+ VANGELO (Lc 10,38-42)

Martedì 8 ottobre 2019

XXVII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 10,38-42)

Marta Lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, Lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Le attività della vita ordinaria appaiono molto spesso monotone per la ripetizione degli atti, pur considerando importante il valore delle stesse attività. Più delicato è il lavoro, maggiore responsabilità occorre avvertire, ma se quel lavoro diventa routine non si sviluppa l’amore interiore che rende la persona gioiosa anche mentre lavora. La gioia cristiana è preghiera.

Possiamo affermare che lavoro e preghiera possono coesistere tranquillamente. La condizione è di offrire il lavoro al Cuore di Gesù.

Il cristiano formato spiritualmente è un cristiano che prega con la sua vita.

Ogni cosa che compie è preghiera per l’offerta a Gesù di ogni sua opera, perché vuole dare gloria a Gesù in ogni sua buona opera.

Per lungo tempo si è considerata Marta simbolo e immagine della vita «attiva», così come Maria della vita «contemplativa». In riferimento ai cristiani chiamati a santificarsi in mezzo al mondo, nei vari lavori all’esterno della loro casa, i due stili di vita non devono essere considerati contrapposti. Tutti i cristiani sono chiamati a lavorare per almeno metà della giornata, o anche di più, come avviene a tanti impiegati e alle donne che si preoccupano di famiglia e casa.

Ecco cosa arriva a cambiare la maturità spirituale, frutto di un impegno giornaliero nel preoccuparsi più delle cose di Dio che delle cose materiali, e di tutto quello che offre questa società sbandata e protesa a dirigere l’umanità verso il vuoto in ogni senso.

Tanti cristiani tiepidi recitano delle preghiere senza pregare… e rimangono convinti di avere fatto grandi opere spirituali. Il mancato frutto delle loro preghiere si evidenzia dalle loro opere inutili, dalla vita dissipata e dalla sterilità del tempo dedicato alle preghiere.

«Di loro frutti li riconoscerete».

Le parole scambiate in questo incontro nella casa di Betania, vengono riprese in molte circostanze anche non religiose. Marta viene identificata come la donna che si preoccupa eccessivamente dei lavori domestici o del lavoro in sé, mentre Maria è la contemplativa, e qui numerosi sacerdoti non comprendono che adorare Gesù è il momento più importante della vita.

Non lo comprendono più neanche cardinali e vescovi che hanno sostituito Gesù Cristo con false cause sociali per non affermare pubblicamente che la Fede in Dio l’hanno perduta totalmente.

Lo dimostrano le loro opere corrotte, l’essere diventati servi della massoneria e non più di Gesù, i loro complotti satanici contro chi segue fedelmente il Signore e la loro deviazione eretica che li ha portati a scegliere maliziosamente come nuovi idoli da contrapporre a Gesù Cristo, gli immigrati, le periferie, l’apertura al mondo, il dialogo interreligioso, l’ambiente, l’Europa.

Questi sono i giorni dell’apostasia, del rinnegamento, tradimento e abbandono della Sacra Tradizione della Chiesa e tutti noi di questa Parrocchia virtuale sappiamo che andare dietro gli eretici significa tradire Gesù e la Madonna, perdere il Paradiso quindi la salvezza eterna, comporta una separazione forse perenne dalla Verità. Sarà inutile poi chiedere protezioni e Grazie a Gesù e alla Madonna.

La preghiera deve impreziosire tutte le circostanze della nostra vita. Accanto a Gesù impareremo a essere amici migliori dei nostri amici, a vivere fino in fondo la giustizia e la lealtà in ogni lavoro che si svolge, a essere più umani, a essere attenti e disposti a soccorrere le necessità altrui.

Questo episodio di Betania fotografa perfettamente l’atteggiamento di quanti partecipano alla Santa Messa senza particolare interesse o con distrazioni che non riescono ad allontanare dalla mente. Come Marta, anche molti cristiani non comprendono che Gesù nella Santa Messa viene a trovarli e loro rimangono con la mente occupata da pensieri inutili.

Non bisogna imitare Marta, ella adorava il Signore e si lasciò prendere dalla premura di preparare il cibo migliore, ma il vero Cibo era Gesù.

La meditazione centrale del Vangelo di oggi è questa: Gesù viene a trovarci a casa nostra e noi rimaniamo indifferenti oppure ci affatichiamo per tante cose che riteniamo opportune, dimenticando «la parte migliore, che non sarà tolta».

Anche il lavoro, l’attività professionale, le normali difficoltà che comporta ogni esistenza, le nobili speranze, le preoccupazioni, devono alimentare il nostro colloquio quotidiano con Gesù. Se così non fosse, di che altro parleremmo con Lui?

Non è sufficiente accogliere nella propria vita e credere in Gesù, anche Marta fece questo ma poi si preoccupò del lavoro. «Marta era distolta per i molti servizi». Eppure Gesù si era recato a casa di Lazzaro non per ricevere qualcosa ma per dare la sua Grazia, ma Marta era distratta, troppo presa dai suoi impegni e non colse l’occasione migliore.

Ella scelse l’attività culinaria all’adorazione di Gesù, nel momento in cui era opportuno contemplare il Signore come fece Maria.

Molti cattolici oggi trovano scuse ridicole per non andare a Messa la domenica e dedicare il loro tempo a cose inutili. Si giustificano dicendo che Dio vede il loro amore, ma si ingannano, perché il vero amore chiede obbedienza a Dio, mette al primo posto Lui e la Messa domenicale.

Alla Messa si raccolgono frutti spirituale secondo la Fede personale, l’amore a Gesù, la disposizione interiore, il raccoglimento. Bisogna partecipare con massima attenzione, si deve arrivare in anticipo, interiormente preparati con il silenzio e l’adorazione.

Due appelli importanti che vi rivolgo. Qui necessitano collaborazioni da parte di ingegneri, architetti, geometri e tecnici per un breve supporto tecnico nelle opere che stiamo realizzando con tanta fatica e dedizione per amore della Madonna. Questo luogo permetterà di organizzare ritiri cattolici, l’adorazione perpetua dell’Eucaristia e sarà di grande aiuto per chi vorrà trovare la vera Fede, come avviene in tanti luoghi mariani del mondo.

L’altro appello agli esperti nella gestione dei siti web: dobbiamo sistemare il nostro sito. Attendo notizie da chi è bravo o conosce qualcuno.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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