VANGELO (Lc 8,16-18)

Lunedì 25 settembre 2023

XXV Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Lc 8,16-18)

La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Da un lato queste parole di Gesù arrecano molta consolazione a quanti hanno subito ingiustizie e sono stati ingannati dai malvagi o diffamati dagli ipocriti molto esperti nell’arte della simulazione, quelli che posseggono una potente capacità di occultare le loro opere disoneste.

Nel mondo è diffusa l’ipocrisia come la vera pandemia, è una epidemia veloce che si localizza nella mente di quanti non pregano, non hanno la forza spirituale di resistere al virus e ne rimangono inevitabilmente contagiati. In moltissimi casi è un danno forse irrimediabile.

Gesù afferma che Â«non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce».

Molte delle opere corrotte che compiono i disonesti vengono e verranno alla luce per la debolezza dell’ipocrisia. L’ipocrisia è una maschera che può scivolare quando meno se lo aspetta chi la indossa. La falsità degli invidiosi e cattivi si scopre sempre, occorre saper aspettare.

L’umanità è piena di maschere che vengono indossate dalle persone false, vengono indossate secondo la convenienza e la circostanza. C’è una rapidità fulminea nel far susseguire le maschere secondo chi è l’interlocutore e come si vuole apparire, un’attività teatrale che dal palcoscenico si è trasferita un po’ ovunque.

Il mondo oggi è il vero teatro delle maschere, molti sono diventati Â«Uno, nessuno e centomila», incapaci anche di capire che hanno perduto la vera identità. Non sono più quelli di un tempo, quando erano ragazzi e sbagliavano pure ma per inesperienza e molto spesso senza cattiveria.

Oggi rispetto al passato c’è molta cattiveria e immoralità soprattutto nei giovani, si conosce anche la causa e sono i mass media. Molti corruttori famosi sono i veri istigatori, dominano le menti dei giovani e li indirizzano esclusivamente verso il Male, il satanismo e violenti atti di autolesionismo.

Nell’opera teatrale di Pirandello, il protagonista di questa vicenda si rende conto che le persone attorno a lui hanno un’immagine della sua persona completamente diversa. Ha una crisi di identità che alla fine lo porterà alla follia, però proprio in questo stato si sentirà libero da ogni regola, non dovrà più fingere e ha percezioni nuove del mondo, lo vedrà da un’altra prospettiva, addirittura più reale.

Non a causa della follia il protagonista esce dalla prigione in cui la vita rinchiude, anche cambiando il nome in realtà non si cambia nulla.

Pirandello scriveva con una vera pietà per la sofferenza umana, non era però la pietà cristiana perché la sua era sterile, non aveva una soluzione, ne rifiutava anche il tentativo in quanto riteneva inutile ogni consolazione in questa o nell’altra vita.

Per lui l’unica soluzione è vivere attimo per attimo, rinascendo continuamente in modo diverso, con una nuova maschera.

È la vita di quanti oggi vivono senza identità, nell’inganno consapevole di uno spreco di Bene che si perde di continuo, delle buone occasioni che non si colgono. Per molti la vita è una continua evoluzione, vorrebbero anche poter cambiare nome secondo le circostanze che si presentano e le opportunità. Per questo Satana ha ispirato ai suoi seguaci la teoria gender.

Non sono persone normali quanti propagano l’inesistenza di differenza tra i sessi biologici, arrivano addirittura a propagandare ovunque e soprattutto nelle scuole elementari, la possibilità di variare il proprio sesso a piacimento. E ci sono genitori contenti di questa teoria gender irragionevole…

La vita deve sempre migliorare, quindi può cambiare non per diventare ciò che piace in modo squilibrato all’uomo ma secondo la Volontà di Dio.

RISULTANO INFRUTTUOSE E MOLTO SPESSO DEVASTANTI LE OPERAZIONI DELLA CHIRURGIA ESTETICA CHE NON MODIFICANO LO SPIRITO DELLA PERSONA NÉ LA SUA IDENTITÀ. POTRÀ PIACERSI O COMPIACERSI PER L’ASPETTO RIFATTO E L’AMMIRAZIONE DA PARTE DEI CONOSCENTI O DEL PUBBLICO, IN REALTÀ LA NUOVA MASCHERA COPRE SEMPRE LA STESSA IPOCRISIA E CATTIVERIA DI PRIMA.

Nel mondo vivono tante persone che erano buone nell’animo e per la mancata conoscenza personale, unita all’incapacità di accettarsi, hanno scelto cambiamenti comportamentali che hanno introdotto in esse il Male, perdendo quel Bene che avevano.

Così si vedono tantissime schegge che si muovono come impazzite, alla ricerca del potere ritenuto indispensabile per avere successo e non rimanere nell’anonimato. Per questo potere e anche per ottenere consenso dagli altri, sono abili nel mostrare varie maschere, a dire parole diverse, a non dire, mentendo, la verità.

Non sanno perché sono non cristiani o hanno dimenticato come cristiani le parole di Gesù Cristo: Â«Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce».

Quando è notte e non c’è luce non si vede nulla, tutto rimane oscuro.

L’arrivo improvviso della luce fa conoscere anche i pensieri più inaccessibili e si svela la doppia o tripla identità di chi si maschera.

La Luce di Dio rimane nel cristiano che scopre chi è e decide di rimanere identico. Autentico. Per avere questa Luce che dirada le tenebre occorrono preghiere, rinunce, sincerità, rettitudine. Gesù dice che darà molto di più a quanti hanno la sua Luce e sono stati coerenti nel tenerla accesa Â«su un candelabro».

Chi entra nella nostra vita non deve incontrare una maschera ma la Luce di Dio, la verità umile e allo stesso tempo maestosa!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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