SANTA MESSA DOMENICA 6 NOVEMBRE

LA PAROLA
6 novembre 2016
Domenica
San Leonardo abate
32.a Tempo Ordinario – IV
Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto
Liturgia: 2Mac 7,1-2.9-14; Sal 16; 2Ts 2,16 – 3,5; Lc 20,27.34-38

PREGHIERA DEL MATTINO
Tu ci hai creati per te e per l’immortalità, o Dio onnipotente. Vivere in eterno, questo è il desiderio che hai posto nel cuore dell’uomo. Tu sei il Dio dei vivi, non quello dei morti. Per questo quando, a causa della disobbedienza d’Adamo, abbiamo perso il dono dell’immortalità, tu ci hai promesso la venuta del tuo Figlio. Venendo in questo mondo, egli ha difeso e affermato la fede nella risurrezione, ha riscattato il peccato di Adamo con una lotta cruenta condotta sulla croce e, primo a risuscitare dai morti, egli ha recuperato per noi il dono dell’immortalità e ci ha lasciato la promessa della gloria futura.

ANTIFONA D’INGRESSO
La mia preghiera giunga fino a te; tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera.

COLLETTA
Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (2Mac 7,1-2.9-14)
Il re dell’universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.
Dal secondo libro dei Maccabei
In quei giorni, ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Uno di loro, facendosi interprete di tutti, disse: «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».
E il secondo, giunto all’ultimo respiro, disse: «Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re dell’universo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna».
Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani, dicendo dignitosamente: «Dal Cielo ho queste membra e per le sue leggi le disprezzo, perché da lui spero di riaverle di nuovo». Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza di questo giovane, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin di vita, egli diceva: «È preferibile morire per mano degli uomini, quando da Dio si ha la speranza di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te non ci sarà davvero risurrezione per la vita».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 16)
Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.
Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.
Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.
Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

SECONDA LETTURA (2Ts 2,16 – 3,5)
Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore corra e sia glorificata, come lo è anche tra voi, e veniamo liberati dagli uomini corrotti e malvagi. La fede infatti non è di tutti. Ma il Signore è fedele: egli vi confermerà e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Ap 1,5a-6b)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo è il primogenito dei morti:
a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli.
Alleluia.

VANGELO (Lc 20,27-38)
Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi. (forma breve: Lc 20,27.34-38)
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù – i quali dicono che non c’è risurrezione, e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Parola del Signore.

OMELIA
«Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono». È il fondamento del nostro credo, la speranza che anima il nostro vivere e il nostro operare. Ci definiamo candidati alla vita, alla risurrezione e questo non è soltanto il motivo centrale della nostra fede, ma anche l’anelito a cui ogni uomo naturalmente tende. Nessuno è rassegnato a calarsi per sempre nel buio di una tomba e terminare nella putredine. Noi cristiani traiamo il motivo della nostra fede dalla risurrezione di Cristo, che ci ha preceduti e ci attende nella gloria. Non riusciamo a capire come si possa vivere senza questa gioiosa certezza. I Sadducei non credevano nella risurrezione e a mo’ di sfida pongono una domanda insidiosa al Signore. È la storia di una donna che in successione era stata moglie di sette fratelli, deceduti uno dopo l’altro. E da qui la loro richiesta: «Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie?». La risposta di Gesù non lascia dito a dubbi: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». È un passo importantissimo che ci schiude un lembo di cielo e ci proietta verso una visione escatologica della vita. È bella ed incoraggiante la definizione che Gesù fa di noi tutti: ci chiama «figli della risurrezione» e «figli di Dio». Lo siamo sin da ora e ne godremo la pienezza nell’altra vita. Abbiamo dunque un approdo meraviglioso a cui tendere. Sappiamo del prezzo pagato perché ciò ci sia garantito, sappiamo anche di dover varcare una porta stretta, ma abbiamo ormai la certezza che il premio vale infinitamente di più di ogni sacrificio che ci possa essere richiesto in questa vita. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Volgi il tuo sguardo, o Padre, alle offerte della tua Chiesa, e fa’ che partecipiamo con fede alla passione gloriosa del tuo Figlio, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi, perché tutti vivono in lui”.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; la forza dello Spirito Santo, che ci hai comunicato in questi sacramenti, rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
Il nostro Signore e Maestro, nella sua risposta ai sadducei che negavano la risurrezione e, a causa di ciò, disprezzavano Dio e ridicolizzavano la Legge, ha nello stesso tempo provato la risurrezione e fatto conoscere Dio: “Per ciò che riguarda la risurrezione, egli dice loro, non avete letto questa parola di Dio: Io sono Dio di Abramo, Dio di Isacco, e Dio di Giacobbe?”. Ed aggiunge: “Dio non è Dio dei morti ma dei vivi; perché tutti vivono per lui”. Egli ha fatto chiaramente conoscere che colui che, dai rovi, ha parlato a Mosè e ha dichiarato di essere il Dio dei padri, è il Dio dei vivi. Ora, chi sarebbe il Dio dei vivi se non il vero Dio, al di sopra del quale non vi è un altro Dio? È lui che aveva annunciato il profeta Daniele, quando a Ciro, re dei Persiani, che chiese: “Perché non adori Bal?”, egli rispose: “Io non adoro idoli fatti da mani d’uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra, e che è Signore di ogni essere vivente”. Egli disse ancora: “Adorerò il Signore, mio Dio, perché è il Dio vivo”. È lui il Dio dei vivi, come il suo Verbo, che ha parlato a Mosè e che ha confutato i sadducei ed accordato la risurrezione, dimostrando, a partire dalla legge, queste due cose a quei ciechi: la risurrezione e Dio. Poiché se egli non è il Dio dei morti, ma dei vivi, e se lui stesso è chiamato il Dio dei padri che si sono addormentati, senza dubbio essi sono vivi per Dio, e non sono morti “poiché sono figli della risurrezione e della vita”.
E i padri sono suoi figli poiché è stato detto dal profeta: “Al posto dei padri, essi sono divenuti tuoi figli”. Cristo stesso è dunque, con il Padre, il Dio dei vivi che ha parlato a Mosè e che si è manifestato ai padri.
SANT’IRENEO DI LIONE

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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