IN ITALIA, ANCHE I CINESI SI RIBELLANO

 

Caserta – La Segreteria della Confederazione Cisas interviene sulla strana rivolta dei Cinesi dei giorni scorsi a Firenze, contenti di non essere tutelati e di lavorare pesantemente ed a nero, senza alcuna sicurezza, sfruttati dalla camorra e dalla delinquenza.
La Cisas ritiene che, nella Chinatown, vadano incrementate le visite ispettive e la presenza di Forze di Polizia al fine di ridurre la delinquenza ed il lavoro nero a danno dei lavoratori e delle Imprese italiane, che chiudono sempre di più. La Cisas afferma :

Chinatown anche a Firenze – Anche i cinesi, sempre al lavoro ed invisibili anche quando muoiono, ora si ribellano apertamente alle Autorità aggredendo anche la Polizia. Non vogliono controlli ma lavorare illegalmente, quasi tutti a nero, contenti della carenza igienica e della sicurezza sul lavoro.
Ai migranti illegali di colore, che oziano tutto il giorno con cellulare e bottiglie in mano quando non rubano e non vendono droga, si aggiungono ora anche i bravi cinesi, che mai si erano ribellati.
Significa che ormai mafia e camorra la fanno da padrone anche sui cinesi come avviene in Agricoltura ed Aziende di Agriturismo tra caporalato e proprietari di terreni nello sfruttare immigrati ed operare per lo più a nero.
Le Istituzioni – si augura la Cisas – dovrebbero essere più presenti e vigili, dovunque e comunque, senza indugi, anche per evitare danni agli italiani, che pur portando soldi e lavoro in altri paesi, vengono addirittura trucidati e scannati come verificatosi a Dacca, capitale del Bangladesh, ove fra i numerosi italiani uccisi era presente anche un cittadino della provincia di Caserta.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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