+ VANGELO (Lc 12,1-7)

Venerdì 19 ottobre 2018

XXVIII Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 12,1-7)

Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il lievito dei farisei inteso da Gesù era l’ipocrisia e la paura di migliaia di persone di non ricevere aiuti dal Maestro era immotivata. Nella sofferenza molti perdono il controllo e la capacità di trovare la soluzione, la confusione invade la mente e non si cerca «l’unica cosa necessaria».

Vasta parte della società ha perduto l’amore per la verità e trova conveniente e comodo rifugiarsi nella giustificazione se non nella menzogna. La perdita della sincerità verso se stesso rende l’uomo sempre più debole e pronto a rifugiarsi nel suo mondo apparente.

Nel mondo greco antico la parola ipocrita designava l’attore che, con una maschera e un travestimento, assumeva un’altra personalità. Fingeva davanti al pubblico di essere un altro, spesso assai diverso dalla propria realtà: a volte era un re, altre un mendicante o un generale.

Gli bastava nascondersi dietro a una maschera e assumere caratteristiche e sentimenti posticci, artificiosi. Recitava il suo ruolo davanti al pubblico, e la regola suprema e l’obiettivo primo della sua azione era l’applauso di approvazione degli spettatori.

L’essenza -il lievito- di molti farisei era «l’ipocrisia», l’agire al cospetto degli altri e non al cospetto di Dio. La loro vita era finta come quella degli attori durante la rappresentazione. Erano caduti nella tentazione di dare importanza al giudizio degli uomini e di non curarsi di quello di Dio.

Il giudizio degli uomini rimane sempre inconsistente ed effimero.

Gesù in un’altra circostanza dirà loro che sono come dei «sepolcri imbiancati»: di fuori appaiono belli e splendenti, ma dentro celano ossa putride. In realtà conducono una doppia vita: una fatta di maschere, di apparenza, di falsità, preoccupata del giudizio degli uomini; l’altra, quella al cospetto di Dio, trascurata e poco generosa.

Il Signore chiede a tutti i suoi seguaci di essere «lievito», un modo di essere ben diverso. Vuole che conduciamo davanti a Lui e davanti agli altri un’unica vita, senza maschere, senza travestimenti, senza doppiezze, senza menzogne. Uomini e donne tutti di un pezzo, che tengono in massimo conto la verità.

Nel Vangelo di oggi Gesù dice: «Non abbiate paura».

La paura spesso nasce dall’insicurezza e dalla confusione, dal timore di sbagliare o dal modo avventato di agire. Molti eliminano la paura con una sicurezza imprudente che diventa arrogante, ma non è questo il modo migliore per «dimenticare» la paura.

Essa è sempre presente nella vita, anche se non si avverte ti fa capire che ce l’hai e la devi avere perché i pericoli sono incombenti e c’è la morte in agguato. Cosa sarà di ognuno tra mezz’ora? Può forse l’uomo stabilire che si sveglierà sicuramente la mattina dopo?

L’uomo non abbandona mai le sue paure, sono infatti diverse. C’è però un unico modo per considerare lucidamente la paura senza temerla: è la Fede in Gesù Cristo. Più si adora e si rimane nel suo Cuore, più cresce nel cristiano la pace che rasserena stabilmente e allontana tutto ciò che è correlato alla paura.

Una delle cause che fa sorgere sofferenze è la paura. Essa riesce a bloccare l’attività umana.

Molto spesso l’agitazione, l’angoscia, il nervosismo, l’apprensione, l’afflizione, il timore, scompaiono non appena si prega bene. Come mai?

Chiedete ai Sacerdoti di imporvi le mani benedette sulla testa per aiutarvi nelle sofferenze, liberarvi dai mali quali le paure o le ansie.

Se una malattia è in uno stato avanzato sono necessarie le cure mediche, per poi sospenderle con la guarigione, ma se la sofferenza è ancora nella fase spirituale, le preghiere fiduciose guariscono con maggiore facilità perché Gesù ascolta quanti Lo invocano.

Gesù è sempre disponibile a guarire anche le malattie incurabili, dipende dalla nostra Fede che scaturisce dall’amore che nutriamo per Lui!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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