+ VANGELO (Gv 3,16-21)Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui.


Mercoledì 19 aprile 2023

II Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 3,1621)

Dio ha mandato il Figlio nel mondo, perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui. Chi crede in Lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel Nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la Luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la Luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la Luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Gesù parla della Luce Divina che illumina le persone oneste e buone, quelle che vivono nella verità, svela però con amarezza che moltissimi uomini scelgono le tenebre, tutte quelle opere prive di onestà, verità e giustizia. È la vera epidemia che contagia le coscienze ad una velocità sorprendente che ha rotto, come gli jet, anche il muro del suono.

Molti uomini e donne di questi tempi varcano senza esitazione, le soglie della morale che viene anche indicata come decenza e dignità.

L’oscuramento dell’intelletto lascia credere di non essere visti da nessuno e se peccare fa parte della natura umana essendo una sua caratteristica, invece perseverare con abnegazione nel Male e desiderare la ripetizione di immoralità, indicano una debolezza spirituale, l’offuscamento della coscienza, la mancanza della Luce di Dio.

La persona umana è debole di suo e con facilità cade nei peccati, con la differenza che i cattolici sono più forti nella Fede e se cadono ricorrono alla Confessione, mentre i non credenti e i cattolici ostinati perseverano nel Male e il loro intelletto si offusca drasticamente di continuo, provocando inevitabilmente la perdita della coerenza e della realtà. Entrano in un cono menzognero.

Senza una Fede vissuta nella quotidianità si entra facilmente in una vita senza valori morali e questa porta ad una triste sofferenza interiore che si cerca di placare in modi nuovi e vanagloriosi. È una sofferenza intima e silenziosa che comunque persiste in tutte le classi sociali, soprattutto in coloro che cercano l’apparenza, senza possedere la verità dell’essenza.

È lontano il tempo in cui la società era attenta ai valori morali, c’erano altre condizioni di vita e mancava la globalizzazione che spazza ogni buona tradizione e la decenza nel vestire e nel linguaggio.

Altri tempi quando i nostri nonni e bisnonni avvertivano l’educazione come un bisogno quasi primario e in quasi tutti erano presenti quantomeno i valori umani, come LA GENEROSITÀ, LA COMPASSIONE, LA GIOIA, IL RISPETTO, L’ONESTÀ, LA RESPONSABILITÀ, LA SPONTANEITÀ, L’AMORE AL LAVORO, LA DIGNITÀ, LA PACE, LA GRATITUDINE, LA COLLABORAZIONE, LA FEDELTÀ, LA GIUSTIZIA E L’OBIETTIVITÀ.

Tutto questo sembra non esistere più in molti ambiti della società, mentre è fin troppo evidente l’esaltazione dell’egoismo e della cattiveria, si pratica la magia un po’ ovunque, e si preferisce aggrapparsi alle tenebre piuttosto che affidarsi a Dio, l’unica scommessa sicura.

Con la magia ci si illude di ottenere il risultato Â«hic et nunc», qui e ora, ma per ricevere dai diavoli, l’uomo deve dare in cambio molto di suo.

Non solo i soldi (molti) che si danno ai maghi, soprattutto ai diavoli si concede di operare nel proprio intelletto, suscitando con maggiore facilità pensieri sempre opposti alla verità, all’onestà, ai valori umani e morali, indispensabili per considerarsi davvero una persona umana.

E la bramosia del potere, del sesso senza freni e del denaro fa scadere nell’irrazionalità e nella crudeltà.

Queste persone contagiano con lo spirito di negatività dei diavoli che portano addosso e fanno maggiori danni di qualsiasi virus!

La scelta di vivere nelle tenebre non è razionale in molti, è una addomesticata conseguenza dell’allontanamento dalla Luce che è Gesù Cristo.

Nella spiegazione finale che dà Gesù a Nicodemo, c’è la sintesi del comportamento dell’essere umano. Â«Chiunque infatti fa il Male, odia la Luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la Luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

La preghiera costante e l’osservanza dei Comandamenti ricolmano l’anima del credente di quiete e il suo intelletto di questa potente Luce, diventando capace di Â«capire» intuitivamente e di Â«leggere» la realtà. Questa Luce Divina permette di conoscere Bene e Male, quanto è invisibile all’occhio umano.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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