“Tra voi c’è Uno che non conoscete!”

7 dicembre 2023 – III domenica di Avvento TO (B)
“Tra voi c’è Uno che non conoscete!”
1) Queste parole attraversano i secoli e giungono sempre attuali nel nostro
tempo. Gesù viveva da trent’anni tra gli ebrei che lo avevano visto lavorare,
pregare, parlare; conoscevano tutto di lui ma non lo ri-conoscevano come Dio.
Dopo tre anni di vita pubblica, di predicazioni e di miracoli, Gesù rivolge ai
discepoli questo amaro rimprovero: “Da tanto tempo sono con voi e non mi
avete ancora riconosciuto!” (Gv 14,6). La presenza di Gesù sarà sempre una
presenza nascosta; anche dopo la risurrezione, Maddalena lo scambia per un
giardiniere (Gv 20,11), e i discepoli di Emmaus lo riconoscono (Lc 24,13) solo
alla fine del viaggio.
2) In questo racconto risulta chiaro che l’insegnamento e la testimonianza di
Giovanni erano sgraditi ai dirigenti religiosi. Il Battista preoccupa i “giudei”,
che inviano sacerdoti, leviti e farisei a interrogare quel predicatore libero, strano, non stipendiato
dal potere. I dirigenti religiosi chiedono a Giovanni quale titolo ha per predicare e battezzare, dove
ha studiato. I titoli denotano potere. Il potere (cioè l’economia!) è ciò che ossessiona i sacerdoti.
Ma il Battista non ha nessun titolo o incarico, egli è un “signor nessuno”. La sua autorità gli viene
dalla sua vita, dal suo esempio, dalla sua libertà da tutto ed in tutto. È solo “una voce che grida nel
deserto” (Gv 1,23). Non si tratta di umiltà! Il Battista è stato una voce ascoltata ed accolta da
alcuni, “i pubblicani e le prostitute” (Mt 21,32) e rifiutata da altri, i “sacerdoti e gli anziani” (Mt
21,32; 21,23). I “nessuno” ascoltano ed accolgono la voce del Signore. I “titolati” la rifiutano! Gesù
è stato così audace da arrivare a dire ai sommi dirigenti religiosi che i pubblicani e le prostitute
“entrano prima di loro nel Regno di Dio” (Mt 21,28).
Gaudete…
3) La lingua ebraica biblica comprende circa 8.000 vocaboli, di cui 2.000 sono hapax legomena. Pur
essendo una lingua piuttosto povera di sinonimi, per esprimere la gioia, nella Bibbia troviamo ben
27 vocaboli! Ci sono le grida disperate di chi non trova risposte alle sue domande, ma spesso
risuonano i “canti di gioia di una moltitudine in festa” (Sal 43,5). Nei Vangeli incontriamo persone
tristi: il giovane ricco che non ha la forza di staccarsi dalle ricchezze (Mt 19,22), i due discepoli in
cammino verso Emmaus (Lc 24,17)… ma la gioia è il sentimento dominante: dalla promessa a
Zaccaria (Lc1,14) alla gioia annunciata ai pastori (Lc 2,10), dalla gioia di Zaccheo che accoglie il
Signore in casa (Lc 19,6), fino alla gioia della Pasqua (Gv 20,20). La stessa parola Vangelo è un invito
alla gioia! Un personaggio solo aveva il viso sempre adirato, Giovanni Battista, eppure anche lui ha
sussultato di gioia alla voce di Gesù (Gv 3,29).
4) Oggi è la domenica Gaudete, così chiamata a motivo dell’imperativo dell’antifona di ingresso. Se
non si trattasse di Parola di Dio, faremmo fatica a credere. Rallegrarsi è difficile. Eppure, di gioia
abbiamo bisogno; di mancanza di gioia si può anche morire. L’apostolo Paolo però ci avverte: non si
tratta di una piccola droga sentimentale. Dio è la causa della gioia: “Rallegratevi, perché il Signore è
vicino!” (Fil 4,4). Non ci sono altre cause. Ma chi è Dio? Egli è onnipotente, ma non a servizio dei
nostri progetti. Egli è buono, ma non solo quando ci accontenta. Egli è giusto, sia quando punisce
gli altri, sia quando chiede la nostra conversione! È la conversione che ci introduce nella gioia. La
gioia riuscirà anche a convertire gli altri: “Perché io creda nel loro Dio, bisognerebbe che i cristiani
cantassero dei canti migliori, e che i suoi discepoli avessero un’aria più amabile” (F. Nietzsche).
Purtroppo, sul volto di tanti credenti si legge solo la mestizia: “Dove diavolo avete nascosto la
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vostra gioia? A vedervi così tristi, non si direbbe che a voi, e a voi soli è stata promessa la gioia del
Signore!” (G. Bernanos). Un cristianesimo triste vi spegne la vita. Se incontrate un prete triste,
questi vi rovina la vita, con il suo “È vietato, è peccato, è proibito!”. Non lo auguro a nessuno!
BUONA VITA!
Gruppo biblico “Le Sante Radici” השרשים הקדושים
francescogaleone@libero.it
Alle amiche e amici dei corsi di ebraico!
Giovedì 28 dicembre, alle ore 17.30, ci incontriamo nel Salone
don Bosco dell’Istituto Salesiano, per una riflessione sul Nuovo
Anno e per vivere insieme un momento di fraternità …
grazie al contributo di tutti!
Vi aspettiamo! M.R. FAZIO e Don F. GALEONE

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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