+ VANGELO (Mt 5,27-32)

Venerdì 16 giugno 2017

X Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 5,27-32)

Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma Io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma Io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Queste parole appaiono come anacronistiche, antiquate e inopportune in questa società dedita ad ogni forma di peccato. Chi legge quanto afferma Gesù e non ha una discreta capacità di comprensione del senso della vita, rimane sconcertato e considera duro il messaggio cristiano.

Così non è, nessuno che incontra veramente il Volto di Gesù considera impossibile vivere il Vangelo, perché con Lui tutto è facile.

“Senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5).

Intende nulla di buono perché tutto il male immaginabile l’uomo lo compie con una facilità estrema. Il Bene e ogni azione virtuosa si compie solo con Gesù, Lui sostiene quanti chiedono aiuto e compiono sforzi, piccoli o grandi, che vogliono lasciare la vita peccaminosa e scoprire la vera gioia.

L’insegnamento di Gesù arreca una consolazione che questo mondo non conosce e appunto non può dare. Lui dà la certezza ai suoi seguaci che non sono soli e che Lui conosce tutto, che non abbandona quanti pregano bene e cercano di migliorare la loro vita.

Se Gesù non fosse così indulgente perché è l’Amore, questo mondo che Lo offende ripetutamente, sarebbe già svanito nel nulla…

Lui invece ha una pazienza che non è umana, quella umana appare docile per paura o per avere in cambio qualcosa o per ostentare una facciata diversa da quanto bolle dentro per l’ira. Controllare la pazienza per amore, rimanere calmi anche quando c’è chi istiga e non si comporta bene, è sicuramente il comportamento del cristiano che riesce a dominare i sensi.

Arrivare al dominio dei sensi è un cammino tutto in salita ma molto spesso Gesù si rende presente all’anima e dona una forza superiore per sopportare l’insopportabile. Chi prega molto comprende che è Gesù a rendersi presente, chi prega di meno non trova la spiegazione della forza interiore che si ritrova e che rende tutto molto più facile.

Come l’insegnamento del Vangelo di oggi: cavare il proprio occhio e gettarlo o tagliare la mano non devono prendersi alla lettera.

Gesù istruisce i suoi seguaci e se questi desiderano ricevere molte Grazie e trasformarsi in creature nuove, quasi angeliche… devono rinunciare alla curiosità e ai peccati causati dal guardare quanto oggettivamente deturpa l’anima, perché alimentano i sensi e indeboliscono la resistenza al peccato.

Anche se Gesù accenna alla perdita di una delle membra, è evidente che il suo linguaggio è allegorico, rende simbolico quanto deve compiere realmente il cristiano, rinunciando all’uso sbagliato dell’occhio indagatore e luce dell’anima; e della mano destra che indica l’attività lavorativa, economica di tutte le persone.

Gesù ci chiede di distaccarci dal peccato e ci indica solo quei mezzi indispensabili per distaccarci dalle cose inutili e momentanee, dal proprio egoismo, dall’orgoglio che è spesso causa della propria rovina spirituale e della pace familiare. Anche delle buone amicizie.