+ VANGELO (Mt 25,1-13)

Venerdì 26 agosto 2016

XXI Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Mt 25,1-13)

Ecco lo sposo! Andategli incontro!

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il Regno dei Cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”.  Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questa parabola è forse la più misteriosa del Vangelo, di sicuro è incomprensibile ai credenti che non hanno la capacità spirituale di scavare per trovare la perla preziosa. Quelli che scavano e si impegnano in un lavoro mentale stimolato dal desiderio di conoscere Gesù e dall’amore per Lui, alla fine della parabola scoprono alcuni insegnamenti importanti.

Dopo una lettura o dopo averla letta moltissime volte senza un’approfondita analisi, rimane una parabola mediocre, almeno così risulta a quelli poco interessati alla Parola di Dio. Lo stesso può avvenire ai Consacrati e a tanti teologi poco attenti al vero significato inteso da Gesù, per le teorie che anticipatamente hanno già ideato, inventato.

È la parabola che si bene al momento di smarrimento che stanno vivendo molti italiani del Centro Italia dopo il terremoto del 24 agosto.

Si prova sempre un grande dispiacere quando avvengono queste disgrazie in qualsiasi parte del mondo, però quasi sempre un po’ tutti dimenticano il pericolo dopo un po’ di tempo e ci si rilassa come si faceva in precedenza.

Come ho scritto ieri, bisogna fermarsi a meditare riguardando con calma le foto di Amatrice e di altri paesi distrutti.

Si diventa più consapevoli del dono della vita e le scelte acquisiscono maggiore valore. La vita diventa un bene da preservare.

Non è un esercizio spirituale contrario all’allegria che bisogna conservare e mostrare sempre, è un modo per rientrare nella realtà e considerare con grande interesse gli insegnamenti di Gesù. Facendo questo si diventa maggiormente forti interiormente.

La parabola di oggi appare come ordinaria e poco importante, ma nulla si deve minimizzare del Vangelo, tutto il messaggio contenuto è rivelato dallo Spirito Santo. La Parola di Dio è tutta perfettamente importante.

Ritornerò a commentare questa parabola con maggiore approfondimento, adesso traccio le linee da meditare.

Lo sposo è Gesù, mentre le vergini sagge e stolte raffigurano l’umanità, uomini e donne che aspettano il ritorno del Signore per il Giudizio, infatti tutti saremo giudicati sulle opere commesse, le parole dette, i pensieri e finanche le omissioni.

Ognuno dovrà comparire davanti a Gesù per il Giudizio e niente potrà permettere di evitare questo atto.

Nel Giudizio saranno le opere della persona a decidere la dannazione eterna o la felicità eterna con Dio. Non è Gesù a scegliere o a selezionare buoni e cattivi, ma ognuno vedrà come in un istante la sua vita e immediatamente andrà nel posto che si è preparato quando era pellegrino in questo mondo.

Come ci dice la parabola, le vergini erano in attesa dello sposo perché effettivamente a quel tempo era un rito che veniva compiuto in un matrimonio e Gesù ha utilizzato questa immagine per far comprendere l’importanza di farsi trovare pronti quando arriverà il momento del Giudizio davanti a Lui, dopo che l’anima avrà lasciato il corpo.

Per capire meglio, ogni persona che muore si presenta davanti a Gesù nella condizione spirituale buona o cattiva formata nella sua vita.

Questa persona è pronta con una Fede viva oppure spenta perché in vita era lontana da Gesù o non osservava i Comandamenti o rifiutava i Sacramenti? Chi può avere la certezza di essere pronto, quindi con la Fede luminosa perché la sua lampada è accesa?

L’olio per la lampada indica la Fede accesa, luminosa, spirituale.

L’olio indica quindi ciò che noi siamo adesso interiormente, se siamo luminosi perché vicini a Gesù e viviamo nella sua Grazia.

L’olio della lampada è l’olio della Fede che dobbiamo possedere sempre, e quando si spegne bisogna ricorrere alla Confessione per riaccenderla.

Per chi è impossibilitato a compiere la Confessione sacramentale per varie ragioni, il perdono richiesto interiormente con il proposito di evitare le stesse ricadute, rimane sempre una preghiera di aiuto a Dio. Anche se dimostra il suo dolore perché ama Dio, deve valutare cosa fare per avvicinarsi alla Confessione sacramentale.

Le vergini stolte della parabola rappresentano tutte le persone del mondo che non curano la loro Fede in Gesù Cristo, non credono in Dio, non osservano i Comandamenti. Anche queste persone attendono lo sposo, volenti o dolenti, e prima o poi Lui arriverà, forse e purtroppo, quando meno se lo aspettano.

Cosa faranno molti? Cercheranno di avere l’olio della Fede, quando non avranno più tempo perché il loro tempo è scaduto!

Sono miliardi nel mondo quelli che non si curano dell’anima e vivono come se dovessero rimanere in questa vita per mille anni. Accumulano denaro e beni materiali e si preoccupano eccessivamente della mondanità dimenticando che tutto passa e solo Dio rimane.

Ciò che sorprende nelle vergini stolte è la pigrizia, come gli uomini e le donne di oggi che rimandano sempre la loro conversione, come rimandano di compiere opere buone e di rispettare quanto avevano promesso!

Gli stolti che non si preoccupano del Giudizio che subiranno, già qui vivono nell’agitazione, nella confusione, nell’avidità. Per che cosa?

Chi non ama Gesù o non prega e non attende l’incontro con Lui, in questa vita non conosce la vera pace e non vive nella gioia.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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