CASERTA – BUS FERMI, DISAGI A GO GO Un lettore: i Comuni si muovano

La richiesta: subito, un’azione per ripristinare il servizio e chiedere il risarcimento dei danni subiti

 Articolo 340 del Codice Penale: interruzione di servizio pubblico, carcere fino ad un anno. Comincia con l’indicazione di questa norma, che difficilmente verrà applicata a questo caso, la mail di un lettore che illustra – ancora una volta – il disagio del trasporto pubblico a Caserta e provincia.

“In risposta ai disservizi arrecati alla popolazione casertana, dal 23 marzo – scrive – ci è stato imposto il fermo del trasporto pubblico locale, per fallimento dell’azienda Acms, che assicurava il servizio tutta la provincia di Caserta, litorale domizio, le zone Aurunche, Matesine e ancora”. 
“Ora – racconta – , dopo circa un mese e con l’azienda da poco affidata alla Clp, gli sfortunati passeggeri che erano abituati a viaggiare e che per forza maggiore si servivano di quei pochi autobus in linea, da tempo sono rimasti appiedati dai mezzi pubblici. Ad oggi, tutti i cittadini della provincia di Caserta, impiegati, operai, studenti, anziani e gente comune, per raggiungere il proprio luogo di lavoro, di studio e per effettuare visite mediche presso le strutture competenti, devono servirsi di mezzi propri, o pagare il biglietto del pullman a ditte operanti sul territorio, oppure affidarsi a mezzi di fortuna”. 
“Da qui il mio invito alle amministrazioni comunali di volersi mobilitare per far sì che si abbia il diritto del servizio pubblico essenziale e nello stesso tempo per chiedere il diritto di risarcimento del danno ricevuto agli artefici di questo misfatto. Spero che dopo questo suggerimento qualcuno dei responsabili dei vari Comuni faccia qualcosa in merito, in primis per il riavvio del servizio e poi per il risarcimento dei danni subiti”.

 

domenica 22 aprile 2012 

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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