SANTA MARIA LA FOSSA RACCOLTA DIFFERENZIATA… SI CHIAMA COSI’ ?
di Peppino PASQUALINO
Oramai l’estate è inoltrata sia dal punto di vista astronomico sia da quello meteorologico, e proprio a causa dell’ondata di calura che caratterizza ogni anno questo periodo il Sindaco di Santa Maria la Fossa, l’architetto Nicolino Federico, ha emanato un avviso pubblico per ricordare alla cittadinanza alcuni comportamenti da adottare in seno alla raccolta differenziata dei rifiuti.
La raccolta della frazione umida, quella che fino a qualche tempo fa avveniva soltanto il lunedì e il venerdì adesso, proprio dall’inizio del corrente mese, viene effettuata anche nella mattinata del mercoledì; la restante raccolta differenziata segue il normale calendario. Ma proprio a proposito di raccolta differenziata si accende qualche polemica popolare. Qualche giorno fa il signor Arcangelo B., cittadino animato di grande senso civico, si è recato presso la locale farmacia, laddove stazionava (usiamo il passato perché non c’è più, ndr) il contenitore dei farmaci scaduti, per depositare alcuni farmaci, ma non ha potuto farlo perché il contenitore era stato tolto. Infatti, a sentire le persone in fila per entrare in farmacia, il contenitore, tra l’altro arrugginito, non era svuotato da anni, per cui è andato in <pensione>.
Altri cittadini aggiungono: la stessa cosa avviene per le pile esauste i cui contenitori stazionavano nelle rivendite locali e che non sono né svuotati tantomeno ritirati. Allora la domanda nasce spontanea: quelli che prima erano stati <sbandierati> quali <rifiuti altamente pericolosi>, giustappunto i farmaci scaduti e le batterie esauste, dove vanno a finire? Ed ecco che si scatenano i cittadini citando nuovamente l’isola ecologica ferma da oltre un anno, i medicinali scaduti e le batterie non raccolte, la trasparenza amministrativa completamente <nulla> sul fronte dell’informazione, distribuzione di buste inadeguate al confronto della tipologia di raccolta, sospensione del servizio di raccolta degli sfalci e degli scarti di potatura da giardinaggio da aprile a settembre, proprio in un periodo in cui lo sviluppo vegetativo impone una rasatura continua di erba e lo sfoltimento delle piante ornamentali.
Insomma, se si considera che il carico tributario resta invariato e non oscilla in corrispondenza del servizio ricevuto, si potrebbe addirittura ipotizzare la <sospensione parziale di pubblico servizio>. La conseguenza di tali difficoltà è l’orientamento di una percentuale di popolazione che fa riscontrare la sempre maggiore presenza di ingombranti gettati nei fossi ai bordi delle strade extraurbane, il sempre maggiore rinvenimento di rifiuti nei luoghi più nascosti, l’aumento delle discariche nelle vicinanze del fiume Volturno. Quella che preoccupa ancora di più è l’assenza completa di informazione e di azione pedagogica nel mondo scolastico e non, con qualche attenuante a causa della pandemia.
Un segnale forte l’avrebbe dato l’associazione <Plastic Free> nel maggio scorso quando aveva organizzato una giornata di raccolta della plastica nell’area golenale del Volturno, iniziativa rimandata a causa del maltempo e non più ripetuta. Sarebbe stato un forte segnale educativo per i ragazzi e anche per gli adulti iscritti alla manifestazione.