluzione per non farsi notare: si
avvicina al
vetro che separa gli sportelli e inizia a strusciarvi il dito per fare
rumore e
camuffare il rumore che fa l’uscita del peto. Lo fa una, due, tre
volte… A un
certo punto il signore dietro a lui dice:
“A Giotto… per il rumore hai risolto, ma per la puzza come
‘a mettemo

Una coppia abbastanza attempata sta attraversando un periodo di crisi.
Finalmente decidono di andare insieme da un consulente matrimoniale.
La moglie spiega all’esperto che suo marito la trascura troppo, il
marito
ribatte, ma il consulente alla fine decide che è lei ad avere ragione e
dice:
“Ora vi do la cura per il vostro problema: signora, si sieda qui
accanto a me
sul divano!”
La donna si siede, lui le mette un braccio intorno al collo e poi le dà
un
bacio sulla guancia.
Poi, si rivolge al marito: “Ecco, vede, sua moglie ha bisogno di
questo
trattamento tre volte la settimana: se la sente?”
L’uomo ci pensa e poi dice: “Dottore, il lunedì e il mercoledì
gliela posso
portare, ma il venerdì sono impegnato con il calcetto!”

Un tale bussa alla porta di suo figlio: “Paolo”, dice,
“svegliati!”.
Paolo risponde: “Non voglio alzarmi, papà“.
Il padre urla: “Alzati, devi andare a scuola!”
Paolo dice: “Non voglio andare a scuola”.
“E perché no?”, chiede il padre.
“Ci sono buoni motivi”, risponde Paolo. “Prima di tutto,
è una noia; secondo,
i ragazzi mi prendono in giro; terzo, io odio la scuola!”
E il padre dice: “Bene, adesso ti dirò io tre ragioni per cui devi
andare a
scuola:
primo, perché è tuo dovere;
secondo, perché hai quarantacinque anni;
terzo, perché sei il preside”.

Durante il film, Pierino si alza per andare alla toilette, inciampa
nella
gamba un altro spettatore e gli pesta un piede.
Al ritorno gli chiede: “Scusi, è a lei che ho pestato un piede,
prima?”
L’uomo, seccato: “Sì! Finalmente ti sei deciso a chiedermi
scusa!”
Pierino: “Mah, a dire il vero volevo essere sicuro di trovare il
mio posto
nella fila…”

Trapianto
Un signore con delle orecchie enormi, stanco di sentirsi anormale
decide di
andare dal chirurgo plastico per eliminare questo suo problema.
Il medico lo visita, e al termine gli dice: “Guardi, lei ha delle
orecchie
troppo grandi! Non possiamo servirci della semplice chirurgia plastica:
dovremo
fare un trapianto!”
Il paziente, un po’ perplesso – ma disperato – accetta la proposta
del medico.
Attende pazientemente un donatore, finché un bel giorno viene chiamato
in
ospedale. Lo operano e dopo alcuni giorni gli tolgono le bende.
Il signore tutto soddisfatto per le sue orecchie nuove se ne torna a
casa.
La settimana dopo, il medico lo vede entrare in ambulatorio.
“Buongiorno! Mi dica… c’è qualcosa che non va?”
L’uomo: “Dottore, ma perché mi ha trapiantato le orecchie di
una donna?”
Il medico un po’ sorpreso: “Mi scusi… ma come ha fatto a
capire che erano
orecchie di una donna?”
L’uomo: “Perché sento tutto ma non capisco un cavolo!”

Un anziano napoletano che viveva nelle campagne del milanese, in
primavera si
faceva sempre aiutare dal figlio a ripiantare il giardino, ma poiché
quell’anno
suo figlio era in prigione, purtroppo non lo poteva aiutare.
L’anziano scrisse al figlio in prigione spiegandogli questa sua
piccola
tragedia.
“Caro Gennaro, Mi sento molto triste poiché quest’anno non
posso ripiantare il
giardino come ogni anno. Sono troppo vecchio per farlo io da solo. Se
tu fossi
qui, non sarei cosi triste, poiché ci penseresti tu a rizapparmi tutto
il
giardino. TUO PADRE
Un paio di giorni più tardi l’anziano ricevette una lettera dal
figlio.
Caro papà, Per carità, non zappare il giardino. Lì ho nascosto tutti i
miei
soldi e la mia droga da vendere. TUO FIGLIO GENNARO
Alle sei del seguente mattino, i carabinieri di Milano arrivano e
scavano per
tutto il giardino senza trovare traccia né dei soldi né della droga.
Scusandosi
con l’anziano signore, i carabinieri vanno via.
Dopo tre giorni il padre riceve una lettera dal figlio.
Caro papà, Adesso puoi ripiantare il giardino. E’ stato il meglio
che ho
potuto fare considerando le circostanze. UN ABBRACCIO, TUO FIGLIO
GENNARO

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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