FERMATO IL TENTATIVO DI LIBERALIZZAZIONE DEGLI ORDINI:BASTERA?

 

La Presidente Marina Calderoni

 
L’immediato e tempestivo intervento della Presidente Calderone sul Ministero di Giustizia ha fermato ieri sera il maldestro tentativo di liberalizzare gli ordini professionali. Se basterà non è dato sapere, considerato che la Manovra Finanziaria conterrebbe diverse norme di dubbia logica giuridica, anche in materia di intermediazione. Il condizionale è d’obbligo considerato che del testo si conoscono solo frammenti e qualche notizia giornalistica, oltre che ne circolano bozze diverse tra di loro. Lo vedremo domani quando sarà presentata in Consiglio dei Ministri. Di certo vi sono alcune anticipazioni della stampa ed una notizia lanciata dall’Ansa ieri sera alle 20.55, con la quale veniva precipitosamente comunicata l’estrapolazione dalla bozza di testo della normativa relativa agli Ordini.
 
Sull’argomento ecco alcune dichiarazioni della Presidente Calderone.

“Esprimo sconcerto per le notizie di stampa che riportano, in modo ufficioso, un passaggio della bozza di Manovra finanziaria elaborata dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti“. 
 
I Dicasteri dunque non comunicano più tra di loro?
“Questo non lo posso affermare – dichiara la Presidente – ma vorrei ricordare al Ministro Tremonti che l’attuale Ministro della Giustizia Angelino Alfano ha dichiarato più volte che l’attuale Governo è riuscito ad imbastire una seria riflessione per giungere alla riforma delle professioni intellettuali. Purtroppo, dopo la presentazione del documento condiviso da CUP e PAT contenente i principi su cui dovrebbe basarsi una legge di riforma, non abbiamo più potuto discutere con le Istituzioni. Il Ministro Alfano aveva pubblicamente garantito che nel mese di ottobre del 2010 sarebbe stato presentato in Parlamento un disegno di legge governativo sulla riforma delle professioni che avrebbe preso spunto dai principi che gli stessi professionisti si erano impegnati a stabilire. Tutto questo, come è noto, non è ancora accaduto. Leggo con dispiacere le notizie di stampa di oggi che – se confermate nel testo che sarà presentato in Parlamento – denotano scarsa attenzione per il mondo delle professioni intellettuali e disattenzione alle regole che lo regolamentano e che sovrintendono all’interesse generale della collettività“.
 
La Presidente Calderone sottolinea che ” il CUP è pronto a futuri incontri presso il Ministero della Giustizia e dell’Economia ma per parlare di riforma senza le interferenze di poteri forti che nulla hanno a che vedere con il mondo delle professioni intellettuali. E mi auguro vivamente che le dichiarazioni del Ministro siano dovute solo a delle incomprensioni di forma. Il mondo delle professioni ordinistiche, che garantisce al Paese il 15% del PIL ed una funzione di terzietà tra Istituzioni e cittadini, ha diritto ad una riforma strutturale condivisa e moderna. Una riforma che tenga conto come le Professioni non pesano sulle Casse dello Stato, nè ricevono aiuti governativi per sopperire ai momenti di crisi”.
 
La Presidente sottolinea quanto ufficialmente esposto dai Ministri Sacconi e Meloni durante il Festival del Lavoro 2011 i quali hanno riaffermato il ruolo sociale ed economico delle professioni intellettuali divenute la scelta lavorativa di molti giovani laureati.
 
“Il ruolo di terzietà e specializzazione che garantisce ogni professionista nello svolgimento della propria attività è frutto di un preciso percorso formativo e deontologico. Il Paese ha bisogno di riforme strutturali che interessino i reali bisogno dei cittadini: in primis la riforma del lavoro e del fisco, temi ormai quasi dimenticati dal Legislatore. L’Italia sta ancora affrontando il periodo di crisi che ha interessato l’intera Europa, l’Unione Europea tiene sotto esame la nostra economia. Per non divenire la “nuova Grecia” forse lo sforzo del Ministro dell’Economia dovrebbe incentrarsi su altri settori e non sulle libere professioni che hanno dimostrato dinamicità anche di fronte agli endemici ritardi del Paese, sopperendo spesso alle carenze dello Stato”.
 
Pare che il Ministro Alfano abbia estrapolato gli articoli riguardanti gli Ordini Professionali per riportare la discussione nel naturale alveo ministeriale?
 
“Così pare e sarebbe una cosa assolutamente condivisibile. Certo è che il Paese ha bisogno di certezze e non di colpi di mano. Confido in una profonda riflessione interna all’Esecutivo perchè siamo in presenza di una metodologia – modifiche normative strutturali senza confronto preventivo – che non condividiamo e che in passato abbiamo contrastato con forza arrivando a scendere anche in piazza. Mi auguro che i professionisti ordinistici italiani non siano costretti a tornarci”.
 
 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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