+ VANGELO (Lc 6,36-38)

Lunedì 13 marzo 2017

 

II Settimana di Quaresima

 

 

+ VANGELO (Lc 6,36-38)

Perdonate e sarete perdonati.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Per parlare di misericordia, di verità, di giustizia, degli altri, occorre possedere una coscienza pura e delicata. Oggi si ripete sempre meno la parola coscienza, in quanto la coscienza non è più percepita come tale anche da moltissimi cristiani. Non mi riferisco ai non credenti per ovvie ragioni.

Il riferimento alla coscienza è eliminato dal vocabolario perché non se ne conosce bene il significato e per l’offuscamento totale di essa.

Nella vita si deve riflettere per agire, almeno così dovrebbe essere, e le notizie che arrivano all’intelletto provengono dalla spiritualità che si vive. La coscienza allora è la capacità dell’uomo di riflettere su se stesso e di attribuire un significato ai propri atti.

Quando si pensa di avere piena coscienza di ciò che si dice ed effettivamente la persona ha una profonda onestà intellettuale oltre che l’intelligenza che possiede, questa è una persona affidabile: dice non solo quello che pensa e già questo è un merito, ma dice sicuramente anche cose buone.

Lo sa Dio cosa va bene e cosa no, ma ha sicuramente la capacità della corretta valutazione.

Queste persone sono veramente perbene, in quanto la buona spiritualità che posseggono le rende nella vita obiettive, ed è la prerogativa della coscienza pura, delicata, candida. Sono persone che hanno la consapevolezza di essere creature bisognose di tutto, sanno di avere coscienza dei propri limiti e pregano con vera Fede.

Non si esaltano, non seguono gli istinti, non si fidano dei loro pensieri e chiedono consigli, non vogliono andare contro la Volontà di Dio.

Al contrario, non curare la coscienza significa inquinarla, offuscarla e deteriorarla, a causa del comportamento immorale e idolatrico.

Non capiscono più che così facendo chiudono la porta a Gesù Cristo, Lo rinnegano e tradiscono in modo forse irrecuperabile.

Non c’è misericordia per chi non si pente e non chiede perdono a Gesù, soprattutto nella Confessione. Questo è il Sacramento della Misericordia e Gesù attende anche i più grandi peccatori pentiti per cancellare ogni sporcizia spirituale. Senza questo pentimento, la coscienza rimane ottenebrata dal male e percepisce la realtà in modo opposto.

Perché altrimenti ci sono quelli che non difendono la Chiesa di Gesù e appoggiano gli eretici che odiano la Chiesa? La lorocoscienza è impura!

La coscienza è la nostra bussola, dalla spiritualità che la riveste o dalla mancanza che la spoglia di ogni inclinazione al Bene, avverte o meno la responsabilità dei peccati, del ruolo che si occupa, dell’impegno cristiano, della verità e della falsità.

Molti affermano di “avere la coscienza a posto”, in realtà non comprendono bene il significato dal punto di vista spirituale. Questa affermazione può ripeterla opportunamente e decorosamente chi conosce molto bene se stesso e conosce anche nei dettagli i dieci Comandamenti. E li osserva!

Si trovano molti altri che dicono di avere qualcosa sulla coscienza, o avere un peso sulla coscienza, paragonabile ad un senso di colpa.

Dopo avere commesso un’azione sentita come riprovevole è naturale avvertire un disagio intimo, e questo comunque è un piccolo segnale buono, mentre quelli inabissati nei peccati non avvertono più il peso della coscienza.

La coscienza può deformarsi perché non ci si è adoperati per raggiungere una conoscenza adeguata delle Verità della Fede, oppure per una cattiva volontà dominata dalla superbia, dalla sensualità, dalla pigrizia.

La coscienza illumina tutta la vita ma attenzione, perché si può deformare e indurire se si trascurano la Confessione, la preghiera, le virtù.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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